MotoGP: Valentino Rossi, "Spero di continuare con Yamaha per altri due anni e lottare con i primi"
Valentino Rossi News, il Dottore ha fatto visita alle sede di Sky Italia per discutere dell'organizzazione del suo team VR46, ma per l'occasione ha parlato del suo futuro, dei suoi rivali, di calcio e di Formula 1. La sua esperienza in MotoGP non è conclusa, ma non si sente più il più forte. Ecco tutto quello che ha detto
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Valentino Rossi sta mettendo a punto il suo team che disputerà il mondiale Moto3 nella prossima stagione e per farlo è andato alla sede dello sponsor principale, Sky TV, è stata anche l'occasione per un'ampia intervista nella quale ha parlato di tutto, dei su progetti per il futuro, della Formula 1, del calcio e di tant altro, ecco cosa ha detto.
Il Team Sky di Moto3 in partnership con la VR46, un be progetto.
Sì, oggi sono venuto qui in Sky per parlare del Team, abbiamo deciso un sacco di cose importanti che ancora non posso dire, ma è bello. È un grande progetto, soprattutto l’idea è cercare di far crescere i giovani piloti italiani perché negli ultimi anni, purtroppo, non ce ne sono stati tanti. Soprattutto gli spagnoli ci hanno surclassato con i giovani talenti. Adesso i giovani, medi o giovanissimi sono tutti spagnoli, quindi speriamo con questo Team di aiutare un po’ i ragazzi italiani a crescere e a portarli avanti.
Ti aspettavi questo connubio?
È stata una cosa un po’ casuale all’inizio, nel senso che noi siamo partiti con questo progetto dell’Academy: stiamo cercando di aiutare5-6 ragazzini giovani, tra cui anche Romano Fenati, che sarà tra i piloti del Team Sky. poi è venuta fuori questa idea e ci è sembrata un’idea bellissima, cercare di avere già un Team di Moto3 e, soprattutto, farlo con Sky che avrà i diritti della MotoGP per i prossimi anni, cercando di fare una cosa bella per tirare su dei ragazzi italiani veloci.
Perché questo dominio spagnolo?
Perché in Spagna il motociclismo è molto importante. ci sono un sacco di appassionati e hanno avuto un sacco di progetti intelligenti per far crescere i ragazzini giovani, dai campionati minori, dalle mini moto, dalle 125, dalle 80, e ha funzionato.
Non dobbiamo copiare gli spagnoli, ma cercare di fare dei progetti intelligenti per far crescere dei ragazzi e farli diventare dei piloti, magari dei Valentino Rossi.
C’è una specie di centro nevralgico delle moto che è a cavallo tra l’Emilia Romagna e le Marche.
Questa tradizione, bisognerebbe estenderla in tutto il resto dell’Italia?
Lì è, come hai detto tu, il centro nevralgico, perché ci sono tante piste, tanta passione per la moto. Comunque, la passione per la moto c’è in tutta l’Italia, solo che in questo momento bisogna fare qualcosa in più, bisogna cercare di fare crescere il movimento e far soprattutto appassionare i ragazzi giovani per diventare dei piloti di moto, dei motociclisti. È questo il nostro obiettivo. Poi, prenderli da piccolini perché quello è molto importante, e insegnare loro come si fa a diventare dei piloti bravi. Quindi, non solo farli correre così, ma farli crescere e cercare di farli diventare forti.
Il tuo futuro sarà quello?
Non lo so, mi piacerebbe, naturalmente, rimanere nell’ambiente delle moto perché ho tanti amici ed è la cosa che riesco a fare meglio. Prima di tutto, spero di correre ancora per tanti altri anni e di andare forte, di essere competitivo. L’anno prossimo correrò di sicuro e poi mi piacerebbe fare un altro contratto di altri due anni con la Yamaha.
Che voto dai alla tua stagione?
La mia stagione è stata abbastanza positiva, ma dobbiamo fare di più, quindi diciamo un 6 e mezzo. Venivo da due stagioni difficili e sapevo che sarebbe stata dura, anche perché adesso soprattutto i primi tre sono veramente molto forti. Lorenzo e Marquez in primi, ma anche Pedrosa. Speravo, durante la stagione, di riuscire ad arrivargli vicino, invece ci sono state delle volte in cui ci sono riuscito, ma delle altre in cui sono stato meno vicino a loro. Comunque, ancora non sono costantemente lì a giocarmi il podio, quindi quello è l’obiettivo.
Tra i tre chi è il più forte?
Secondo me il più bravo adesso è Lorenzo, è il più forte. Però Marquez ha il potenziale per diventare il numero 1, forse già dall’anno prossimo o nei prossimi anni.
