MotoGP 2015 Sepang Orari TV - “Se vincesse Rossi sarei tanto felice” dice Jeremy Burgess
MotoGP news – Valentino Rossi è a un passo dal conquistare il suo decimo titolo iridato e il suo ex capo meccanico Jeremy Burgess (sostituito a fine stagione 2013), torna a parlare del Dottore e di questa splendida stagione: “Pensavo che le probabilità che ciò accadesse fossero molto scarse”
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"Se Rossi vincesse sarei tanto ma tanto felice”
All'età di 36 anni, alla sua ventesima stagione mondiale, Valentino Rossi è in lizza per il titolo mondiale della MotoGP, per lui sarebbe il decimo. Il Dottore sta dando una lezione a tutti compreso il suo ex capo tecnico Jeremy Burgess che ha dichiarato a El Pais: “Tutto è possibile, ma la verità è che io pensavo che le probabilità che ciò accadesse fossero molto scarse, soprattutto perché erano trascorsi sei anni da quando Valentino aveva vinto la sua ultima Coppa del Mondo. Credo anche però che avevamo dimenticato quanto sia speciale. Ora ci sta rinfrescando la memoria”. Valentino non è il pilota più veloce quest'anno, ma nel suo modo di guidare sa scegliere sempre, perfettamente, il modo giusto per superare l'avversario: “È questo che lo rende speciale. In gara possiamo vedere dove attinge la sua forza, come prende le sue decisioni. In questa stagione è stato costante, regolare, è salito sul podio in tutte le gare, tranne due, e ne ha vinte cinque. L’esperienza insegna che il campionato si vede alla fine della stagione. E così sarà nei prossimi round”. Sulla strategia che il pesarese attuarà nelle utlime gare, Burgess ha dichiarato: “Penso che semplicemente continuerà sulla stessa strada percorsa finora, cercherà di essere costante e di tenere sotto controllo Jorge Lorenzo, che è il pilota a caccia di vittorie. Dovrà puntare al podio… e anche lui ha bisogno di una vittoria, sarà una dura lotta. Vuole vincere il campionato in Malesia, ma penso che non sia il ‘dove’ l’importante. A Valencia non è mai andato molto bene e, inoltre, in Spagna dovrà competere con tre spagnoli e con le condizioni meteo… La sensazione è che vincere prima dell’appuntamento a Valencia sia molto più sicuro. Ma se dovrà giocarsi la vittoria all’ultima gara, non sarà un grosso problema”. Le qualità del Dottore l'australiano le conosce bene e ha detto: “È molto forte sotto l’aspetto psicologico, ma tutto quello che fa viene assimilato dagli altri. Jorge sta imparando dal 2008… Eppure, alla fine si deve lottare in pista. C’è poi la passione, e questo è ciò che rende tutto più facile. Se ami quello che fai (e fisicamente sei ancora in grado di farlo), non c’è motivo di fermarsi. Questa è la chiave. Valentino stesso lo dice con grande semplicità: continua a divertirsi con i viaggi, allenandosi in pista, questo è il suo mondo da trent’anni e qui si sente a suo agio”. Jeremy ha poi continuato: “Rossi conosce le moto meglio di chiunque altro. Io non correvo, ci lavoravo solo, mettendola a punto secondo le sue indicazioni…Non ero io la sua fonte di motivazione, Valentino si motiva da solo. Camminando nel paddock ci si può imbattere in due tipi di piloti: quelli che arrivano alle gare e si aspettano di fare bene e quelli che, come Valentino, sono convinti che andranno bene e lavorano per questo”. Nonostante il divorzio arrivato nel 2013, l'australiano e l'italiano sono in buoni rapporti: “Non ho mai detto che sarei rimasto al mio posto fino alla fine della sua carriera. Forse dieci anni fa lo avrei fatto, ma nessuno pensava la sua carriera sarebbe stata così longeva. Tornare alla Yamaha per un anno è stato stimolante, mi ha fatto sentire bene. E così è stato pure per Valentino. Ma lui voleva entrare in un’altra dinamica. E aveva bisogno di qualcuno che lo avrebbe seguito fino alla fine. Non gli rinfaccio nulla. Sono contento della sua decisione e del fatto che sia stata tanto azzeccata. Io ho lasciato lo sport senza alcun rimpianto. E con tanti amici. Se Rossi vincesse sarei tanto ma tanto felice”. L'appuntamento di Sepang sarà quindi fondamentale, ecco gli orari per seguirlo in diretta TV su Sky e in differita su Cielo e MTV8.
