MV Agusta, la ciliegina sulla torta del gruppo KTM
Il gruppo austriaco Pierer Mobility ha acquisito la maggioranza e il controllo del marchio varesino ma l'italianità di MV non sembra a rischio
Una giornata a Schiranna, letteralmente a dieci metri dal Lago di Varese, è stata utile a capire meglio quanto sta succedendo in MV Agusta dopo l'acquisizione della maggioranza (con due anni d'anticipo rispetto a quanto annunciato a suo tempo) da parte di Pierer Mobility, ossia KTM.
Il nuovo COO di MV Agusta Luca Martin (classe 1982, è a tutti gli effetti l'amministratore delegato e risponde solo al CEO Hubert Trunkenpolz) è stato estremamente chiaro: MV Agusta diventa la "ciliegina sulla torta" del gruppo KTM, cioè ne diventa il brand premium e luxury. Al di là delle espressioni tipiche del marketing, il succo è che le MV Agusta si continueranno a produrre a Varese, con componenti (in primis i motori e i telai, se ve lo state chiedendo) italiani. I numeri di vendita cresceranno, grazie a una distribuzione che migliorerà nettamente, ma resteranno comunque piccoli, all'insegna di quel "ne produrremo una in meno di quanto il mercato richiede" tanto caro ai marchi del lusso a quattro ruote.
Questo non significa che la produzione non cambi: i prossimi due anni vedranno un profondo ammodernamento dello stabilimento di Schiranna.
Le venderanno nei dealer KTM?
Secondo Martin solo il 10% dei dealer KTM sono adatti a vendere anche le MV Agusta, quindi la soluzione per l'annoso problema "distribuzione" non sta semplicemente nel posizionare un'insegna MV ai concessionari KTM e Husqvarna. Il manager veneto è comunque convinto che l'ottimizzazione nella distribuzione - un lavoro impegnativo che è ovviamente già in corso d’opera) farà crescere gli ordini del 40%.
Martin, a cui fa eco Filippo Bassoli (ora direttore marketing e nuovo membro del board), sottolinea che MV Agusta resterà votata all'artigianalità dei dettagli, all'esclusività, a eventuali collaborazioni di alta caratura (per esempio con brand del lusso o con artisti di fama internazionale), alla creazione di serie speciali che facciano sognare. Insomma, strade che non sono di certo quelle battute a Mattighofen.
Ricambi, una piaga sanata
Certo, sembrerebbe strano se non ci fosse un po' di osmosi tra Varese e Mattighofen. A proposito di questo, Martin tiene a precisare che il problema della disponibilità dei ricambi, che aveva afflitto MV Agusta nel passato recente, è stato totalmente risolto spostando il magazzino e il cervello della logistica in Austria e ora rappresenta una voce importante di ricavo per l'azienda.
Sul travaso di tecnologie il nuovo management non si sbilancia troppo ma per ora non sembra che sia un tema così rilevante, certamente non centrale. Staremo a vedere.
Quanto al futuro di MV Agusta, inteso come nuovi modelli da immettere sul mercato, beh il primo frutto di questo nuovo corso aziendale lo abbiamo potuto vedere oggi e si tratta di un modello particolarmente significativo, anche se per motivi di embargo non ci è possibile svelarne i dettagli. Quello che possiamo confermare, però, è che si tratta davvero di una MV Agusta italiana al 100%. Un buon modo per cominciare questo nuovo cammino.