Ci vuole un miracolo, però, adesso per Lorenzo.
Sì, ormai è difficile perché c’è una gara, ma ci sono tanti punti. se Jorge vince, Marquez può diventare quarto, ma deve succedere qualcosa di strano. Ma Lorenzo, secondo me, attualmente è il più forte perché quest’anno la Honda era un po’ superiore rispetto alla Yamaha, ma Lorenzo è riuscito tante volte a fare la differenza. Naturalmente, Marquez è riuscito a fare delle cose fantastiche, il primo anno, che non è riuscito probabilmente a fare nessuno nella storia del motociclismo, neanche io. Io ho fatto il secondo il primo anno, ma lui ha già vinto più gare di me. Mi fa sentire vecchio e non è una grande sensazione! (ride, ndr).
Comunque, quest’anno sono riuscito a vincere una gara e quello è il top. Quando riesci a vincere almeno una gara, la stagione ha tutto un altro sapore.
Tu sei un mito più all’estero che in Italia. Che effetto ti ha fatto quella vittoria dopo due anni di digiuno e tante critiche?
È stata una vittoria speciale, perché ci ho messo due anni e mezzo per vincere e, sinceramente, in tutto questo tempo, mi sono chiesto: “Riuscirò mai a vincere?”.
Il tuo obiettivo per la prossima stagione.
Riuscire a stare con i primi tre e a lottare con loro. Non sono tanto lontano, mi manca un pelino. Quest’anno ci è voluto un po’ anche per riabituarsi alla moto e per tornare a guidare al limite. Questa moto qui ha un limite molto diverso rispetto a quella degli ultimi anni, ma ancora mi manca un pelino. Poi ho una certa età, quindi per me è anche un po’ più difficile! (ride, ndr).
In Spagna, tifi per il Real Madrid o per il Barcellona?
Sinceramente non saprei, mi piacciono tutte e due, ma non una più dell’altra.
Per te la “decima” è più un sogno o un’ossessione?
Per me è più un sogno, non un’ossessione. Mi piacerebbe ancora divertirmi e, per divertirmi, comunque intendo essere competitivo lì davanti, cercare di vincere le gare, salire sul podio. Ma vincere il mio decimo Mondiale non è un’ossessione.
Qual è il tuo segreto?
Il segreto è che questa è la cosa che mi piace di più fare. Guidare la moto è la cosa che mi diverte di più, è la mia passione, è stata sempre la mia vita. Ma anche partire, andare alle gare, lavorare con la squadra, passare tutto lo stress e la tensione del weekend di gara e sentire quell’adrenalina della domenica, dei 5’ prima di partire. È l’unica cosa della vita che mi fa emozionare così tanto.
Siamo al penultimo GP per la Ferrari. Come valuti questa stagione, hai ancora qualche tentazione da quattro ruote?
Tentazione da quattro ruote assolutamente sì, ma non in Formula 1. Per me il treno della F1 è passato alla fine del 2006, quando ho avuto l’occasione di diventare un pilota della F1, di correre con la Ferrari. Era quel momento lì da fare, poi per il resto, grande rapporto con la Ferrari, sono amico di Domenicali, che ogni tanto me l’ha fatta provare. Ma il momento, la scelta, poteva essere di puntare, cercare di fare un anno di test con la Ferrari e vedere se potevo essere competitivo per la f1. Sarebbe stato bello, ma non è successo. Per adesso, mi piacerebbe correre in macchina quando smetto con le moto, ma non in F1. Riguardo alla Ferrari quest’anno, ho tifato tantissimo all’inizio, anche perché ho una grande battaglia con un mio amico che tifa Vettel! Ci abbiamo creduto, però da quando sono cambiate le gomme non c’è stato più niente da fare. Adesso Vettel sta facendo una differenza incredibile, quasi imbarazzante. Secondo me fa perdere molte ore di sonno a tutti i suoi avversari perché sta facendo delle cose che gli altri non riescono a fare. Alonso in qualche modo fa, è protagonista. Però c’è quell’altro che parte, dopo tre curve non lo vede più nessuno, è anche antipatico da quanto va forte! È troppo perfetto.
Cosa ne pensi di Thohir all’Inter?
Sinceramente non so cosa ancora, deve dimostrare se è una cosa buona per l’Inter. Io spero che porti dei soldi da spendere in giocatori forti per tornare a essere una grande squadra. Comunque a me l’Inter piace quest’anno, è bella da veder giocare, Mazzarri è bravo, una persona seria. Thohir mi piace, a primo contatto, mi sembra una persona gentile e intelligente, adesso bisognerà andare a vedere.
