Salta al contenuto principale

Pedaggi autostrade 2019, ecco tutti i rincari

Aumenti pedaggi autostradali: l’88,75% della lunghezza complessiva della rete autostradale nazionale a pedaggio ne rimane esclusa e agli aggiornamenti richiesti dalle concessionarie non è seguita alcuna modifica - per il 2019 - da parte del Governo. Però c'è un 11,25% delle autostrade che ha subito i tanto temuti rincari. Vediamo quali tratte sono coinvolte e a quanto ammonta l'aumento
Rincari autostrade
Con l’arrivo del nuovo anno, il ministro Danilo Toninelli aveva annunciato che per circa il 90% dei tratti autostradali italiani non vi sarebbe stato, per il 2019, alcun rincaro. Nel dettaglio, 5.208 chilometri di autostrada, cioè l’88,75% della lunghezza complessiva della rete autostradale nazionale a pedaggio, non sono stati interessati da alcun aumento. Rimane fuori un 13% circa, nel quale risultano esserci tratte tutt’altro che secondarie, come la Torino-Piacenza-Brescia, l’Autocisa, la Torino-Savona e la Savona-Ventimiglia, interessate invece da leggeri (i più bassi dell’ultimo decennio) aumenti.
Guardando ai dati forniti dalla direzione generale della vigilanza ministeriale sulle concessioni autostradali (Dgvca), si nota tuttavia la non trascurabile discrepanza tra gli aumenti richiesti per il 2019 dai gestori, e le variazioni - sempre per il 2019 - concesse di contro dal Ministero, che nella maggior parte dei casi risultano pari a zero.  Nel dettaglio, saltano all’occhio un 27% di rincaro preteso dalla Sat - concessionaria nell’orbita dei Benetton che gestisce l’autostrada tirrenica nel tratto a sud di Livorno - un 6,67% di maggiorazione voluto per la Brescia Padova e un 6,39% per l’Autovia Padana. Richieste non accolte e non seguite quindi da alcuna variazione dei prezzi. Possibile davvero che la concessionaria rinunci all’aumento senza avanzare alcun’altra pretesa o peggio, come accaduto nel 2014, ricorrere al Tribunale del Tar? Sì, almeno secondo quanto dichiarato da Toninelli stesso che, nell’annunciare il mancato rincaro, aveva parlato di un accordo preso con le stesse concessionarie. Sul tavolo rimane però la questione della A24 e della A25 Roma-Abruzzo, per le quali i rincari sarebbero stati soltanto rimandati di un paio di mesi. Sul punto manca chiarezza, ma ciò che è certo, almeno per il momento, è che secondo la media calcolata dalla Dgvca, l’aumento 2019 sarà pari allo 0,83%: poca cosa. Complice anche il “clima ostile” verso i gestori venutosi a creare - o acuitosi - a seguito del crollo del ponte Morandi, Toninelli aveva annunciato una revisione complessiva del sistema delle concessioni. Regole più rigide e meno favorevoli ai maxi guadagni sui quali, almeno finora, molte concessionarie avevano potuto contare. È ancora presto per dirlo: quello a cui s’è assistito finora, infatti, è solo un anticipo. Bisognerà aspettare qualche mese per avere la certezza dei mancati rincari e, soprattutto, per tirare le somme sulla buona riuscita del piano. Discorso a sé per quanto riguarda invece la questione sconti e Telepass: per il 2019 sono stati infatti prorogati il 20% sulla BreBeMi Tangenziale Esterna Est di Milano, del 5% sulla Pedemontana Lombarda e del 33% per i motociclisti, sottoscrivibile abbinando all’abbonamento Telepass (1,26 euro al mese) la targa del veicolo e copia della carta di circolazione della moto. 
Aggiungi un commento