Petrucci scommette su sé stesso: "Nel 2021 ancora in Ducati"
Il pilota ternano vede rosso: "Mi voglio meritare la Desmosedici anche per la prossima stagione, è una moto che vale il mondiale". In quarantena Petrux fa il giardiniere e sfida gli altri piloti in bici sui rulli: "Aleix Espargaro è inarrivabile, me la gioco con Melandri e Rea"

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Danilo Petrucci è stato ospite a Sky Sport e ha raccontato come sta trascorrendo questi giorni di quarantena in attesa della ripresa del campionato. Una stagione per lui fondamentale, visto che il pilota ternano è in scadenza di contratto con Ducati. Se però in Honda, Yamaha e Suzuki i top rider hanno già prolungato i rispettivi accordi, la situazione è all'opposto dalle parti di Borgo Panigale: “Non facendo gare non si può decidere nulla perché i rinnovi vengono decisi in base ai risultati, o almeno a me è sempre successo così. Ormai sono due anni che va avanti in questo modo nel mio caso ma non è nemmeno un grande problema. Mi sono abituato a questo tipo di pressione e sinceramente non vedo l'ora di scendere in pista per dimostrare che mi posso meritare la Ducati anche l'anno prossimo”. A domanda secca per sapere se lo vedremo ancora in rosso, Petrux scommette su se stesso: "Sì". Danilo non ha dubbi sulle proprie priorità e nel momento in cui gli viene domandato se la Desmosedici in versione 2020 sia una moto sufficientemente valida per puntare al mondiale risponde affermativo.
Il Desmo dentro
D'altronde il rapporto di Petrucci con la marca di Borgo Panigale prosegue ormai da quasi dieci anni: “Nel 2011 facevo parte del team sviluppo per la Panigale, al Mugello ho fatto migliaia di chilometri in gran segreto. Poi nel 2012 ho anche avuto la possibilità di provare la moto di Valentino, con il permesso di Sacchi, al tempo correvo per lui. Ma quando a fine 2014 Guidotti mi ha chiamato per chiedermi se volevo correre per loro non ci ho messo nemmeno un secondo a rispondere di sì. Lui mi ha domandato se non volessi avere qualche dettaglio in più ma a me non interessava, andava già bene così”.
Nel corso della diretta Petrux riceve anche un messaggio di Capirossi e Danilo ammette che il romagnolo era il suo idolo fin da piccolo, quando suo padre guidava i camion per il Team Pileri: “Era normale, avevo i suoi poster dappertutto. Gli avevo anche detto che avrei voluto fare una carriera come la sua, ma mi mancano almeno tre mondiali...però dai, sono diventato un bel po' più alto di lui”.
La quarantena
In lockdown Petrucci fa il giardiniere/contadino per la gioia di sua madre: “Taglio il prato, faccio trapianti. Avevamo tante di quelle piante in vaso, era un peccato. La cosa mi piace, posso stare all'aria aperta, usare un po' le mani”. Non mancano le sfide con i colleghi, ma non tanto al gioco della MotoGP: “Non sono bravissimo con i video game, invece mi alleno tanto con la bici sui rulli. Ho fatto quasi 2mila chilometri in questo mese, facciamo anche le sfide con gli altri piloti. C'è Espargaro che è inarrivabile, Aleix fa più chilometri in bici che in macchina, mentre Melandri e Rea sono più abbordabili e riesco a fare qualche giro insieme”.
Il Desmo dentro
D'altronde il rapporto di Petrucci con la marca di Borgo Panigale prosegue ormai da quasi dieci anni: “Nel 2011 facevo parte del team sviluppo per la Panigale, al Mugello ho fatto migliaia di chilometri in gran segreto. Poi nel 2012 ho anche avuto la possibilità di provare la moto di Valentino, con il permesso di Sacchi, al tempo correvo per lui. Ma quando a fine 2014 Guidotti mi ha chiamato per chiedermi se volevo correre per loro non ci ho messo nemmeno un secondo a rispondere di sì. Lui mi ha domandato se non volessi avere qualche dettaglio in più ma a me non interessava, andava già bene così”.
Nel corso della diretta Petrux riceve anche un messaggio di Capirossi e Danilo ammette che il romagnolo era il suo idolo fin da piccolo, quando suo padre guidava i camion per il Team Pileri: “Era normale, avevo i suoi poster dappertutto. Gli avevo anche detto che avrei voluto fare una carriera come la sua, ma mi mancano almeno tre mondiali...però dai, sono diventato un bel po' più alto di lui”.
La quarantena
In lockdown Petrucci fa il giardiniere/contadino per la gioia di sua madre: “Taglio il prato, faccio trapianti. Avevamo tante di quelle piante in vaso, era un peccato. La cosa mi piace, posso stare all'aria aperta, usare un po' le mani”. Non mancano le sfide con i colleghi, ma non tanto al gioco della MotoGP: “Non sono bravissimo con i video game, invece mi alleno tanto con la bici sui rulli. Ho fatto quasi 2mila chilometri in questo mese, facciamo anche le sfide con gli altri piloti. C'è Espargaro che è inarrivabile, Aleix fa più chilometri in bici che in macchina, mentre Melandri e Rea sono più abbordabili e riesco a fare qualche giro insieme”.
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