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Nakamoto: Stoner ha perso il mondiale perché non era tranquillo

Il numero due di HRC ritorna nuovamente sulla stagione passata e sul campionato di Stoner. Per lui, Casey ha "buttato via" il mondiale ben prima dell'infortunio rimediato a Indianapolis

Casey? Poco tranquillo

Per il vicepresidente di HRC (il reparto corse di Honda), Shuhei Nakamoto, Casey Stoner è stato il miglior pilota con cui gli è capitato di lavorare: veloce e determinato, l’australiano ha fatto breccia nel suo cuore come e più di altri piloti (ogni riferimento a Rossi, ovviamente, non è casuale). La stagione appena passata, l’ultima in MotoGP di Casey, sarebbe dovuta essere quella del secondo titolo consecutivo, un risultato "necessario" per chiudere in bellezza una grande carriera e un rapporto di lavoro più che proficuo. Poi, l’infortunio alla caviglia rimediato a Indianapolis ha stravolto le carte in tavola e Casey, con tre GP saltati, ha lasciato campo libero a Lorenzo e Pedrosa. Eppure secondo Nakamoto, i problemi di Stoner sono iniziati ben prima del GP di Indianapolis, per la precisione durante la gara in Germania al Sachsenring, in cui Stoner è caduto mentre era al secondo posto dietro Pedrosa: “La caduta in Germania è stata l’inizio della fine: Casey ha perso la tranquillità e da quel momento tutto ha iniziato a girare male. Per rimediare agli 0 punti tedeschi, infatti, ha sbagliato il setting nel GP seguente (Mugello) rimediando uno scialbo ottavo posto, in più non ha avuto la lucidità necessaria per valutare correttamente il materiale tecnico messogli a disposizione per la seconda parte di stagione (nello specifico il nuovo telaio che ha reso velocissimo Pedrosa e che venne scartato da Stoner). Se solo Casey avesse evitato di inseguire Dani al Sachsenring accontentandosi del secondo posto, avrebbe fatto meglio nelle corse seguenti e, ne sono certo, avrebbe persino evitato di farsi male a Indianapolis”. 
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