Roma per fare cassa vuole vendere i sanpietrini ai cinesi
Maurizio Pucci, assessore ai Lavori Pubblici di Roma, ha spiegato che i lavori di manutenzione delle strade saranno pagati con i sanpietrini rimossi. I blocchetti che pavimentano molte delle strade di Roma, secondo lui, sono merce pregiata e ricercata, soprattutto dai cinesi
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Da problema a risorsa
I bilanci di tutte le città, grandi e piccole, devono fare i conti con la crisi economica e la necessità di mantenere efficienti i serivizi ai cittadini. Per trovare i fondi bisogna ingegnarsi, una proposta assai "originale" viene da Roma. Le strade della Capitale sono un colabrodo e rivestite con sanpietrini, belli da vedere, ma pericolosi, soprattutto per i motociclisti. Così Maurizio Pucci, nuovo assessore ai Lavori Pubblici della Capitale, in un'intervista ha lanciato la proposta: "I sanpietrini hanno un mercato fiorente, sia italiano sia internazionale. Li daremo alle imprese, sono un valore" e ha continuato “Gli approcci ideologici non servono. E io dico che i sampietrini se non sono utili sono pericolosi per automobilisti, scooteristi e pedoni, insomma per tutti. Ecco prché vanno sostituiti con l'asfalto, almeno in tutte le strade dove passano gli autobus”. La proposta è conservarne una parte e mettere in vendita il resto: "Una parte rimarrà, in forme ridotte, qualche metro nelle piazze storiche, ma il resto resterà di proprietà delle imprese che hanno fato i lavori. Per risolvere il problema delle buche servono massicci investimenti, e nuove forme di collaborazione coi privati, come le sponsorizzazioni; per le consolari penso a forme di mecenatismo, ad esempio”. I sanpietrini sono anche un problema ambientale per la Città eterna: "La sutura tra un sampietrino e l'altro produce polvere che crea inquinamento, danneggia i monumenti”, spiega Pucci. Senza contare l'inquinamento acustico prodotto dalle gomme che passano sui sanpietrini. L'assessore ha spiegato che è allo studio l'ipotesi di asfaltare piazza Venezia, già piuttosto malmessa a meno di due anni dall'ultimo ritocco. L'idea è di pagare i lavori (almeno in parte) con gli stessi sampietrini: la ditta chiamata a rinnovare la piazza si terrebbe i blocchetti, per poi rivenderli come oggetti d'arredo o souvenir. Pare che molte aziende cinesi siano interessate all'acquisto dei piccoli blocchetti: Roma ha un tesoro sotto le ruote senza saperlo? DI sicuro la proposta è destinata a creare feroci polemiche. Ha aperto le danze Vittorio Sgarbi. "È una follia, un'offesa alla città di Roma i sampietrini rappresentano la pavimentazione caratteristica di Roma per cui si possono togliere da altre città, ma non di certo da Roma. Inoltre non mi pare che il sampietrino sia una pietra preziosa e che quindi consenta di fare profitti o di venderla. Temo che l'assessore abbia avuto un colpo di sole in pieno inverno, speriamo che Marino ne metta un altro". Vedremo come andrà a finire
I bilanci di tutte le città, grandi e piccole, devono fare i conti con la crisi economica e la necessità di mantenere efficienti i serivizi ai cittadini. Per trovare i fondi bisogna ingegnarsi, una proposta assai "originale" viene da Roma. Le strade della Capitale sono un colabrodo e rivestite con sanpietrini, belli da vedere, ma pericolosi, soprattutto per i motociclisti. Così Maurizio Pucci, nuovo assessore ai Lavori Pubblici della Capitale, in un'intervista ha lanciato la proposta: "I sanpietrini hanno un mercato fiorente, sia italiano sia internazionale. Li daremo alle imprese, sono un valore" e ha continuato “Gli approcci ideologici non servono. E io dico che i sampietrini se non sono utili sono pericolosi per automobilisti, scooteristi e pedoni, insomma per tutti. Ecco prché vanno sostituiti con l'asfalto, almeno in tutte le strade dove passano gli autobus”. La proposta è conservarne una parte e mettere in vendita il resto: "Una parte rimarrà, in forme ridotte, qualche metro nelle piazze storiche, ma il resto resterà di proprietà delle imprese che hanno fato i lavori. Per risolvere il problema delle buche servono massicci investimenti, e nuove forme di collaborazione coi privati, come le sponsorizzazioni; per le consolari penso a forme di mecenatismo, ad esempio”. I sanpietrini sono anche un problema ambientale per la Città eterna: "La sutura tra un sampietrino e l'altro produce polvere che crea inquinamento, danneggia i monumenti”, spiega Pucci. Senza contare l'inquinamento acustico prodotto dalle gomme che passano sui sanpietrini. L'assessore ha spiegato che è allo studio l'ipotesi di asfaltare piazza Venezia, già piuttosto malmessa a meno di due anni dall'ultimo ritocco. L'idea è di pagare i lavori (almeno in parte) con gli stessi sampietrini: la ditta chiamata a rinnovare la piazza si terrebbe i blocchetti, per poi rivenderli come oggetti d'arredo o souvenir. Pare che molte aziende cinesi siano interessate all'acquisto dei piccoli blocchetti: Roma ha un tesoro sotto le ruote senza saperlo? DI sicuro la proposta è destinata a creare feroci polemiche. Ha aperto le danze Vittorio Sgarbi. "È una follia, un'offesa alla città di Roma i sampietrini rappresentano la pavimentazione caratteristica di Roma per cui si possono togliere da altre città, ma non di certo da Roma. Inoltre non mi pare che il sampietrino sia una pietra preziosa e che quindi consenta di fare profitti o di venderla. Temo che l'assessore abbia avuto un colpo di sole in pieno inverno, speriamo che Marino ne metta un altro". Vedremo come andrà a finire
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