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SBK Kawasaki: 18 anni di carcere per l'autista che portava la droga sul camion

La vicenda del team Paul Bird Motorsport e dei suoi autisti, arrestati per traffico di droga sui camion della squadra dopo il GP di Assen 2011, è tra gli episodi più brutti degli ultimi anni nel mondo delle corse. Ora è arrivata la sentenza definitiva: l'autista Philip Roe è stato condannato a ben 18 anni di carcere!
Trasportava droga per un valore di 2,5 milioni di sterline
Nel 2011 una vicenda davvero spiacevole ha coinvolto la squadra Paul Bird Motorsport, a quel tempo team ufficiale Kawasaki nel mondiale Superbike. Al ritorno dal GP di Assen, presso la frontiera di Dover si era vista bloccare i camion: nei controlli della polizia era stato trovato un ingente quantitativo di droga. Paul Bird venne ritenuto esterno alla faccenda, mentre quattro tra meccanici e autisti furono rilasciati su cauzione in attesa del processo per traffico di stupefacenti. A distanza di quasi tre anni è arrivato il verdetto: l'autista inglese Philip Roe è stato l'unico a essere condannato, essendo anche l'unico del quale sono state trovate le impronte digitali sui pacchetti di droga sequestrati. Ora lo attendono ben 18 anni di carcere, a prima vista tanti ma neanche troppi considerato l'ingente quantitativo di sostanze stupefacenti che trasportava sul primo camion della carovana: i verbali parlano di 6 kg di cocaina, 35 kg di foglie di cannabis, 68 kg di resina di cannabis, 30 kg di ecstasy e MDMA. Oltre alla droga, c'era anche una pistola calibro 22 non registrata con una scatola di proiettili. In termini economici si trattava di un carico da 2,5 milioni di sterline (oltre 3 milioni di euro). I capi d'accusa sono stati tutti confermati: oltre allo spaccio di droga la condanna è arrivata anche per importazione di farmaci di classe A e B e detenzione illegale di armi da fuoco e munizioni. Dopo il trambusto mediatico e le difficoltà della squadra, Paul Bird Motorsport ha lasciato il mondiale Superbike, mentre la Kawasaki è passata in mano ad un team vincente come lo spagnolo Provec.
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