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Parigi "green": addio ai monopattini in sharing?

Di qui ai prossimi giorni, i cittadini di Parigi saranno chiamati ad esprimersi per quanto riguarda l’utilizzo dei monopattini elettrici in sharing. Un referendum popolare voluto dal sindaco Hidalgo in vista del “nuovo codice della strada” promesso qualche settimana fa

Addio ai monopattini in sharing?
Capitale green d’Europa grazie alle politiche ambientaliste portate avanti dal sindaco Anne Hidalgo, Parigi se la prende adesso con i monopattini elettrici, da molti considerati disordinati e, sopratutto, pericolosi. Tra poco più di un mese (ve ne parlavamo qui), i cittadini della Capitale francese saranno infatti chiamati a decidere se mantenerli oppure bandirli definitivamente. Un referendum popolare dal quesito molto semplice: "Favorevole o contrario ai monopattini in libero servizio a Parigi?”. Il quesito, va sottolineato, si riferisce solo ed unicamente ai monopattini in sharing e non a quelli dei privati cittadini. Pertanto, anche se il referendum dovesse dare esito positivo, cioè decidere per la messa al bando dei mezzi in condivisione, ai parigini sarà comunque permesso acquistare ed utilizzare un monopattino elettrico. Al contrario, la “riforma”, potrebbe togliere dalle strade parigine circa 15mila mezzi di proprietà Lime, Dott e Tier. Il tutto, verrà deciso il prossimo 2 aprile.
Chissà che altre città d’Europa, come tra l’altro già hanno fatto riguardo alcune specifiche politiche, non ne traggano esempio ed indicano il loro referendum…

Una Parigi “green”
Sotto la guida della Hidalgo, Parigi s’è in questi ultimi anni distinta per numerose (e piuttosto intransigenti) politiche “green”. Come deciso mediante consultazione pubblica, alcune strade urbane hanno per esempio abbassato il limite di velocità a 30 km/h al fine di ridurre le emissioni inquinanti e sonore; sono state progettate (ed in parte realizzate) piste ciclabili e aree pedonali “ritagliate” dalle carreggiata; sono stati istituiti parcheggi a pagamento anche per le moto e, in generale, è stato interdetto parte del centro ai veicoli a motore e (politica non ancora attuata per mancanza di votanti ma già proposta) vietata la circolazione a tutti i mezzi a 2 e 3 ruote con motore termico.

Una “coabitazione difficile”
Nonostante le (o a causa delle) politiche di cui sopra, Parigi si trova oggi a fare i conti con la difficile convivenza tra i differenti utenti della strada. Ciclisti, “monopattinisti” e pedoni si sono dimostrati ancor più indisciplinati di motociclisti e automobilisti che, seppur “inquinanti”, tendono per lo meno a rispettare in modo più ligio il codice della strada. Da qui la recente consultazione pubblica citata dalla stessa Hidalgo in occasione di una cerimonia per gli auguri di inizio anno che evidenziava la "difficile" coabitazione tra pedoni, ciclisti, monopattini, taxi, furgoncini e bus”, indicata come ”il primo motivo di preoccupazione" degli abitanti di Parigi. Si corre pertanto ai ripari: il primo cittadino ha promesso un “nuovo codice della strada” in arrivo entro i prossimi mesi e, come detto sopra, i primi a farne le spese potrebbero essere proprio i monopattini…

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