MotoGP, ecco perché le alette della M1 sono in regola
Le nuove regole hanno vietato le alette sporgenti viste fino alla scorsa stagione, il direttore tecnico della MotoGP, Danny Aldridge, ha spiegato come dovranno essere le nuove carene e perché la soluzione fatta vedere da Yamaha a Sepang è corretta
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La M1 è in regola
Da questa stagione le “alette” sono vietate in MotoGP, i progettisti stanno quindi cercando soluzioni alternative per recuperare il carico aerodinamico perso. Lo abbiamo visto durante i test di Sepang di gennaio, dove Yamaha ha provato una "doppia carena" che al suo interno nascondeva proprio le famigerate alette. Intervistato da crash.net, Danny Aldridge, direttore tecnico MotoGP, ha spiegato i criteri delle nuove regole: “Avevamo due opzioni: la prima, molto restrittiva, avrebbe imposto una dimensione standard per le carene, con conseguenza che tutte le moto sarebbero sembrate praticamente identiche. Soluzione che né noi né gli ingegneri abbiamo ritenuto valida. Così abbiamo optato per la seconda opzione, che prevede, di fatto, di valutare distintamente i singoli casi”. Come accennato, per garantire la sicurezza dei piloti, saranno vietate le moto con sporgenze eccessive e ammesse solo quelle con alette incorporate nella carena. “Facendo l’esempio di Yamaha - ha continuato Aldridge - le nuove alette vanno bene, perchè la carena segue una curva continua, con un raggio simile per la parte inferiore e quella superiore. Non c'è alcuna reale variazione dell'angolo della curva. Ciò che non vogliamo è che le sporgenze escano dalla carenatura con angoli di 90 gradi o con improvvisi cambiamenti di raggio”.
Sorpreso che Yamaha abbia già svelato la novità, Aldridge ha anche sottolineato come, nonostante per i test siano ammesse anche carenature “non in regola”, sia assolutamente obbligatorio per i team sottoporre alla commissione tutte le novità entro la prima gara in Qatar: “Tecnicamente, non devono mostrarmi nulla fino al primo Gran Premio, ma ho fortemente raccomandato ai produttori di sottopormi le modifiche prima di quella data perché, se qualcosa dovesse sembrarmi non in regola, potrebbero avere dei problemi”.
Sorpreso che Yamaha abbia già svelato la novità, Aldridge ha anche sottolineato come, nonostante per i test siano ammesse anche carenature “non in regola”, sia assolutamente obbligatorio per i team sottoporre alla commissione tutte le novità entro la prima gara in Qatar: “Tecnicamente, non devono mostrarmi nulla fino al primo Gran Premio, ma ho fortemente raccomandato ai produttori di sottopormi le modifiche prima di quella data perché, se qualcosa dovesse sembrarmi non in regola, potrebbero avere dei problemi”.
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