Hai un giocatore che vorresti vedere all’Inter?
Rimanendo con i piedi per terra, ci vorrebbe un top player. Non lo so, Messi! (ride, ndr).
Tra Messi e Cristiano Ronaldo scegli Messi?
Non saprei, sono tanto diversi. Io direi Messi, ma mi piace molto anche Ronaldo. Ho tenuto tanto al Real quando c’era Mourinho. Per essere interista, naturalmente Mourinho mi è rimasto nel cuore, ci ha fatto godere da matti.
Porteresti Totti ai Mondiali?
Io Totti lo porterei dappertutto, anche a cena con me! È un grandissimo, va al di là di ogni tifo.
Se la Roma vince lo scudetto, gli fai fare un giro con te?
Volentieri, capitano dei capitani, quando vuoi andiamo a fare un giro in moto!
La squalifica di Marquez: cosa è successo secondo te?
Troppo severi no perché avevano detto che bisognava fermarsi in quei due giri, ma non si è capito bene se è stata la Honda che ha voluto fare una “furbata” strategica e fermarsi al giro dopo, che era prima del traguardo, per non avere traffico nei box, oppure se ha sbagliato Marquez che non ha visto.
Due fenomeni nella stessa scuderia?
Secondo me sta cambiando adesso perché con me e Lorenzo, la Yamaha è stata molto contenta perché con due piloti così hai dei risultati migliori e, soprattutto, c’è una grande lotta tra i due, anche se Lorenzo mi ha quasi sempre fregato. Ma ognuno ha il suo grande rivale. Poi, la moto cresce tanto con due piloti al top. La Ferrari, negli ultimi anni, ha messo sempre un pilota molto forte e l’altro un po’ meno, quindi adesso c’è un grande cambiamento, però secondo me è figo. Avere Alonso e Raikkonen insieme l’anno prossimo sarà divertente. Se ce la fanno a farli andare d’accordo!
Ti senti il pilota più forte?
Bisogna essere realistici, mi sento che posso diventare più forte o comunque che posso giocarmela con loro e vedere che vince. Adesso, dopo i miei risultati degli ultimi anni, dire che mi sento il pilota più forte secondo me non è giusto.
Lo sei stato?
Assolutamente sì. Per 5 o 6 anni sono stato chiaramente il pilota più forte.
L’esperienza in Ducati.
Sarebbe stato bello vincere con una moto italiana.
Luca Marini.
Mio fratello è bravo, secondo me ancora non è pronto per fare il Campionato del Mondo, ma quest’anno è cresciuto tantissimo come persona e come pilota, è stato molto competitivo. Spero che l’anno prossimo farà lo stesso e quindi di vederlo in Moto3 il prima possibile.
Il Team Sky di Moto3 in partnership con la VR46, un be progetto.
Sì, oggi sono venuto qui in Sky per parlare del Team, abbiamo deciso un sacco di cose importanti che ancora non posso dire, ma è bello. È un grande progetto, soprattutto l’idea è cercare di far crescere i giovani piloti italiani perché negli ultimi anni, purtroppo, non ce ne sono stati tanti. Soprattutto gli spagnoli ci hanno surclassato con i giovani talenti. Adesso i giovani, medi o giovanissimi sono tutti spagnoli, quindi speriamo con questo Team di aiutare un po’ i ragazzi italiani a crescere e a portarli avanti.
Ti aspettavi questo connubio?
È stata una cosa un po’ casuale all’inizio, nel senso che noi siamo partiti con questo progetto dell’Academy: stiamo cercando di aiutare5-6 ragazzini giovani, tra cui anche Romano Fenati, che sarà tra i piloti del Team Sky. poi è venuta fuori questa idea e ci è sembrata un’idea bellissima, cercare di avere già un Team di Moto3 e, soprattutto, farlo con Sky che avrà i diritti della MotoGP per i prossimi anni, cercando di fare una cosa bella per tirare su dei ragazzi italiani veloci.
Perché questo dominio spagnolo?
Perché in Spagna il motociclismo è molto importante. ci sono un sacco di appassionati e hanno avuto un sacco di progetti intelligenti per far crescere i ragazzini giovani, dai campionati minori, dalle mini moto, dalle 125, dalle 80, e ha funzionato.
Non dobbiamo copiare gli spagnoli, ma cercare di fare dei progetti intelligenti per far crescere dei ragazzi e farli diventare dei piloti, magari dei Valentino Rossi.
C’è una specie di centro nevralgico delle moto che è a cavallo tra l’Emilia Romagna e le Marche.
Questa tradizione, bisognerebbe estenderla in tutto il resto dell’Italia?
