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Niente patente per chi soffre di Sindrome delle Apnee Ostruttive

Entro il 31 dicembre di quest'anno l'Italia dovrà recepire una direttiva europea che stabilisce l'impossibilità di ottenere la patente per chi è soggetto della Sindrome delle Apnee Ostruttive. Una misura che, secondo gli estensori della norma, servirà per diminuire drasticamente gli incidenti causati da colpi di sonno
La  sindrome delle apnee ostruttive nel sonno – nota anche come Osas - è un sotto-tipo della "sindrome delle apnee nel sonno", caratterizzata da ripetuti episodi di completa o parziale ostruzione delle vie aeree superiori durante il sonno, di solito associati a una riduzione della saturazione di ossigeno nel sangue. Una patologia difficile da diagnosticare, ma che ha forti influenze nella vita di chi ne è affetto. L'Osas infatti provoca un insorgere maggiore della sonnolenza durante il giorno, fenomeno particolarmente pericoloso se si guida. Per questo l'Europa, con la sua direttiva 2014/85/ (che l'Italia e gli altri Stati Membri dovranno recepire entro la fine dell'anno) ha deciso di vietare il conseguimento della patente a chi è sospetto essere affetto da questa patologia. Il vero problema è rappresentato dal fatto che gli Stati membri hanno l’obbligo di conciliare la direttiva con le loro modalità rilascio delle patenti che in italia, per l'appunto, non prevede quesiti diagnostici per rilevare l'Osas. Secondo quanto dichiarato da Sergio Garbarino, neurologo e rappresentante per l’Italia della commissione europea di esperti che fronteggerà la questione, il problema è molto più grave di quel che sembri: “Circa il 22% degli incidenti stradali in Italia è causata da problemi di sonnolenza diurna alla guida, prevalentemente originati dall’Osas”. Un numero altissimo che associato al fatto che in Italia sono in circa 4,5 milioni a soffrire di questa patologia, rende evidente la portata del problema. 
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