Scarichi aftermarket: i dB killer saranno saldati e impossibili da rimuovere
Con l’aggiornamento del regolamento Onu 92, smontare il dB Killer non sarà solo vietato ma anche fisicamente impossibile. Cambiano anche gli standard e i test. Facciamo il punto

Nuove regole in arrivo
Il Regolamento 92 Onu, che definisce gli standard per l’omologazione dei silenziatori non originali, è stato aggiornato con regole più chiare e severe. D’ora in avanti (cioè dopo la sua entrata in vigore), rimuovere i db Killer e girare con lo scarico “aperto” sarà pressoché impossibile. Ma andiamo con ordine.
Impossibile rimuovere i dB Killer
La revisione nasce dall’esigenza di porre fine alla pratica ormai consolidata – e non ammessa – di rimuovere il dispositivo riduttore di decibel, il cosiddetto dB Killer. Le richieste, in più occasioni avanzate dalle stesse associazioni di categoria e da molti produttori di scarichi, mirano a contenere la rumorosità dei sistemi aftermarket, che spesso sfuggiva ai controlli. La nuova normativa impone infatti un’installazione definitiva del dB Killer: i costruttori dovranno adottare soluzioni tecniche che impediscano la sua rimozione. In pratica, il dispositivo dovrà essere integrato in modo permanente nel sistema di scarico, mediante saldature o altri metodi di fissaggio. Anche se si potranno impiegare fissaggi filettati, questi dovranno ad esempio essere bloccati attraverso saldature o sigillature con resina, escludendo sistemi che possano essere facilmente aggirati. Importante sottolineare che il divieto di manomissione interessa non solo il componente fisico, ma anche ogni eventuale software che ne regoli il funzionamento.
Nuovi test ASEP
A cambiare non saranno solo le modalità di “costruzione” degli scarichi, ma anche le procedure per valutare l’omologazione degli stessi. Parallelamente, sono state ridefinite le procedure di verifica del rispetto delle emissioni sonore. I test ASEP, infatti, adesso prevedono un confronto diretto tra la misura delle emissioni ottenute con il silenziatore originale e quella con il dispositivo aftermarket. In questo modo, si garantisce che l’installazione non superi i limiti acustici stabiliti per il veicolo di serie.
Tempistiche
Infine, l’adozione delle nuove regole comporta una tempistica ben precisa: entro 24 mesi non verranno più rilasciate nuove omologazioni secondo la vecchia normativa, mentre, trascorsi 36 mesi, le autorizzazioni rilasciate precedentemente diventeranno invalide, ad eccezione dei ricambi per le moto già in circolazione, che non potranno per forza di cose essere aggiornati ai nuovi standard.
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