Più ore alla guida e meno soste per i TIR: sicurezza a rischio
Gli autisti di TIR e autobus a lunga percorrenza potranno guidare per più ore consecutive e riposarsi di meno. Il provvedimento – definito “indegno” e contrario a qualsiasi valore su cui l’Uninone Europea si fonda - è stato votato nell’ambito del mobility package
Image
News
Autisti stanchi e addio sicurezza
Dall’Unione Europea arrivano notizie preoccupanti e, soprattutto, in totale contrasto con i numerosi proclami più volte sbandierati e riguardanti la sicurezza stradale. Una decisione che, se confermata, potrebbe anzichè diminuire, al contrario aumentare i morti e i feriti sulle starde. Come riportato dal Corriere.it, la Commissione del Parlamento Europeo ha votato infatti nell’ambito del cosiddetto “mobility package” un provvedimento che permetterebbe ai conducenti di mezzi pesanti di effettuare meno soste e guidare per più ore consecutive. Al momento sono previste 45 ore di riposo almeno entro le due settimane continuative di servizio ma, nel caso in cui il voto venisse ratificato della Commissione, queste verrebbero diluite nell’arco di 4 settimane, con il rischio di turni continuativi di venti giorni intervallati da sole due soste in 24 ore. Superfluo specificare quali potrebbero essere le conseguenze di avere per le autostrade di tutta europa TIR o autobus a lunga percorrenza guidati da autisti stanchi, che non hanno riposato e che sono al volante da ore. Un provvedimento assurdo, che non è per niente piaciuto nemmeno ai sindacati dei trasporti, che, senza usare mezze parole, l’hanno definito “indegno” e “contro i valori su cui si è fondata l’Europa”. “Se il voto della commissione venisse confermato – ha detto Maurizio Diamante, segretario nazionale della Fit-Cisl - il risultato sarà che tutti gli autisti staranno al volante per più ore. E in più quando lavorano fuori dal proprio Paese, come capita sempre più spesso, con la riduzione delle soste finirebbero per vivere per settimane sul loro camion. Strasburgo sceglie di peggiorare le condizioni di lavoro e aiutare il dumping sociale e non va bene”. Resta allora da chiedersi il motivo di una simile decisione: ciò che è certo è che, a dispetto di quanto più volte annunciato – e ci si riferisce qui alla possibilità di effettuare controlli sempre più stringenti e precisi – si discute di un provvedimento in completa controtendenza con le politiche europee in campo della sicurezza stradale.
Dall’Unione Europea arrivano notizie preoccupanti e, soprattutto, in totale contrasto con i numerosi proclami più volte sbandierati e riguardanti la sicurezza stradale. Una decisione che, se confermata, potrebbe anzichè diminuire, al contrario aumentare i morti e i feriti sulle starde. Come riportato dal Corriere.it, la Commissione del Parlamento Europeo ha votato infatti nell’ambito del cosiddetto “mobility package” un provvedimento che permetterebbe ai conducenti di mezzi pesanti di effettuare meno soste e guidare per più ore consecutive. Al momento sono previste 45 ore di riposo almeno entro le due settimane continuative di servizio ma, nel caso in cui il voto venisse ratificato della Commissione, queste verrebbero diluite nell’arco di 4 settimane, con il rischio di turni continuativi di venti giorni intervallati da sole due soste in 24 ore. Superfluo specificare quali potrebbero essere le conseguenze di avere per le autostrade di tutta europa TIR o autobus a lunga percorrenza guidati da autisti stanchi, che non hanno riposato e che sono al volante da ore. Un provvedimento assurdo, che non è per niente piaciuto nemmeno ai sindacati dei trasporti, che, senza usare mezze parole, l’hanno definito “indegno” e “contro i valori su cui si è fondata l’Europa”. “Se il voto della commissione venisse confermato – ha detto Maurizio Diamante, segretario nazionale della Fit-Cisl - il risultato sarà che tutti gli autisti staranno al volante per più ore. E in più quando lavorano fuori dal proprio Paese, come capita sempre più spesso, con la riduzione delle soste finirebbero per vivere per settimane sul loro camion. Strasburgo sceglie di peggiorare le condizioni di lavoro e aiutare il dumping sociale e non va bene”. Resta allora da chiedersi il motivo di una simile decisione: ciò che è certo è che, a dispetto di quanto più volte annunciato – e ci si riferisce qui alla possibilità di effettuare controlli sempre più stringenti e precisi – si discute di un provvedimento in completa controtendenza con le politiche europee in campo della sicurezza stradale.
Aggiungi un commento