MotoGP 2016, Carmelo Ezpeleta: “La gente ha riscoperto il motociclismo grazie a Valentino Rossi”
MotoGP news – Il CEO di Dorna si è raccontato in una lunga intervista, in cui, ovviamente non ha mancato di dire la sua sul bollente finale di stagione 2015. Carmelo Ezpeleta ha le idee chiare su quello che è successo, è stato un finale di campionato molto impegnativo e ha raccontato: “Dorna non ha preferito gli spagnoli", e sulle voci che lo volevano da quest'anno in un ruolo minore, lo spagnolo ha detto: "Il depotenziato è abbastanza potente, per il momento”
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Valentino ha fatto cose straordinarie
Durante questi test di Sepang, è andata in onda su Sky un'intervista di Guido Meda al Ceo di Dorna Carmelo Ezpeleta in cui sono stati toccati molti argomenti scottanti, in primis il finale del 2015: “È stato molto impegnativo. Io non l’ho preso come spagnoli, italiani… io sono orgoglioso di essere spagnolo, ma non sono spagnolo come gestore della Dorna. Con l’età che ho e il tempo in cui ho gestito la MotoGP per Dorna, certe volte ho pensato di fare qualcosa io per primo per evitare che succedesse poi quello che è successo a me. Questo ti succede sempre quando c’è un incidente che ti cambia un po’ i piani. Avevamo un finale di campionato fantastico, che poi è andato come è andato”. Ezpeleta ha un buon rapporto con i piloti: “Io per primo ho un grosso rispetto per loro; sono persone, lavoriamo con materiale infiammabile come benzina, e in certi momenti, la benzina può bruciare. Dopo che è successo in Malesia, mi preoccupava molto Valencia. Quello che ho fatto, lo sanno tutti, ho parlato con Lorenzo, con Marquez e con Vale, in quest’ordine. E ho proposto loro una cosa che mi è sembrato andasse bene anche per loro: “Sappiamo quello che è successo, io non ti dico che hai ragione tu o l’altro, ma dovete fare una gara. Fermate le ostilità fino alla fine della gara”. Penso che non sia stato unicamente un desiderio mio, loro erano d’accordo con la mia proposta e lo hanno fatto. Così ho rispettato che dopo la gara loro abbiano avuto la possibilità di dire tutto quello che pensavano, perché il nostro armistizio era fino alla fine della gara". Riguardo al ruolo di Dorna, ha spiegato: “A Valencia, una delle cose che si dicevano, era: “Chiaro, la Dorna, per decisione commerciale, ha preferito gli spagnoli”. Primo, non è così, non ho bisogno di dire come stanno le cose. Ma per l’accordo che abbiamo con la FIM, con l’associazione dei team e con tutti, dall’inizio, dal 1992, abbiamo avuto il diritto di essere presenti in quel gruppo che fino ad ora era la Direzione di gara, che sanzionava i team. Noi dobbiamo essere nella Direzione di gara, perché la priorità è gestire la gara e dobbiamo occuparci di questo. Non abbiamo nessun interesse a essere gli arbitri. Ci sarà sì, un rappresentante della Dorna, a partire da quest’anno, nella Direzione di gara, ma avrà anche un altro corpo, che sarà quello che farà la penalità. Tutti quelli che hanno detto che per interessi commerciali, alla Dorna poteva interessare, non sanno di cosa stanno parlando, quindi non possono dirlo. Sono persone che non lo dicono in buona fede”. Quest'anno il campionato sarà rivoluzionato: “Conosco il rischio di avere soprattutto una centralina unica. È un rischio, ovviamente io mi aspetto che alla fine dell’anno le moto risponderanno ai gusti di tutto il mondo. Ma il problema è che veniamo da una situazione molto sviluppata, qualcuno da fuori può dire: “Perché complicarsi la vita con una centralina unica?”. Perché se non facessimo questo, il 2017 non sarebbe come sarà. E sono sicuro che l’Aprilia o la KTM non sarebbero subentrati se i costi dell’elettronica non fossero stati abbordabili per loro”. Con questi cambiamenti forse le qualità del pilota saranno più importanti: “Io penso che i piloti abbiano contato sempre molto. Ricordo quando la discussione iniziale era: “Non abbiamo bisogno del controllo di trazione…”. Io in quel momento rispondevo che preferivo meno spettacolo e meno cadute. Alcuni piloti hanno detto che siamo tornati al 2008. Di sicuro siamo tornati indietro, ma mi sarei preoccupato se fossimo tornati indietro nella sicurezza”. Cosa si aspetta Ezpeleta da Valentino Rossi? "Prima di tutto, a me 36 anni non sembrano niente, è giovanissimo. Io ne ho 69 (sorride, ndr). L’importanza è la testa e Valentino ha una testa come se fosse di 22 anni. Ho sempre detto che Valentino gareggia unicamente perché gli piace gareggiare e per cercare di vincere. Valentino vale moltissimo. È un idolo mondiale legato alla crescita della MotoGP, soprattutto per il suo valore come pilota. Tu puoi essere simpaticissimo, ma se non sei così veloce come Valentino non è abbastanza. La gente non ti viene a vedere perché sei simpatico. Valentino ha fatto delle cose straordinarie, come altri piloti, ma il valore del pilota è la sua capacità di guidare, di vincere e di fare delle cose. La gente ha riscoperto con lui il motociclismo. Valentino, in una maniera o nell’altra, rimarrà nel motociclismo. Sicuro”. Qualche mese fa erano uscite alcune voci riguardo al ruolo di Ezpeleta, che sarebbe dovuto essere depotenziato dal fondo d'investimento, ma lo spagnolo ha dichiarato: “Quando l’ho visto quella mattina pensavo fosse il 1° d’aprile. Non ho niente da dire, mi fa un po’ ridere. La Dorna non ha nessuna difficoltà, sono felicissimo di come stanno le cose. Già il fatto di parlare qui su Sky è la prova che non è vero. Il depotenziato è abbastanza potente, per il momento”.
