Motori Minarelli: operai si appellano a Rossi, ma lui tace...
Cinquatasei operai della Motori Minarelli rischiano il licenziamento e, per cercare richiamare l'attenzione sulla grave situazione in cui si trovano, hannopostato un appello sulla pagina facebook di Valentino Rossi. Non è la prima volta che il Dottore è coinvolto in una situazione simile e anche Tony Cairoli qualche mese fa...
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"Valentino aiutaci tu"
La crisi economica picchia duro sulle due ruote e i primi a farne le spese sono i dipendenti delle aziende del settore. L'ultimo caso è quello della Motori Minarelli, azienda italiana ma di proprietà Yamaha che, a causa del calo del fatturato in Europa ha annunciato il licenziamento di 56 dipendenti su 283. I sindacati stanno trattando e fino al 16 di ottobre c'è tempo trovare una soluzione insieme alle istituzioni locali, oltre quella data invece, il rischio licenziamento sarà più che concreto. Per cercare di sensibilizzare l'opinione pubblica una delegazione di operai ha deciso di contattare Valentino Rossi tramite il suo profilo facebook, chiedendogli un aiuto nella trattativa con Yamaha. Non è la prima volta che degli operai a rischio licenziamento contattano i campioni di motociclismo, nel 2009 lo stesso Rossi fu chiamato dai dipendenti della fabbrica Yamaha di Gerno di Lesmo, per chiedergli una presa di posizione sull'annunciata chiusura dello stabilimento (poi effettivamente avvenuta). Purtroppo, né nel 2009, né oggi Rossi ha risposto a questi appelli, quasi inevitabile visto che Yamaha gli paga l'ingaggio... Diversa però la reazione di un altro campione delle due ruote, Tony Cairoli, che qualche mese fa è stato chiamato a gran voce dai dipendenti Husqvarna per chiedergli una presa di posizione sulla decisione di KTM (da poco proprietaria di Husqvarna) di chiudere lo stabilimento di Cassinetta di Biandronno. In quel caso il campione di Patti (ufficiale KTM nel mondiale cross), pur non potendo fare nulla, rispose ai dipendenti Husqvarna con un tweet “equidistante” ma comunque sentito; ecco le sue parole: “Io sono un atleta di professione, faccio il pilota e mi risulta davvero difficile commentare le dinamiche di Pierer Industrie e Husqvarna che non conosco nei dettagli. Spero che questa situazione possa avere risvolti positivi e vi ringrazio per la vostra stima.”
La crisi economica picchia duro sulle due ruote e i primi a farne le spese sono i dipendenti delle aziende del settore. L'ultimo caso è quello della Motori Minarelli, azienda italiana ma di proprietà Yamaha che, a causa del calo del fatturato in Europa ha annunciato il licenziamento di 56 dipendenti su 283. I sindacati stanno trattando e fino al 16 di ottobre c'è tempo trovare una soluzione insieme alle istituzioni locali, oltre quella data invece, il rischio licenziamento sarà più che concreto. Per cercare di sensibilizzare l'opinione pubblica una delegazione di operai ha deciso di contattare Valentino Rossi tramite il suo profilo facebook, chiedendogli un aiuto nella trattativa con Yamaha. Non è la prima volta che degli operai a rischio licenziamento contattano i campioni di motociclismo, nel 2009 lo stesso Rossi fu chiamato dai dipendenti della fabbrica Yamaha di Gerno di Lesmo, per chiedergli una presa di posizione sull'annunciata chiusura dello stabilimento (poi effettivamente avvenuta). Purtroppo, né nel 2009, né oggi Rossi ha risposto a questi appelli, quasi inevitabile visto che Yamaha gli paga l'ingaggio... Diversa però la reazione di un altro campione delle due ruote, Tony Cairoli, che qualche mese fa è stato chiamato a gran voce dai dipendenti Husqvarna per chiedergli una presa di posizione sulla decisione di KTM (da poco proprietaria di Husqvarna) di chiudere lo stabilimento di Cassinetta di Biandronno. In quel caso il campione di Patti (ufficiale KTM nel mondiale cross), pur non potendo fare nulla, rispose ai dipendenti Husqvarna con un tweet “equidistante” ma comunque sentito; ecco le sue parole: “Io sono un atleta di professione, faccio il pilota e mi risulta davvero difficile commentare le dinamiche di Pierer Industrie e Husqvarna che non conosco nei dettagli. Spero che questa situazione possa avere risvolti positivi e vi ringrazio per la vostra stima.”
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