Odyssée, la moto francese che credeva di essere una Gold Wing
Prodotta negli anni '80, nasceva da un progetto che aveva riadattato componenti automobilistiche per ottenere una ammiraglia a due ruote. Il motore era Citroen, il cruscotto e il faro Renault. Non ebbe grande successo e la commercializzazione non andò oltre i 600 esemplari
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Se l'industria automobilistica francese è sempre stata alla ribalta della scena internazionale, sul fronte delle due ruote al contrario non c'è mai stato un sistema davvero capace di imporsi. La cosa è vera a tal punto che dal secondo dopoguerra in poi non si sono più visti più marchi in grado di competere sul mercato, eccezion fatta per Peugeot ed MBK.
All'inizio degli anni Ottanta, tuttavia, Louis Boccardo, Dominique Favario e Thierry Grange diedero vita a un sogno denso di nazionalismo: creare un'autentica motocicletta francese, con il massimo dei componenti provenienti dal mercato interno. Fu così che nacque la BFG 1300 Odyssée.
Una Gold Wing transalpina
L'analogia con il prestigioso modello di casa Honda è naturale, pur con le dovute differenze: la Odyssée era una turistica con una grande carenatura, trasmissione cardanica e il suo motore era un quattro cilindri boxer, come la prima Gold Wing. Il marchio BFG, registrato nel 1978, riprendeva le iniziali dei tre fondatori.
L'enorme BFG 1300 Odyssée era una moto ibrida, non nel senso moderno del termine, ma alimentata dal motore di un'auto francese, con componenti adattati dal mondo motociclistico. Il propulsore proveniva da un'auto Citroen GSA, un quattro cilindri boxer, quattro tempi, raffreddato ad aria, 8 valvole, distribuzione monoalbero, carburatore Solex, cilindrata di 1299 cc per una potenza di 70 CV, con trasmissione finale ad albero cardanico. La frizione era un monodisco a secco e il cambio a cinque marce inizialmente sarebbe dovuto essere Moto Guzzi, insieme al cardano.
Adattamenti e commercializzazione
Alla fine i progettisti optarono per uno sviluppo proprio, in modo da potere installare uno pneumatico posteriore con una sezione più ampia. La parte ciclistica aveva un telaio multitubolare, forcella Telesco (spagnola) convenzionale e doppio ammortizzatore posteriore.
La Odyssée montava un doppio disco freno anteriore da 300 mm con pinze Brembo e ruote da 18”, queste sì di provenienza Moto Guzzi. Il serbatoio della benzina da 22 litri era in materiale plastico e si trovava sotto la sella, con all'interno la pompa della benzina. Il cruscotto proveniva da una Renault R5 Alpine, così come il grande faro rettangolare, che proveniva da una Renault R16. Era sicuramente un raro miscuglio di auto e moto, con una velocità massima di circa 190 km/h e un peso finale di circa 270 kg.
La Odyssée era così apprezzata come bene nazionale che il presidente della Repubblica francese François Mitterrand nel 1982 ne regalò un esemplare alla casa reale spagnola.
La produzione delle prime unità si concretizzò presso lo stabilimento di La Ravoire (Francia), tra il 1982 e la fine del 1983 uscirono circa 400 unità. Dal 1984 furono prodotte nello stabilimento del marchio MBK a Saint Quentin -con il marchio MBK- ma per appena 150 moto.
La BFG chiuse i battenti nel 1988 e lo stock di pezzi prodotti fu trasferito al produttore di sidecar Atelier Précision, che riuscì ad assemblare ancora alcuni eseplari, fino alla chiusura dell'azienda nel 1996.
La Odyssée oggi
Il Moto Club GGG ha acquisito il resto dei componenti e delle parti, quindi oggi ci sono ancora pezzi di ricambio in circolazione. In totale furono prodotte circa 600 unità, alcune vendute alla polizia francese e il resto a utenti privati. Il suo club oggi è molto attivo e ne tiene viva la memoria.
All'inizio degli anni Ottanta, tuttavia, Louis Boccardo, Dominique Favario e Thierry Grange diedero vita a un sogno denso di nazionalismo: creare un'autentica motocicletta francese, con il massimo dei componenti provenienti dal mercato interno. Fu così che nacque la BFG 1300 Odyssée.
Una Gold Wing transalpina
L'analogia con il prestigioso modello di casa Honda è naturale, pur con le dovute differenze: la Odyssée era una turistica con una grande carenatura, trasmissione cardanica e il suo motore era un quattro cilindri boxer, come la prima Gold Wing. Il marchio BFG, registrato nel 1978, riprendeva le iniziali dei tre fondatori.
L'enorme BFG 1300 Odyssée era una moto ibrida, non nel senso moderno del termine, ma alimentata dal motore di un'auto francese, con componenti adattati dal mondo motociclistico. Il propulsore proveniva da un'auto Citroen GSA, un quattro cilindri boxer, quattro tempi, raffreddato ad aria, 8 valvole, distribuzione monoalbero, carburatore Solex, cilindrata di 1299 cc per una potenza di 70 CV, con trasmissione finale ad albero cardanico. La frizione era un monodisco a secco e il cambio a cinque marce inizialmente sarebbe dovuto essere Moto Guzzi, insieme al cardano.
Adattamenti e commercializzazione
Alla fine i progettisti optarono per uno sviluppo proprio, in modo da potere installare uno pneumatico posteriore con una sezione più ampia. La parte ciclistica aveva un telaio multitubolare, forcella Telesco (spagnola) convenzionale e doppio ammortizzatore posteriore.
La Odyssée montava un doppio disco freno anteriore da 300 mm con pinze Brembo e ruote da 18”, queste sì di provenienza Moto Guzzi. Il serbatoio della benzina da 22 litri era in materiale plastico e si trovava sotto la sella, con all'interno la pompa della benzina. Il cruscotto proveniva da una Renault R5 Alpine, così come il grande faro rettangolare, che proveniva da una Renault R16. Era sicuramente un raro miscuglio di auto e moto, con una velocità massima di circa 190 km/h e un peso finale di circa 270 kg.
La Odyssée era così apprezzata come bene nazionale che il presidente della Repubblica francese François Mitterrand nel 1982 ne regalò un esemplare alla casa reale spagnola.
La produzione delle prime unità si concretizzò presso lo stabilimento di La Ravoire (Francia), tra il 1982 e la fine del 1983 uscirono circa 400 unità. Dal 1984 furono prodotte nello stabilimento del marchio MBK a Saint Quentin -con il marchio MBK- ma per appena 150 moto.
La BFG chiuse i battenti nel 1988 e lo stock di pezzi prodotti fu trasferito al produttore di sidecar Atelier Précision, che riuscì ad assemblare ancora alcuni eseplari, fino alla chiusura dell'azienda nel 1996.
La Odyssée oggi
Il Moto Club GGG ha acquisito il resto dei componenti e delle parti, quindi oggi ci sono ancora pezzi di ricambio in circolazione. In totale furono prodotte circa 600 unità, alcune vendute alla polizia francese e il resto a utenti privati. Il suo club oggi è molto attivo e ne tiene viva la memoria.
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