MotoGP 2015, intervista esclusiva a Maverick Vinales: “Voglio essere il miglior rookie della stagione”
MotoGP news – Da quest'anno nella top class c'è Maverick Vinales, ex iridato di Moto3 e oggi debuttante in MotoGP in sella alla Suzuki. Il giovane catalano si sta già mettendo in mostra nella categoria regina e a Barcellona ci ha concesso un'intervista esclusiva. Lo spagnolo ci ha parlato della sua stagione in MotoGP, di Suzuki e ha ammesso il suo tifo per Valentino Rossi
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Attenti a Mack!
Classe 1995, Maverick Vinales è al primo anno di MotoGP in sella alla Suzuki, rientrata quest'anno nella categoria regina dopo tre stagioni di stop. Lo spagnolo, ex iridato della Moto3 e terzo lo scorso anno in Moto2, ha iniziato la nuova avventura nella top class alla grande, andando sempre a punti e ottenendo come miglior risultato il settimo posto al Mugello. Al Gran Premio di Catalunya abbiamo potuto intervistare “Mack” che ci ha raccontato la sua MotoGP, della GSX-R e del suo tifo per Valentino Rossi.
Sei al primo anno della MotoGP, come ti sembra?
Direi che le cose ci stanno andando molto bene. All'inizio della stagione il nostro obiettivo era quello di andare a punti e adesso siamo addirittura quasi sempre nella top ten. Ovviamente siamo molto contenti e con voglia di migliorarci.
Con che spirito vivi la MotoGP?
Alla fine è il mio sogno, provo a viverla al massimo, ogni giorno, e soprattutto godermi molto la guida di questa moto.
Perché non ti sei fermato un anno in più in Moto2, per provare a vincere il titolo?
Quando sono arrivato alla fine della stagione, quando ho vinto davvero, ad Aragon, in Australia e in Malesia, e anche in Giappone quando ho finito secondo, mi sono reso conto che ero pronto e che stavo un po' perdendo tempo in quella classe. È chiaro che vuoi sempre vincere un titolo, ma in quel momento il mio pensiero era più al passaggio in MotoGP, che restare lì.
Come vedi la tua nuova moto?
Sono contento, credo che ci manchi ancora molto per evolvere ma nonostante questo riusciamo a ottenere buoni risultati. Credo che, prima o poi, arriveremo davvero davanti, passo dopo passo...
Cosa ti piace di più e di meno della tua moto?
Sicuramente mi piace il telaio, è facile da maneggiare e mi dà sempre molta fiducia. Per quanto riguarda il punto debole, tutti sappiamo che con il motore perdiamo un po', con il tempo si svilupperà. Questo fine settimana ne avremo uno nuovo, ma si tratterà sempre di semplici modifiche.
Che rapporto hai con Aleix?
Molto buono, alla fine a noi non interessa non andare d'accordo. Ovviamente c'è sempre molta rivalità in pista, ma dobbiamo essere intelligenti e provare ad aiutare Suzuki per sviluppare la moto e provare a portarla il più in alto possibile. Parliamo della moto, non lavoriamo fianco a fianco ma tutti i dati e la telemetria li vediamo, per capire sempre cosa c'è di negativo e cosa di positivo. In pista siamo quasi sempre molto vicini, lottando per i millesimi. L'unico aiuto che mi può dare è per l'elettronica e per i primi giri, poi una volta che conosco bene la pista e l'elettronica andiamo insieme.
Cos'è stato per te la cosa più complicata di questa moto?
Per me l'elettronica. Adattare il mio stile è stato molto difficile perché in Moto2 devi frenare molto molto tardi e aprire gas molto presto. Con la MotoGP invece devi essere molto morbido con i freni e con il gas perché il tempo venga buono. Adattare questo alla telemetria è difficile e mi manca ancora qualcosa. Per esempio il venerdì dal primo giro mi manca dare il massimo, quasi sempre lo perdo il primo giorno, anche perché non abbiamo i dati.
Qual è il tuo obiettivo?
Chiaramente quello di essere il miglior rookie della stagione e provare a ottenere buoni risultati. Al momento l'obiettivo lo stiamo compiendo, siamo sempre nei primi dieci, già così siamo contenti. Quando poi avremo la moto più sviluppata, gli obiettivi cambieranno. Per ogni gara posso dire che provo a migliorare il risultato della gara precedente.
Al Mugello hai concluso settimo...
