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SBK 2016, Sykes: “In pista mi affido alle mie sensazioni”

SBK news – Tom Sykes è in lotta per il titolo con il suo compagno di squadra Jonathan Rea e ha ammesso che il nuovo regolamento tecnico l'ha un po' limitato. Nonostante questo paga solo 46 lunghezze di ritardo da Johnny e può ancora vincere, come ha dimostrato recentemente a Laguna Seca
Tom all'arrembaggio
Quando mancano ormai quattro round al termine della stagione, la lotta al titolo è diventata tutta una questione tra Tom Sykes e Jonatahn Rea, i due piloti Kawasaki. Rea ha fatto finora una stagione superlativa, con otto vittorie e nove podi, ma non è stato da meno l'inglese che dal round di Sepang ha ottenuto come peggior risultato il secondo posto. Il nord-irlandese è stato costretto al ritiro in Gara2, a Laguna Seca, per un guasto meccanico, e ad oggi Rea ha un vantaggio di soli 46 punti su Sykes. I punti ancora in palio sono ben duecento, e quindi tutto può ancora succedere, con Rea che potrebbe conquistare il suo secondo titolo consecutivo e Sykes che potrebbe invece tornare sul tetto più alto del mondo dopo il successo iridato del 2013. Tra i due c'è un buon rapporto, ma non sono mancate varie provocazioni, naturali visto quel che c'è in palio. La Ninja si è dimostrata davvero molto forte in varie condizioni e Sykes a Speedweek.com ha dichiarato: “Il mio inizio di stagione non è stato particolarmente buono. Dopo Gara1 a Phillip Island avevo perso quasi trenta punti da Rea e in Olanda ho commesso un errore. Il mio problema sta nel trovare il bilanciamento della moto, sono piuttosto limitato nel mio stile di guida dal carattere del motore, ma allo stesso tempo non posso fare le modifiche che mi servono, perché vietate dal regolamento tecnico”. L'inglese ha spiegato meglio quest'ultima affermazione: “Nel regolamento tecnico del 2013 e del 2014 erano previsti più margini di manovra, ed io ero di conseguenza più veloce sia sul giro secco sia in gara, dove riuscivo a mantenere una buona costanza. Con quel regolamento sarei potuto essere più efficace”. Dall'altra parte del box ha il suo più grande rivale, nonché campione del mondo in carica: “Oggi posso ancora vincere, l'ho dimostrato e continuerò a farlo. Nel team però il campione è Rea, può consultare i miei dati e l'ha fatto soprattutto all'inizio per capire come guidare la ZX-10R. Io invece non guardo le sue telemetrie, preferisco affidarmi alle mie sensazioni e in pista imparo. Un giorno in pista è come se fosse un giorno a scuola, si impara tanto da sé stessi e anche dagli altri”.
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