Lì è, come hai detto tu, il centro nevralgico, perché ci sono tante piste, tanta passione per la moto. Comunque, la passione per la moto c’è in tutta l’Italia, solo che in questo momento bisogna fare qualcosa in più, bisogna cercare di fare crescere il movimento e far soprattutto appassionare i ragazzi giovani per diventare dei piloti di moto, dei motociclisti. È questo il nostro obiettivo. Poi, prenderli da piccolini perché quello è molto importante, e insegnare loro come si fa a diventare dei piloti bravi. Quindi, non solo farli correre così, ma farli crescere e cercare di farli diventare forti.
Il tuo futuro sarà quello?
Non lo so, mi piacerebbe, naturalmente, rimanere nell’ambiente delle moto perché ho tanti amici ed è la cosa che riesco a fare meglio. Prima di tutto, spero di correre ancora per tanti altri anni e di andare forte, di essere competitivo. L’anno prossimo correrò di sicuro e poi mi piacerebbe fare un altro contratto di altri due anni con la Yamaha.
Che voto dai alla tua stagione?
La mia stagione è stata abbastanza positiva, ma dobbiamo fare di più, quindi diciamo un 6 e mezzo. Venivo da due stagioni difficili e sapevo che sarebbe stata dura, anche perché adesso soprattutto i primi tre sono veramente molto forti. Lorenzo e Marquez in primi, ma anche Pedrosa. Speravo, durante la stagione, di riuscire ad arrivargli vicino, invece ci sono state delle volte in cui ci sono riuscito, ma delle altre in cui sono stato meno vicino a loro. Comunque, ancora non sono costantemente lì a giocarmi il podio, quindi quello è l’obiettivo.
Tra i tre chi è il più forte?
Secondo me il più bravo adesso è Lorenzo, è il più forte. Però Marquez ha il potenziale per diventare il numero 1, forse già dall’anno prossimo o nei prossimi anni.
Ci vuole un miracolo, però, adesso per Lorenzo.
Sì, ormai è difficile perché c’è una gara, ma ci sono tanti punti. se Jorge vince, Marquez può diventare quarto, ma deve succedere qualcosa di strano. Ma Lorenzo, secondo me, attualmente è il più forte perché quest’anno la Honda era un po’ superiore rispetto alla Yamaha, ma Lorenzo è riuscito tante volte a fare la differenza. Naturalmente, Marquez è riuscito a fare delle cose fantastiche, il primo anno, che non è riuscito probabilmente a fare nessuno nella storia del motociclismo, neanche io. Io ho fatto il secondo il primo anno, ma lui ha già vinto più gare di me. Mi fa sentire vecchio e non è una grande sensazione! (ride, ndr).
Comunque, quest’anno sono riuscito a vincere una gara e quello è il top. Quando riesci a vincere almeno una gara, la stagione ha tutto un altro sapore.
Tu sei un mito più all’estero che in Italia. Che effetto ti ha fatto quella vittoria dopo due anni di digiuno e tante critiche?
È stata una vittoria speciale, perché ci ho messo due anni e mezzo per vincere e, sinceramente, in tutto questo tempo, mi sono chiesto: “Riuscirò mai a vincere?”.
Il tuo obiettivo per la prossima stagione.
Riuscire a stare con i primi tre e a lottare con loro. Non sono tanto lontano, mi manca un pelino. Quest’anno ci è voluto un po’ anche per riabituarsi alla moto e per tornare a guidare al limite. Questa moto qui ha un limite molto diverso rispetto a quella degli ultimi anni, ma ancora mi manca un pelino. Poi ho una certa età, quindi per me è anche un po’ più difficile! (ride, ndr).
In Spagna, tifi per il Real Madrid o per il Barcellona?
Sinceramente non saprei, mi piacciono tutte e due, ma non una più dell’altra.
Per te la “decima” è più un sogno o un’ossessione?
Per me è più un sogno, non un’ossessione. Mi piacerebbe ancora divertirmi e, per divertirmi, comunque intendo essere competitivo lì davanti, cercare di vincere le gare, salire sul podio. Ma vincere il mio decimo Mondiale non è un’ossessione.
Qual è il tuo segreto?
Il segreto è che questa è la cosa che mi piace di più fare. Guidare la moto è la cosa che mi diverte di più, è la mia passione, è stata sempre la mia vita. Ma anche partire, andare alle gare, lavorare con la squadra, passare tutto lo stress e la tensione del weekend di gara e sentire quell’adrenalina della domenica, dei 5’ prima di partire. È l’unica cosa della vita che mi fa emozionare così tanto.