Sì, migliorare quella posizione sarebbe fantastico, ma so che è molto molto difficile (ride) In quel fine settimana sono stato costante tutti i giorni e credo che passare la Q1 e partire dalla nona piazza ci ha aiutato molto. Bisognerà provare a migliorare le nostre qualifiche e partire dalla seconda fila come massimo, perché se no alla fine succede sempre la stessa cosa e passo la gara a rimontare.
Sei soddisfatto finora del lavoro svolto?
Sì, ogni volta di più. Ad ogni week end conosco sempre meglio la moto e questo mi permette di migliorare un po' di più. Passo dopo passo potrò capire meglio la moto e dare di più.
Cal Crutchlow ha detto che tra due anni sarai un pilota molto forte, come commenti questa dichiarazione?
Con Cal parliamo, siamo amici, e soprattutto mi ricordo una scena a Jerez. Nelle prove avevo fatto un tempo, tipo 1.40 basso e lui aveva fatto 1.39 in quell'occasione gli avevo detto: “In gara starò con te!”, e lui mi aveva detto di no, che in gara le cose sarebbero cambiate molto (ride). Penso che Cal abbia molta esperienza e quasi sempre ascolto i suoi consigli, lui mi conosce abbastanza e spero che abbia ragione (ride).
Qual è il tuo punto di vista su Jack Miller, passato dalla Moto3 alla MotoGP?
Alla fine credo che ha fatto un salto molto grande. Passare da una moto di 60 cavalli a una di 260 cambia molto, e con l'elettronica e tutto a me sta costando parecchio, immagino a lui molto di più. Jack è un pilota molto veloce e ha bisogno di tempo.
Se ti fossi trovato al suo posto, cos'avresti fatto?
Ah non lo so. È che se viene Honda a chiedertelo.... Ci sono offerte che non puoi lasciarti sfuggire!
Se fossi in lotta per il titolo mondiale, chi sarebbe il tuo peggior rivale?
Mmmm a dire il vero non lo so, sono cinque piloti tutti molto forti. Credo che per un titolo Marc Marquez sia il pilota più difficile da battere, è aggressivo quanto me e sarebbe una lotta abbastanza dura.
Come vedi il campionato di quest'anno?
Credo che Jorge sia “on fire”, ha trovato il suo punto di concentrazione, anche con il team, hanno messo a punto la moto e tutto gli va molto bene. Bisogna vedere cosa succederà quando Marc tornerà ad essere veloce e Valentino farà le sue gare. Qui al Montmelò Rossi è forte, Dani ha recuperato fiducia e sicuramente Marc lotterà per vincere, vediamo Jorge come si difenderà. Io però tifo Valentino!
Classe 1995, Maverick Vinales è al primo anno di MotoGP in sella alla Suzuki, rientrata quest'anno nella categoria regina dopo tre stagioni di stop. Lo spagnolo, ex iridato della Moto3 e terzo lo scorso anno in Moto2, ha iniziato la nuova avventura nella top class alla grande, andando sempre a punti e ottenendo come miglior risultato il settimo posto al Mugello. Al Gran Premio di Catalunya abbiamo potuto intervistare “Mack” che ci ha raccontato la sua MotoGP, della GSX-R e del suo tifo per Valentino Rossi.
Sei al primo anno della MotoGP, come ti sembra?
Direi che le cose ci stanno andando molto bene. All'inizio della stagione il nostro obiettivo era quello di andare a punti e adesso siamo addirittura quasi sempre nella top ten. Ovviamente siamo molto contenti e con voglia di migliorarci.
Con che spirito vivi la MotoGP?
Alla fine è il mio sogno, provo a viverla al massimo, ogni giorno, e soprattutto godermi molto la guida di questa moto.
Perché non ti sei fermato un anno in più in Moto2, per provare a vincere il titolo?
Quando sono arrivato alla fine della stagione, quando ho vinto davvero, ad Aragon, in Australia e in Malesia, e anche in Giappone quando ho finito secondo, mi sono reso conto che ero pronto e che stavo un po' perdendo tempo in quella classe. È chiaro che vuoi sempre vincere un titolo, ma in quel momento il mio pensiero era più al passaggio in MotoGP, che restare lì.
Come vedi la tua nuova moto?
Sono contento, credo che ci manchi ancora molto per evolvere ma nonostante questo riusciamo a ottenere buoni risultati. Credo che, prima o poi, arriveremo davvero davanti, passo dopo passo...
Cosa ti piace di più e di meno della tua moto?
