Roma, crollo albero uccide motociclista. Di chi è la colpa?
Il fatto è accaduto domenica a Roma. A causa del forte vento, un albero è crollato in mezzo alla strada uccidendo Gianni Danieli, motociclista di 42 anni. Una fatalità? Pare proprio che le cose non stiano così
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Albero pericolante
Le strade italiane sono un covo di pericoli per quelli che vengono spesso identificati come gli “utenti deboli”: motociclisti, ciclisti e pedoni sono giocoforza più esposti ai rischi della strada, sia che questi vengano da un errore umano sia che si tratti di condizioni del manto stradale. Quello che è successo domenica a scorsa a Roma, però, ha quasi dell’incredibile: a causa del forte vento che domenica scorsa ha colpito la Capitale, infatti, un pino si è abbattuto al km 17,8 della via Cristoforo Colombo, colpendo in pieno un motociclista. L'impatto è stato violentissimo e per Gianni Danieli, fisioterapista 42enne, purtroppo, non c’è stato nulla da fare. In un primo momento il crollo dell’albero è parsa una tragica fatalità ma, in seguito ad alcuni scatti fotografici eseguiti da testimoni, sono sorti alcuni dubbi. Sembra infatti che il pino fosse sprovvisto di radici e riuscisse a tenersi "in piedi" grazie a un filo di ferro che lo teneva legato a un cartellone pubblicitario. Ecco la dichiarazione di un testimone rilasciata ad ansa.it: "In molti si fanno il segno della croce se passano qui quando c'è vento. C'era un cavo di acciaio che pendeva dall'albero caduto sulla Via Colombo. Dove fosse assicurato non lo abbiamo capito, ma abbiamo visto che altri due alberi erano legati tra loro da un altro cavo. Cosa significa questo, che sono pericolanti?". Purtroppo, quella di domenica non è l’unica disgrazia avvenuta sulla via Colombo: già nel 2009 un altro motociclista è deceduto a causa di un grosso ramo caduto sulla strada. Insomma quello degli alberi pericolanti a Roma è un problema e la Procura, a seguito di quest’ultimo tragico episodio, ha deciso di avviare un’inchiesta: l'ipotesi di reato è quella di omicidio colposo.
Le strade italiane sono un covo di pericoli per quelli che vengono spesso identificati come gli “utenti deboli”: motociclisti, ciclisti e pedoni sono giocoforza più esposti ai rischi della strada, sia che questi vengano da un errore umano sia che si tratti di condizioni del manto stradale. Quello che è successo domenica a scorsa a Roma, però, ha quasi dell’incredibile: a causa del forte vento che domenica scorsa ha colpito la Capitale, infatti, un pino si è abbattuto al km 17,8 della via Cristoforo Colombo, colpendo in pieno un motociclista. L'impatto è stato violentissimo e per Gianni Danieli, fisioterapista 42enne, purtroppo, non c’è stato nulla da fare. In un primo momento il crollo dell’albero è parsa una tragica fatalità ma, in seguito ad alcuni scatti fotografici eseguiti da testimoni, sono sorti alcuni dubbi. Sembra infatti che il pino fosse sprovvisto di radici e riuscisse a tenersi "in piedi" grazie a un filo di ferro che lo teneva legato a un cartellone pubblicitario. Ecco la dichiarazione di un testimone rilasciata ad ansa.it: "In molti si fanno il segno della croce se passano qui quando c'è vento. C'era un cavo di acciaio che pendeva dall'albero caduto sulla Via Colombo. Dove fosse assicurato non lo abbiamo capito, ma abbiamo visto che altri due alberi erano legati tra loro da un altro cavo. Cosa significa questo, che sono pericolanti?". Purtroppo, quella di domenica non è l’unica disgrazia avvenuta sulla via Colombo: già nel 2009 un altro motociclista è deceduto a causa di un grosso ramo caduto sulla strada. Insomma quello degli alberi pericolanti a Roma è un problema e la Procura, a seguito di quest’ultimo tragico episodio, ha deciso di avviare un’inchiesta: l'ipotesi di reato è quella di omicidio colposo.
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