Siamo al penultimo GP per la Ferrari. Come valuti questa stagione, hai ancora qualche tentazione da quattro ruote?
Tentazione da quattro ruote assolutamente sì, ma non in Formula 1. Per me il treno della F1 è passato alla fine del 2006, quando ho avuto l’occasione di diventare un pilota della F1, di correre con la Ferrari. Era quel momento lì da fare, poi per il resto, grande rapporto con la Ferrari, sono amico di Domenicali, che ogni tanto me l’ha fatta provare. Ma il momento, la scelta, poteva essere di puntare, cercare di fare un anno di test con la Ferrari e vedere se potevo essere competitivo per la f1. Sarebbe stato bello, ma non è successo. Per adesso, mi piacerebbe correre in macchina quando smetto con le moto, ma non in F1. Riguardo alla Ferrari quest’anno, ho tifato tantissimo all’inizio, anche perché ho una grande battaglia con un mio amico che tifa Vettel! Ci abbiamo creduto, però da quando sono cambiate le gomme non c’è stato più niente da fare. Adesso Vettel sta facendo una differenza incredibile, quasi imbarazzante. Secondo me fa perdere molte ore di sonno a tutti i suoi avversari perché sta facendo delle cose che gli altri non riescono a fare. Alonso in qualche modo fa, è protagonista. Però c’è quell’altro che parte, dopo tre curve non lo vede più nessuno, è anche antipatico da quanto va forte! È troppo perfetto.
Cosa ne pensi di Thohir all’Inter?
Sinceramente non so cosa ancora, deve dimostrare se è una cosa buona per l’Inter. Io spero che porti dei soldi da spendere in giocatori forti per tornare a essere una grande squadra. Comunque a me l’Inter piace quest’anno, è bella da veder giocare, Mazzarri è bravo, una persona seria. Thohir mi piace, a primo contatto, mi sembra una persona gentile e intelligente, adesso bisognerà andare a vedere.
Hai un giocatore che vorresti vedere all’Inter?
Rimanendo con i piedi per terra, ci vorrebbe un top player. Non lo so, Messi! (ride, ndr).
Tra Messi e Cristiano Ronaldo scegli Messi?
Non saprei, sono tanto diversi. Io direi Messi, ma mi piace molto anche Ronaldo. Ho tenuto tanto al Real quando c’era Mourinho. Per essere interista, naturalmente Mourinho mi è rimasto nel cuore, ci ha fatto godere da matti.
Porteresti Totti ai Mondiali?
Io Totti lo porterei dappertutto, anche a cena con me! È un grandissimo, va al di là di ogni tifo.
Se la Roma vince lo scudetto, gli fai fare un giro con te?
Volentieri, capitano dei capitani, quando vuoi andiamo a fare un giro in moto!
La squalifica di Marquez: cosa è successo secondo te?
Troppo severi no perché avevano detto che bisognava fermarsi in quei due giri, ma non si è capito bene se è stata la Honda che ha voluto fare una “furbata” strategica e fermarsi al giro dopo, che era prima del traguardo, per non avere traffico nei box, oppure se ha sbagliato Marquez che non ha visto.
Due fenomeni nella stessa scuderia?
Secondo me sta cambiando adesso perché con me e Lorenzo, la Yamaha è stata molto contenta perché con due piloti così hai dei risultati migliori e, soprattutto, c’è una grande lotta tra i due, anche se Lorenzo mi ha quasi sempre fregato. Ma ognuno ha il suo grande rivale. Poi, la moto cresce tanto con due piloti al top. La Ferrari, negli ultimi anni, ha messo sempre un pilota molto forte e l’altro un po’ meno, quindi adesso c’è un grande cambiamento, però secondo me è figo. Avere Alonso e Raikkonen insieme l’anno prossimo sarà divertente. Se ce la fanno a farli andare d’accordo!
Ti senti il pilota più forte?
Bisogna essere realistici, mi sento che posso diventare più forte o comunque che posso giocarmela con loro e vedere che vince. Adesso, dopo i miei risultati degli ultimi anni, dire che mi sento il pilota più forte secondo me non è giusto.
Lo sei stato?
Assolutamente sì. Per 5 o 6 anni sono stato chiaramente il pilota più forte.
L’esperienza in Ducati.
Sarebbe stato bello vincere con una moto italiana.
Luca Marini.
Mio fratello è bravo, secondo me ancora non è pronto per fare il Campionato del Mondo, ma quest’anno è cresciuto tantissimo come persona e come pilota, è stato molto competitivo. Spero che l’anno prossimo farà lo stesso e quindi di vederlo in Moto3 il prima possibile.
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