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MX2: intervista a Valentin Guillod prima di volare in Messico

Mondiale Motocross - Valentin Guillod, classe 1992, prima del Gp del Belgio si contendeva il titolo con Tim Gajser, ma complice una serie di sfortune è fuori dai giochi. A due prove dalla fine lo svizzero del Team Yamaha Standing Construct non smette però di rincorrere il suo sogno. Solo rimandato di un anno
Valentin Guillod, colpito dalla sfortuna
Il ventiduenne svizzero, Valentin Guillod, è al suo secondo anno di mondiale MX2 e, prima del Gp del Belgio in quel di Lommel, era ancora in corsa per il titolo. Successivamente la caduta in partenza a Mantova e la gara disastrosa di Assen per l'infortunio alla spalla lo hanno escuso dai giochi. Ora vuole chiudere in bellezza almeno gli ultimi due Gp. Ecco la nostra intervista
Valentin, come sei approdato al mondiale motocross?
"Dopo aver vinto l'europeo nel 2013, grazie a Yves De Maria sono entrato a far parte del Team Standing Construct e quindi sono arrivato al mondiale MX2, lo scorso anno con KTM e quest'anno con Yamaha."
Hai nominato Yves De Maria, che è sempre al tuo fianco, che ruolo svolge?
"Yves è il mio preparatore atletico, infatti mi sono trasferito nel suo stesso paese, in Francia, per allenarmi insieme a lui. È il mio coach, la sua presenza è fondamentale."
Quindi non vivi in Svizzera?
"No, da due anni vivo in Francia, a Uzès, da solo. In questo modo posso concentrarmi sulla preparazione e l'allenamento, sono un professionista al 100%."
Prima del Gp del Belgio potevi pensare a un ipotetico titolo mondiale, invece?
"Tutto è andato storto: a partir dal fatto che la sabbia non è il mio terreno preferito, poi in gara2 a Lommel sono stato centrato, a Mantova nella seconda manche una caduta dopo l'altra, come se non bastasse ho infortunato la spalla e ad Assen ho cercato di fare del mio meglio, ma... disastro!"
Ci si è messa anche la testa?
"Assolutamente sì, la testa è ancora il mio gap, purtroppo. Perdo la concentrazione facilmente e mi gioco tutto..."
Quando hai smesso di credere nel titolo mondiale?
"Sembrerà assurdo, ma ci credo ancora. So che è impossibile, ma mai dire mai. I primi due sono lontanissimi, devo fare in modo di non retrocedere alla quinta piazza e di salire sul tezo gradino, almeno quello."
Andiamo oltre, cosa ti aspetti per la fine del 2015 e per il 2016?
"Sono diretto in Messico per gli ultimi due round, dopodiché mi aspetta il Nazioni per far onore alla Svizzera e dopo un meritato riposo penserò alla preparazione del 2016 in sella al 450 sempre con i colori del Team Yamaha Standing Construct."
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