Durante questi test di Sepang, è andata in onda su Sky un'intervista di Guido Meda al Ceo di Dorna Carmelo Ezpeleta in cui sono stati toccati molti argomenti scottanti, in primis il finale del 2015: “È stato molto impegnativo. Io non l’ho preso come spagnoli, italiani… io sono orgoglioso di essere spagnolo, ma non sono spagnolo come gestore della Dorna. Con l’età che ho e il tempo in cui ho gestito la MotoGP per Dorna, certe volte ho pensato di fare qualcosa io per primo per evitare che succedesse poi quello che è successo a me. Questo ti succede sempre quando c’è un incidente che ti cambia un po’ i piani. Avevamo un finale di campionato fantastico, che poi è andato come è andato”. Ezpeleta ha un buon rapporto con i piloti: “Io per primo ho un grosso rispetto per loro; sono persone, lavoriamo con materiale infiammabile come benzina, e in certi momenti, la benzina può bruciare. Dopo che è successo in Malesia, mi preoccupava molto Valencia. Quello che ho fatto, lo sanno tutti, ho parlato con Lorenzo, con Marquez e con Vale, in quest’ordine. E ho proposto loro una cosa che mi è sembrato andasse bene anche per loro: “Sappiamo quello che è successo, io non ti dico che hai ragione tu o l’altro, ma dovete fare una gara. Fermate le ostilità fino alla fine della gara”. Penso che non sia stato unicamente un desiderio mio, loro erano d’accordo con la mia proposta e lo hanno fatto. Così ho rispettato che dopo la gara loro abbiano avuto la possibilità di dire tutto quello che pensavano, perché il nostro armistizio era fino alla fine della gara". Riguardo al ruolo di Dorna, ha spiegato: “A Valencia, una delle cose che si dicevano, era: “Chiaro, la Dorna, per decisione commerciale, ha preferito gli spagnoli”. Primo, non è così, non ho bisogno di dire come stanno le cose. Ma per l’accordo che abbiamo con la FIM, con l’associazione dei team e con tutti, dall’inizio, dal 1992, abbiamo avuto il diritto di essere presenti in quel gruppo che fino ad ora era la Direzione di gara, che sanzionava i team. Noi dobbiamo essere nella Direzione di gara, perché la priorità è gestire la gara e dobbiamo occuparci di questo. Non abbiamo nessun interesse a essere gli arbitri. Ci sarà sì, un rappresentante della Dorna, a partire da quest’anno, nella Direzione di gara, ma avrà anche un altro corpo, che sarà quello che farà la penalità. Tutti quelli che hanno detto che per interessi commerciali, alla Dorna poteva interessare, non sanno di cosa stanno parlando, quindi non possono dirlo. Sono persone che non lo dicono in buona fede”. Quest'anno il campionato sarà rivoluzionato: “Conosco il rischio di avere soprattutto una centralina unica. È un rischio, ovviamente io mi aspetto che alla fine dell’anno le moto risponderanno ai gusti di tutto il mondo. Ma il problema è che veniamo da una situazione molto sviluppata, qualcuno da fuori può dire: “Perché complicarsi la vita con una centralina unica?”. Perché se non facessimo questo, il 2017 non sarebbe come sarà. E sono sicuro che l’Aprilia o la KTM non sarebbero subentrati se i costi dell’elettronica non fossero stati abbordabili per loro”. Con questi cambiamenti forse le qualità del pilota saranno più importanti: “Io penso che i piloti abbiano contato sempre molto. Ricordo quando la discussione iniziale era: “Non abbiamo bisogno del controllo di trazione…”. Io in quel momento rispondevo che preferivo meno spettacolo e meno cadute. Alcuni piloti hanno detto che siamo tornati al 2008. Di sicuro siamo tornati indietro, ma mi sarei preoccupato se fossimo tornati indietro nella sicurezza”. Cosa si aspetta Ezpeleta da Valentino Rossi? "Prima di tutto, a me 36 anni non sembrano niente, è giovanissimo. Io ne ho 69 (sorride, ndr). L’importanza è la testa e Valentino ha una testa come se fosse di 22 anni. Ho sempre detto che Valentino gareggia unicamente perché gli piace gareggiare e per cercare di vincere. Valentino vale moltissimo. È un idolo mondiale legato alla crescita della MotoGP, soprattutto per il suo valore come pilota. Tu puoi essere simpaticissimo, ma se non sei così veloce come Valentino non è abbastanza. La gente non ti viene a vedere perché sei simpatico. Valentino ha fatto delle cose straordinarie, come altri piloti, ma il valore del pilota è la sua capacità di guidare, di vincere e di fare delle cose. La gente ha riscoperto con lui il motociclismo. Valentino, in una maniera o nell’altra, rimarrà nel motociclismo. Sicuro”. Qualche mese fa erano uscite alcune voci riguardo al ruolo di Ezpeleta, che sarebbe dovuto essere depotenziato dal fondo d'investimento, ma lo spagnolo ha dichiarato: “Quando l’ho visto quella mattina pensavo fosse il 1° d’aprile. Non ho niente da dire, mi fa un po’ ridere. La Dorna non ha nessuna difficoltà, sono felicissimo di come stanno le cose. Già il fatto di parlare qui su Sky è la prova che non è vero. Il depotenziato è abbastanza potente, per il momento”.
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