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MXGP: si riparte a fine luglio? Sul tavolo l'ipotesi a porte chiuse

Per i costruttori andrebbe bene anche correre senza spettatori. Pit Beirer: "Per noi di KTM la situazione attuale non è un problema insormontabile, ma i piccoli team hanno bisogno di ricominciare. Si sta pensando di vendere un numero limitato di biglietti per aiutare gli organizzatori delle gare, ma ci vuole l'ok dei Paesi ospitanti"
La MotoGP inizia a programmare la ripresa dell'attività, ma per Pit Beirer il motomondiale non è l'unico fronte attivo. Il direttore delle attività sportive di KTM sta lavorando a stretto contatto anche con Infront e gli altri costruttori in vista della ripresa della MXGP.

Lo stato attuale
La MXGP è riuscita a disputare le prime due tappe della stagione, in Olanda e in Inghilterra, mettendo un minimo di fieno in cascina. I due eventi si sono tra l'altro disputati in due Paesi che, vuoi per la situazione sanitaria, vuoi per le restrizioni alla circolazione, difficilmente a breve potranno nuovamente ospitare manifestazioni di una certa dimensione. Nel frattempo Infront ha ridefinito il calendario, che prevede la riapertura del campionato a luglio: il 5 luglio in Russia, a cui dovrebbe seguire la Lettonia il weekend dopo. Il terzo weekend di luglio dovrebbe infine essere la volta di Maggiora.

A porte chiuse?
Beirer ha ammesso che tutte le parti coinvolte stanno lavorando all'idea di ricominciare il prima possibile, con misure che siano però compatibili con il distanziamento sociale: “Vogliamo e siamo fiduciosi di ricominciare da qualche parte tra fine luglio o inizio agosto, ma non esiste ancora un luogo specifico e nemmeno una data”. Insomma il calendario attuale vale quel che vale, ma ci sono alcune ulteriori indicazioni da considerare: “Come costruttori siamo favorevoli a correre anche a porte chiuse, finché possiamo trasmettere un segnale televisivo. Non è male per i team che possono dare visibilità agli sponsor e per i partner stessi che possono avere un ritorno per i loro investimenti. In questo modo potremmo rimettere in moto il ciclo economico: è di vitale importanza perché i team dell'MXGP non sono strutturati come quelli della MotoGP. Chiaro che per noi il discorso è diverso, ma nell'ambiente ci sono anche molte piccole squadre”.

O "socchiuse"?
Chi ospita un evento però la vede diversamente, come è logico che sia: “Per gli organizzatori correre a porte chiuse è un problema, ma si può lavorare a una soluzione. Questa settimana ho parlato con Davide Luongo al telefono: si sta valutando di vendere almeno un numero limitato di biglietti per gli spettatori. Per esempio: 10mila invece di 30mila, riducendo il più possibile il rischio di infezione per gli spettatori. Tuttavia, una simile misura deve ancora essere approvata dalle autorità sanitarie dei paesi organizzatori. E può richiedere del tempo”.
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