La pista di Nardò non è di interesse pubblico: la UE boccia il piano di espansione
La Commissione Europea dice no al mastodontico progetto di crescita del centro collaudi salentino, che da anni è di proprietà di Porsche Engineering: a fronte di un interesse pubblico pari a zero, il costo ambientale del progetto sarebbe elevatissimo
No secco da parte della Commissione Europea al piano di espansione del centro collaudi di Nardò presentato da Porsche, da anni proprietaria della pista. Il progetto da 450 milioni di euro prevedeva la costruzione di altre nove piste, in aggiunta alle attuali venti, e di vari edifici dedicati alle attività di collaudo.
Questa espansione però avrebbe portato alla cancellazione di oltre 400.000 metri quadrati di bosco e di un milione e mezzo di metri quadrati di altre superfici verdi. Un prezzo decisamente alto in termini ambientali.
Bocciata anche la proposta di realizzate un centro di elisoccorso da integrare al sistema sanitario regionale, vista dalla stessa Commissione come una scappatoia per far approvare l’intero progetto. “Dall’esame di tutta la documentazione ora disponibile - spiegano infatti i tecnici europei - non si ritiene appropriata la giustificazione del progetto per motivi connessi alla salute dell’uomo e alla sicurezza pubblica. In effetti il progetto sembra avere un preminente interesse economico. Se lo scopo preminente del progetto fosse stato legato a queste esigenze di salute pubblica - si legge nella nota di Bruxelles - le opzioni alternative da valutare avrebbero dovuto riguardare direttamente questi obiettivi, tenendo conto di queste esigenze. Invece, le alternative che sono state prese in considerazione si riferiscono chiaramente alle necessità economiche di sviluppo del NTC e in particolare alle esigenze di ammodernare e ampliare le piste del centro prove”.
Da qui la sospensione dell'accordo di programma varato lo scorso agosto dalla Regione Puglia insieme al Consorzio Asi di Lecce e ai Comuni di Nardò e Porto Cesareo.
Il piano di espansione
Il Nardò Technical Center è un Centro di sperimentazione unico al mondo e dal 2012 la “palestra” di Porsche Engineering per testare veicoli e prototipi. Nel corso del 2023, il colosso tedesco aveva presentato un progetto di ampliamento per intensificare le attività mediante la realizzazione di altre 9 piste, un eliporto, un centro visite polifunzionale ed un centro di sicurezza antincendi. Il tutto - da qui il no della Commissione, incastonato tra la Riserva regionale Palude del Conte ed il bosco dell’Arneo.
Un “caso politico”
L’intera questione - riporta il Corriere del Mezzogiorno - è divenuta un “caso politico” quando la sindaca di Porto Cesareo Silvia Tarantino, favorevole al piano di ampliamento voluto da Porsche, aveva fa liquidato qualche settimana fa la sua vice, Anna Peluso e poi l’assessore all’Urbanistica Eugenio Sambati perché favorevoli al progetto. “Abbiamo lavorato tanto - aveva commentato la Tarantino - ma le future generazioni ce ne saranno grate. Quella contro il progetto di NTC è stata una battaglia che ho voluto combattere, anche rimettendoci da un punto di vista personale”. Estremamente soddisfatto della decisione presa a Bruxelles anche il presidente del Gal Terra di Arneo, Cosimo Durante: “È un bene - ha detto - che si sia raggiunta consapevolezza del forte impatto che ci sarebbe stato sul bosco e sulle aziende del luogo. Non c’è stato confronto con i cittadini e con i portatori di interessi diffusi”.