Fuoristrada in Italia, il primo incontro tra le autorità
Prima riunione congiunta tra il Dipartimento Normative Fuoristrada e il Dipartimento Politiche Istituzionali. Emergono contrasti e incongruenze tra disciplina costituzionale e normative locali di limitazione alla circolazione
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Incontro DNF e Politiche Istituzionali
Venerdì 21 aprile a Parma, presso la sede del Comitato Regionale FMI Emilia Romagna si è tenuto il primo incontro dei membri del Dipartimento Normative Fuoristrada (DNF) e del Dipartimento Politiche Istituzionali. Obbiettivo dell’incontro è stato quello di adottare le linee di azione dettate dalla nuova Presidenza, tese a determinare i principi di legalità che caratterizzano la circolazione delle moto sulle viabilità a fondo naturale ed in fuoristrada. L’incontro è servito anche per sottolineare l’incongruenza più volte verificatasi tra il principio costituzionale di garanzia della libera circolazione su territorio nazionale e le numerose normative locali di limitazione alla circolazione che, in netto contrasto con la disciplina costituzionale, ostacolano le pubbliche amministrazioni. Un esempio su tutti è quello relativo alla modifica della L.R. 32/82 Piemontese, che ha costretto tutti i Moto Club, dotati di percorsi fuoristrada permanenti, a richiedere una nuova autorizzazione, subordinandone il rilascio a notevoli adempimenti tecnico-amministrativi, in molti casi inattuabili. Simili limitazioni e contrasti sono tuttavia emersi anche In Veneto, in Umbria, in Abruzzo ed in Campania: i Dipartimenti riuniti hanno quindi stabilito di avviare i lavori necessari per impugnare una norma regionale sui suoi profili di incostituzionalità per ripristinare i principi di fruibilità negati ai motociclisti e consentire così di riequilibrare il rapporto con la pubblica amministrazione. Per effettuare le prime valutazioni sul tema e, quindi, la costruzione di una linea strategica di eventuali interventi, il Dipartimento Politiche Istituzionali, insieme all’avv. Stefano Papa del DNF, ha annunciato l’intenzione di fissare un incontro con la rappresentanza della commissione affari costituzionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Le prime regioni coinvolte saranno il Veneto, il Piemonte e l’Umbria ma, parallelamente, verrà anche inviata una richiesta di accreditamento della FMI a tutte le Regioni e a firma congiunta dei coordinatori.
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