Sciopero Trasporti Roma – 30 maggio si fermano Atac e TPL
Sciopero mezzi Roma – Lo sciopero generale del 30 maggio che colpirà trasporti pubblici e aerei rischia di mandare al collasso la capitale. Si fermano Atac e TPL, rispettate le fasce di garanzia
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Venerdì nero per la capitale
Per il 30 maggio USB Lavoro privato ha indetto 24 ore di sciopero nazionale a causa del "degrado del comparto dei trasporti nel nostro Paese" e nel rispetto delle fasce di garanzia, per le Aziende di Trasporto di tutta Italia. Nello specifico si fermano per quattro ore dalle 8.30 alle 12.30 i mezzi di trasporto pubblico di Atac SpA, Roma Tpl e Aziende Subappaltanti, Roma Servizi per la Mobilità e Ogr, mettendo a rischio la normale circolazione di bus, tram, metro e ferrovie regionali. USB riferisce: “Il degrado del trasporto pubblico sta assumendo dimensioni sempre più preoccupanti, alimentato dalla mancanza di una politica generale sulla mobilità, dalla latitanza dei governi e delle istituzioni, dall'assenza di controlli da parte degli enti preposti, dalla preservazione di spazi di mala gestione nelle aziende pubbliche e dai miseri fallimenti delle privatizzazioni. Unica istituzione “efficiente”, la Commissione di garanzia, protagonista indiscussa della repressione anti-sciopero, utile a imporre una pace sociale coatta".
Per il 30 maggio USB Lavoro privato ha indetto 24 ore di sciopero nazionale a causa del "degrado del comparto dei trasporti nel nostro Paese" e nel rispetto delle fasce di garanzia, per le Aziende di Trasporto di tutta Italia. Nello specifico si fermano per quattro ore dalle 8.30 alle 12.30 i mezzi di trasporto pubblico di Atac SpA, Roma Tpl e Aziende Subappaltanti, Roma Servizi per la Mobilità e Ogr, mettendo a rischio la normale circolazione di bus, tram, metro e ferrovie regionali. USB riferisce: “Il degrado del trasporto pubblico sta assumendo dimensioni sempre più preoccupanti, alimentato dalla mancanza di una politica generale sulla mobilità, dalla latitanza dei governi e delle istituzioni, dall'assenza di controlli da parte degli enti preposti, dalla preservazione di spazi di mala gestione nelle aziende pubbliche e dai miseri fallimenti delle privatizzazioni. Unica istituzione “efficiente”, la Commissione di garanzia, protagonista indiscussa della repressione anti-sciopero, utile a imporre una pace sociale coatta".
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