MotoGP, Jorge Lorenzo intervistato a "Che tempo che fa"
MotoGP news – Ieri domenica 8 dicembre il vicecampione della MotoGP, Jorge Lorenzo, è stato ospite alla trasmissione televisiva “Che tempo che fa”. Fabio Fazio ha potuto intervistarlo e il maiorchino ha sfoggiato il suo italiano migliore accompagnato dalla solita simpatia
Image
News
Il personaggio Lorenzo
Il pilota spagnolo Jorge Lorenzo, dopo esser stato al Salone delle moto di Parigi e poi esser passato da Montecarlo per un altro impegno con gli sponsor, ieri sera è stato a Milano per partecipare alla trasmissione “Che tempo che fa” condotta da Fabio Fazio. Il due volte campione del mondo della MotoGP ha sfoderato un fluente italiano ed è stato molto divertente. Nell'intervista si è ripercorsa la carriera di Lorenzo, a partire dalla prima volta in cui a tre anni è salito in sella sulla moto che gli aveva costruito suo papà, una figura che è stata molto importante per lui e per questo sport: “Mio padre è stato fondamentale, senza di lui non sarei mai diventato un pilota di moto. Grazie a lui ho avuto questa passione dei motori”. Ci sono stati momenti molto duri nella sua carriera, il primo è stato quello sul circuito di Barcellona: “Avevo 15 anni e stavo per iniziare il mio primo mondiale, sono caduto durante le prime prove e mi sono fatto male alla clavicola e al polso, avevo anche perso conoscenza. Mio papà mi disse ‘facciamola finita con questa merda’, ma io gli risposi che volevo continuare”. Ma Jorge Lorenzo non si è dimenticato neanche del suo primo anno in MotoGP, dove il suo esordio è stato di quelli che non ci si dimentica: “In cinque gare sono caduto sette volte e nell’ultima persi conoscenza e la memoria per due giorni. Ho capito che bisogna essere più coscienti del rischio. Provo sempre paura, è un sentimento necessario per sopravvivere”. Jorge Lorenzo da quel 2008 è cambiato molto come persona, è maturato, e si considera ancora “insopportabile, ma solo per il 5% del tempo quando sono arrabbiato”. Con gli altri piloti cerca sempre di avere una buona relazione, anche se non sempre è possibile. Poi gli è stato chiesto che rapporto ha con la sua moto, ogni pilota la considera in maniera diversa: “Alcuni piloti, come Valentino, parlano con lei, hanno un rapporto personale. Io la considero più un oggetto, anche se importante. Quando guido la cosa migliore per me è non pensare molto, è più importante l’istinto, come quando balli con una ragazza. Anche se in quel caso, in verità, non si ragiona proprio con la testa”.
Il pilota spagnolo Jorge Lorenzo, dopo esser stato al Salone delle moto di Parigi e poi esser passato da Montecarlo per un altro impegno con gli sponsor, ieri sera è stato a Milano per partecipare alla trasmissione “Che tempo che fa” condotta da Fabio Fazio. Il due volte campione del mondo della MotoGP ha sfoderato un fluente italiano ed è stato molto divertente. Nell'intervista si è ripercorsa la carriera di Lorenzo, a partire dalla prima volta in cui a tre anni è salito in sella sulla moto che gli aveva costruito suo papà, una figura che è stata molto importante per lui e per questo sport: “Mio padre è stato fondamentale, senza di lui non sarei mai diventato un pilota di moto. Grazie a lui ho avuto questa passione dei motori”. Ci sono stati momenti molto duri nella sua carriera, il primo è stato quello sul circuito di Barcellona: “Avevo 15 anni e stavo per iniziare il mio primo mondiale, sono caduto durante le prime prove e mi sono fatto male alla clavicola e al polso, avevo anche perso conoscenza. Mio papà mi disse ‘facciamola finita con questa merda’, ma io gli risposi che volevo continuare”. Ma Jorge Lorenzo non si è dimenticato neanche del suo primo anno in MotoGP, dove il suo esordio è stato di quelli che non ci si dimentica: “In cinque gare sono caduto sette volte e nell’ultima persi conoscenza e la memoria per due giorni. Ho capito che bisogna essere più coscienti del rischio. Provo sempre paura, è un sentimento necessario per sopravvivere”. Jorge Lorenzo da quel 2008 è cambiato molto come persona, è maturato, e si considera ancora “insopportabile, ma solo per il 5% del tempo quando sono arrabbiato”. Con gli altri piloti cerca sempre di avere una buona relazione, anche se non sempre è possibile. Poi gli è stato chiesto che rapporto ha con la sua moto, ogni pilota la considera in maniera diversa: “Alcuni piloti, come Valentino, parlano con lei, hanno un rapporto personale. Io la considero più un oggetto, anche se importante. Quando guido la cosa migliore per me è non pensare molto, è più importante l’istinto, come quando balli con una ragazza. Anche se in quel caso, in verità, non si ragiona proprio con la testa”.
Foto e immagini
Aggiungi un commento
Ma quest'anno ha trovato qualcuno più forte di lui
- Accedi o registrati per commentare
il prossimo anno non sarà ancora marquez il vincitore....riconfermarsi sarà molto dura per lui...gli avversari saranno piu pronti a mettergli il bastone tra le ruote e comunque jorge ha perso il mondiale per solo 4 punti con una moto molto inferiore alle Honda...bravo jorge,sempre il migliore...
- Accedi o registrati per commentare