All'età di 36 anni, alla sua ventesima stagione mondiale, Valentino Rossi è in lizza per il titolo mondiale della MotoGP, per lui sarebbe il decimo. Il Dottore sta dando una lezione a tutti compreso il suo ex capo tecnico Jeremy Burgess che ha dichiarato a El Pais: “Tutto è possibile, ma la verità è che io pensavo che le probabilità che ciò accadesse fossero molto scarse, soprattutto perché erano trascorsi sei anni da quando Valentino aveva vinto la sua ultima Coppa del Mondo. Credo anche però che avevamo dimenticato quanto sia speciale. Ora ci sta rinfrescando la memoria”. Valentino non è il pilota più veloce quest'anno, ma nel suo modo di guidare sa scegliere sempre, perfettamente, il modo giusto per superare l'avversario: “È questo che lo rende speciale. In gara possiamo vedere dove attinge la sua forza, come prende le sue decisioni. In questa stagione è stato costante, regolare, è salito sul podio in tutte le gare, tranne due, e ne ha vinte cinque. L’esperienza insegna che il campionato si vede alla fine della stagione. E così sarà nei prossimi round”. Sulla strategia che il pesarese attuarà nelle utlime gare, Burgess ha dichiarato: “Penso che semplicemente continuerà sulla stessa strada percorsa finora, cercherà di essere costante e di tenere sotto controllo Jorge Lorenzo, che è il pilota a caccia di vittorie. Dovrà puntare al podio… e anche lui ha bisogno di una vittoria, sarà una dura lotta. Vuole vincere il campionato in Malesia, ma penso che non sia il ‘dove’ l’importante. A Valencia non è mai andato molto bene e, inoltre, in Spagna dovrà competere con tre spagnoli e con le condizioni meteo… La sensazione è che vincere prima dell’appuntamento a Valencia sia molto più sicuro. Ma se dovrà giocarsi la vittoria all’ultima gara, non sarà un grosso problema”. Le qualità del Dottore l'australiano le conosce bene e ha detto: “È molto forte sotto l’aspetto psicologico, ma tutto quello che fa viene assimilato dagli altri. Jorge sta imparando dal 2008… Eppure, alla fine si deve lottare in pista. C’è poi la passione, e questo è ciò che rende tutto più facile. Se ami quello che fai (e fisicamente sei ancora in grado di farlo), non c’è motivo di fermarsi. Questa è la chiave. Valentino stesso lo dice con grande semplicità: continua a divertirsi con i viaggi, allenandosi in pista, questo è il suo mondo da trent’anni e qui si sente a suo agio”. Jeremy ha poi continuato: “Rossi conosce le moto meglio di chiunque altro. Io non correvo, ci lavoravo solo, mettendola a punto secondo le sue indicazioni…Non ero io la sua fonte di motivazione, Valentino si motiva da solo. Camminando nel paddock ci si può imbattere in due tipi di piloti: quelli che arrivano alle gare e si aspettano di fare bene e quelli che, come Valentino, sono convinti che andranno bene e lavorano per questo”. Nonostante il divorzio arrivato nel 2013, l'australiano e l'italiano sono in buoni rapporti: “Non ho mai detto che sarei rimasto al mio posto fino alla fine della sua carriera. Forse dieci anni fa lo avrei fatto, ma nessuno pensava la sua carriera sarebbe stata così longeva. Tornare alla Yamaha per un anno è stato stimolante, mi ha fatto sentire bene. E così è stato pure per Valentino. Ma lui voleva entrare in un’altra dinamica. E aveva bisogno di qualcuno che lo avrebbe seguito fino alla fine. Non gli rinfaccio nulla. Sono contento della sua decisione e del fatto che sia stata tanto azzeccata. Io ho lasciato lo sport senza alcun rimpianto. E con tanti amici. Se Rossi vincesse sarei tanto ma tanto felice”. L'appuntamento di Sepang sarà quindi fondamentale, ecco gli orari per seguirlo in diretta TV su Sky e in differita su Cielo e MTV8.
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