Opec ferma la produzione, possibili rincari su gasolio e benzina
L’OPEC, l'organizzazione che riunisce i principali paesi produttori di greggio, punta a limitare la produzione di petrolio per alzare i prezzi. La decisione verrà presa durante il vertice di Vienna a fine novembre
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Probabili rincari
Limitare la produzione di greggio così da farne lievitare i prezzi questa la strategia annunciata dall’OPEC, l’Organizzazione dei Paesi esportatori, che punterebbe a congelare i livelli produttivi a 32,5 milioni di barili al giorno. Le principali piazze finanziarie del mondo hanno ovviamente ben accolto questo annuncio sulla produzione, alzando le quotazioni del petrolio e portandone il prezzo sopra i 47 dollari a barile. Il guadagno complessivo è stato del 6%, ma è ancora presto per valutare le dirette conseguenze che la manovra avrà sulle tasche di automobilisti e motociclisti italiani. Facile comunque pronosticare un rincaro sui prezzi di benzina e gasolio, percepito, oltre che al distributore, anche sulla bolletta di luce e gas.
Per saperne di più, bisognerà tuttavia aspettare il vertice a Vienna, in programma entro la fine di novembre, durante il quale saranno assegnate le quote individuali per ognuno dei quattordici paesi esportatori. Tra sabato 8 e giovedì 13 ottobre, invece, potrebbe esserci un incontro informale a Istanbul con i produttori esterni all’Organizzazione, per discutere un’eventuale coordinamento sui tagli della produzione. A darne la notizia lo stesso ministro dell’Energia algerino Noureddine Bouterfa, le cui parole hanno permesso un’ulteriore spinta al rialzo ai prezzi del petrolio sul finire della seduta di scambi.
Per saperne di più, bisognerà tuttavia aspettare il vertice a Vienna, in programma entro la fine di novembre, durante il quale saranno assegnate le quote individuali per ognuno dei quattordici paesi esportatori. Tra sabato 8 e giovedì 13 ottobre, invece, potrebbe esserci un incontro informale a Istanbul con i produttori esterni all’Organizzazione, per discutere un’eventuale coordinamento sui tagli della produzione. A darne la notizia lo stesso ministro dell’Energia algerino Noureddine Bouterfa, le cui parole hanno permesso un’ulteriore spinta al rialzo ai prezzi del petrolio sul finire della seduta di scambi.
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