Reinhold Messner: no a moto e auto, sì alle bici sui passi delle Dolomiti
Reinhold Messner si è detto favorevole alla chiusura dei passi dolomitici come Pordoi, Sella e Gardena, ad auto e moto. In questi mesi il traffico è eccessivo, meglio, secondo Messner, riservare il passaggio alle bici dalle 10 alle 15, tra luglio e agosto, per favorire il cicloturismo e il turismo di qualità
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Cicloturismo sì, auto e moto no
Auto e moto ferme, spazio a ciclisti e cicloturisti: è quanto propone l’alpinista Reinhold Messner, intervistato dal Corriere della sera, per arginare il traffico che nei mesi estivi si fa imponente sui passi delle Dolomiti. Per i motociclisti i passi Pordoi, Sella, Gardena e Falzarego sono una meta da sogno: centinaia di curve con un panorama indimenticabile. Cosa chiedere di più? Purtroppo, specie nei weekend, moto e auto creano una miscela esplosiva per i delicati equilibri montani.
Messner è drastico, bisognerebbe consentire il passaggio alle sole biciclette per cinque o sei ore al giorno, dalle 10 alle 15 nei mesi di luglio e agosto. L’idea non è dare tranquillità ai ciclisti, ma sfruttare il turismo di qualità come, secondo Messner, quello ciclistico: i cicloturisti, infatti, arrivano da tutto il mondo, usano gli alberghi, fanno acquisti. Chi arriva in auto o moto, può parcheggiare a valle e salire con bus o navette. All’idea si oppongono gli esercenti che temono di veder ridurre i loro introiti. Oltre naturalmente ai motociclisti. Altrove si sono adottate soluzioni diverse, come il transito a pagamento. Qualche esempio? Lo Stelvio ha aperto le porte ai ciclisti e dedica loro due giornate chiuse al traffico (la Giornata della bicicletta, il 27 agosto, e il Mapei day, svoltosi il 10 luglio); nel 2017, però, potrebbe diventare a pagamento. Il Passo del Rombo, al confine tra Italia e Austria, è già a pagamento: tra 16 e 28 euro a seconda del veicolo, auto, moto, pullman o van (le bici passano gratis). In Francia la regione dell’Hautes Alpes (comprende parte della Provenza, delle Alpi Marittime e della Savoia) riserva ben 16 giornate, tra luglio e agosto, alle bici. Infine, in Austria, c’è il Großglockner con la Hochalpenstrasse: 48 km e 36 tornanti per cui tutti pagano, compresi i ciclisti.
Auto e moto ferme, spazio a ciclisti e cicloturisti: è quanto propone l’alpinista Reinhold Messner, intervistato dal Corriere della sera, per arginare il traffico che nei mesi estivi si fa imponente sui passi delle Dolomiti. Per i motociclisti i passi Pordoi, Sella, Gardena e Falzarego sono una meta da sogno: centinaia di curve con un panorama indimenticabile. Cosa chiedere di più? Purtroppo, specie nei weekend, moto e auto creano una miscela esplosiva per i delicati equilibri montani.
Messner è drastico, bisognerebbe consentire il passaggio alle sole biciclette per cinque o sei ore al giorno, dalle 10 alle 15 nei mesi di luglio e agosto. L’idea non è dare tranquillità ai ciclisti, ma sfruttare il turismo di qualità come, secondo Messner, quello ciclistico: i cicloturisti, infatti, arrivano da tutto il mondo, usano gli alberghi, fanno acquisti. Chi arriva in auto o moto, può parcheggiare a valle e salire con bus o navette. All’idea si oppongono gli esercenti che temono di veder ridurre i loro introiti. Oltre naturalmente ai motociclisti. Altrove si sono adottate soluzioni diverse, come il transito a pagamento. Qualche esempio? Lo Stelvio ha aperto le porte ai ciclisti e dedica loro due giornate chiuse al traffico (la Giornata della bicicletta, il 27 agosto, e il Mapei day, svoltosi il 10 luglio); nel 2017, però, potrebbe diventare a pagamento. Il Passo del Rombo, al confine tra Italia e Austria, è già a pagamento: tra 16 e 28 euro a seconda del veicolo, auto, moto, pullman o van (le bici passano gratis). In Francia la regione dell’Hautes Alpes (comprende parte della Provenza, delle Alpi Marittime e della Savoia) riserva ben 16 giornate, tra luglio e agosto, alle bici. Infine, in Austria, c’è il Großglockner con la Hochalpenstrasse: 48 km e 36 tornanti per cui tutti pagano, compresi i ciclisti.
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