Sicuramente mi piace il telaio, è facile da maneggiare e mi dà sempre molta fiducia. Per quanto riguarda il punto debole, tutti sappiamo che con il motore perdiamo un po', con il tempo si svilupperà. Questo fine settimana ne avremo uno nuovo, ma si tratterà sempre di semplici modifiche.
Che rapporto hai con Aleix?
Molto buono, alla fine a noi non interessa non andare d'accordo. Ovviamente c'è sempre molta rivalità in pista, ma dobbiamo essere intelligenti e provare ad aiutare Suzuki per sviluppare la moto e provare a portarla il più in alto possibile. Parliamo della moto, non lavoriamo fianco a fianco ma tutti i dati e la telemetria li vediamo, per capire sempre cosa c'è di negativo e cosa di positivo. In pista siamo quasi sempre molto vicini, lottando per i millesimi. L'unico aiuto che mi può dare è per l'elettronica e per i primi giri, poi una volta che conosco bene la pista e l'elettronica andiamo insieme.
Cos'è stato per te la cosa più complicata di questa moto?
Per me l'elettronica. Adattare il mio stile è stato molto difficile perché in Moto2 devi frenare molto molto tardi e aprire gas molto presto. Con la MotoGP invece devi essere molto morbido con i freni e con il gas perché il tempo venga buono. Adattare questo alla telemetria è difficile e mi manca ancora qualcosa. Per esempio il venerdì dal primo giro mi manca dare il massimo, quasi sempre lo perdo il primo giorno, anche perché non abbiamo i dati.
Qual è il tuo obiettivo?
Chiaramente quello di essere il miglior rookie della stagione e provare a ottenere buoni risultati. Al momento l'obiettivo lo stiamo compiendo, siamo sempre nei primi dieci, già così siamo contenti. Quando poi avremo la moto più sviluppata, gli obiettivi cambieranno. Per ogni gara posso dire che provo a migliorare il risultato della gara precedente.
Al Mugello hai concluso settimo...
Sì, migliorare quella posizione sarebbe fantastico, ma so che è molto molto difficile (ride) In quel fine settimana sono stato costante tutti i giorni e credo che passare la Q1 e partire dalla nona piazza ci ha aiutato molto. Bisognerà provare a migliorare le nostre qualifiche e partire dalla seconda fila come massimo, perché se no alla fine succede sempre la stessa cosa e passo la gara a rimontare.
Sei soddisfatto finora del lavoro svolto?
Sì, ogni volta di più. Ad ogni week end conosco sempre meglio la moto e questo mi permette di migliorare un po' di più. Passo dopo passo potrò capire meglio la moto e dare di più.
Cal Crutchlow ha detto che tra due anni sarai un pilota molto forte, come commenti questa dichiarazione?
Con Cal parliamo, siamo amici, e soprattutto mi ricordo una scena a Jerez. Nelle prove avevo fatto un tempo, tipo 1.40 basso e lui aveva fatto 1.39 in quell'occasione gli avevo detto: “In gara starò con te!”, e lui mi aveva detto di no, che in gara le cose sarebbero cambiate molto (ride). Penso che Cal abbia molta esperienza e quasi sempre ascolto i suoi consigli, lui mi conosce abbastanza e spero che abbia ragione (ride).
Qual è il tuo punto di vista su Jack Miller, passato dalla Moto3 alla MotoGP?
Alla fine credo che ha fatto un salto molto grande. Passare da una moto di 60 cavalli a una di 260 cambia molto, e con l'elettronica e tutto a me sta costando parecchio, immagino a lui molto di più. Jack è un pilota molto veloce e ha bisogno di tempo.
Se ti fossi trovato al suo posto, cos'avresti fatto?
Ah non lo so. È che se viene Honda a chiedertelo.... Ci sono offerte che non puoi lasciarti sfuggire!
Se fossi in lotta per il titolo mondiale, chi sarebbe il tuo peggior rivale?
Mmmm a dire il vero non lo so, sono cinque piloti tutti molto forti. Credo che per un titolo Marc Marquez sia il pilota più difficile da battere, è aggressivo quanto me e sarebbe una lotta abbastanza dura.
Come vedi il campionato di quest'anno?
Credo che Jorge sia “on fire”, ha trovato il suo punto di concentrazione, anche con il team, hanno messo a punto la moto e tutto gli va molto bene. Bisogna vedere cosa succederà quando Marc tornerà ad essere veloce e Valentino farà le sue gare. Qui al Montmelò Rossi è forte, Dani ha recuperato fiducia e sicuramente Marc lotterà per vincere, vediamo Jorge come si difenderà. Io però tifo Valentino!
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