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Salvaciclisti, la norma per proteggere chi pedala

In Senato è stata presentato un disegno di legge che stabilisce in 1,5 metri la distanza laterale minima che gli automobilisti devono tenere quando sorpassano un ciclista. La proposta firmata da 64 senatori di vari partiti e supportata dalle associazioni di categoria, dovrà passare il vaglio della Commissione trasporti e della Camera prima dell’approvazione prevista entro il 2017
Norma già in vigore in Francia e Spagna
Modificare l’articolo 148 del Codice della Strada che regolamenta il sorpasso introducendo un comma che fissa la in 1,5 metri la distanza laterale minima da tenere in caso di superamento di un ciclista. E’ il contenuto del disegno di legge “salvaciclisti” proposto da Michelino Davico, sottoscritto dal altri 63 senatori appartenenti a differenti gruppi parlamentari e supportato da diverse associazioni, come la Federazione Ciclistica Italiana (Fci), tra i sostenitori dell’iniziativa insieme alla Federazione Italiana Amici della Bicicletta (Fiab). Un’iniziativa attesa da tempo che muove i primi passi del lungo iter burocratico che dovrebbe portare alla sua approvazione. La speranza dei firmatari è di arrivare a pubblicare la norma sulla Gazzetta Ufficiale entro la fine dell’anno e, comunque, entro l’attuale legislatura. Un percorso complicato che potrebbe portare a modifiche alla Commissione Trasporti e Lavori Pubblici del Senato e nei vari passaggi previsti alle Camere. Un ipotetica variazione suggerita dalla Fci per fare conoscere la nuova distanza ai giovani è l’inserimento della regola nei quiz per ottenere la patente. Si potrebbe auspicare pure di estendere il rispetto della distanza minima anche per il sorpasso dei motociclisti o, almeno, degli utenti in sella a ciclomotori. Perché, come i ciclisti, sono tra le vittime più esposte in caso di incidente. Ed è proprio per cercare di tutelare gli utenti “deboli” della strada che la proposta “salvaciclisti” è stata voluta. Nel 2015, infatti, i veicoli che hanno sorpassato ciclisti hanno provocato 5.633 sinistri a causa dell’urto o dello spostamento d’aria che ha fatto cadere la persona in sella. Preoccupante è pure la conta dei danni di tutti gli incidenti del 2015: 252 ciclisti morti, 16.827 feriti e 17.437 biciclette danneggiate. Un triste computo condiviso con molti altri paesi che, però, hanno già adottato provvedimenti a riguardo, come Francia e Spagna. Nel paese transalpino il Code de la Route prevede una distanza minima per il sorpasso di un metro in città e di 1,5 metri sulle strade extraurbane, nonché una segnaletica specifica per ricordare agli automobilisti le regole. In Spagna la violazione della distanza di “almeno 1,5 metri” è punibile con sanzioni fino a 200 euro e con la sottrazione di 4 punti dalla patente. Elementi che, nella norma italiana, non sono stati ancora fissati, come rimane ancora incerta la modalità per determinare il rispetto degli 1,5 metri di distanza.
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