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MotoGP 2015, intervista esclusiva a Cal Crutchlow: “La Honda è una grande moto”

MotoGP news – Cal Crutchlow sulla Honda del team CWM LCR è tornato ad essere competitivo, grazie anche all'ottimo feeling con la moto che con il team. L'inglese ci ha raccontato anche della sua esperienza con Ducati e di quanto lo affascini il Tourist Trophy, che però non può prendere in considerazione, o dovrà fare i conti con la moglie...
I'm happy!
Da questa stagione 2015 Cal Crutchlow corre per il team Honda CWM LCR ed è tornato a raccogliere risultati positivi, dopo una stagione difficile con Ducati. Il pilota inglese ha già conquistato un podio, in Argentina, vincendo un duello all'ultima curva con Andrea Iannone. Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Cal, che ha confermato quanto si trovi bene in sella alla Honda, ma ci ha anche parlato dell'anno difficile con Ducati e del suo nuovo compagno di squadra Jack Miller passato dalla Moto 3 alla MotoGP, un salto molto impegnativo.

Com'è il feeling con la nuova moto?
Mi sento bene in sella. Sono felice, Honda sta facendo sempre un lavoro importante. Siamo ancora alla ricerca del miglior setting, stiamo lavorando molto duramente, sia noi come team che anche con Honda. È una buona collaborazione.

Quali sono i punti forti e deboli della tua moto?
(Sospira) Il punto forte della moto è quello di tutte le altre. Sappiamo che abbiamo un buon motore molto potente e l'impianto frenante è veramente positivo. Sono molto felice di questo. L'unica cosa negativa che posso dire è a volte la mancanza di aderenza al posteriore, e questo è quello che dobbiamo migliorare con gli ingegneri giapponesi e il mio team. Molto presto avrò per le mani una moto perfetta.

Come ti trovi con il team LCR?
Ah, loro sono fantastici. Lavorano molto per noi, per me e il mio compagno di squadra Jack Miller. Non ho cambiato il mio modo di lavorare ma ho cambiato la loro mentalità perché ho molta esperienza in MotoGP. Stefan Bradl, il pilota che c'era prima, era diverso da me. Con il team parliamo molto ed è una cosa buona sia per loro che per me, c'è un buon rapporto.

Qual è il tuo obiettivo in questa stagione?
L'obiettivo di ogni gara è ovviamente vincere, ma nella realtà è più complicato. Ci provo, ad ogni gara, faccio del mio meglio. Provo ad andare sul podio ogni volta che è possibile. È difficile, ci sono piloti molto forti e noi abbiamo bisogno di migliorarci ogni volta, ma non ho un obiettivo. Voglio essere felice e sentirmi a mio agio sulla moto. È ovvio che se faccio una bella gara sono più felice...

L'anno scorso con Ducati, come descriveresti la stagione passata?
Ahhh... Good! Alla fine mi sono goduto l'esperienza, mi sono divertito a guidare la Ducati, è stata una bella esperienza della mia vita. Non avevo un cattivo feeling l'anno scorso. Ovviamente sono rimasto deluso, ma ho pur sempre guidato una moto e ho fatto il lavoro dei miei sogni.

Qual'è stato il miglior momento della scorsa stagione?
Penso di averne vissuti diversi, come per esempio le qualifiche dell'anno scorso al Mugello, guidare la Ducati è sempre stato molto speciale. Sono salito sul podio ad Aragon, ho fatto una bella gara nell'ultima corsa con Dovi, a Valencia, e anche in Phillip Island. Ci sono stati tanti momenti positivi lo scorso anno.

Cosa pensi del salto di Jack Miller dalla Moto3 alla MotoGP?
Penso che sia stato qualcosa di strano. Forse mi aspettavo che riuscisse a fare qualcosina di meglio, ma onestamente credo stia facendo un bel lavoro, non è per niente facile passare dalla Moto3 alla top class. È comunque una cosa difficile.

All'Isola di Man, dove vivi, si sta svolgendo il Tourist Trophy, ti piacerebbe una volta disputarlo?
Mi piacerebbe molto, ma non lo farò mai perché sennò mia moglie mi lascia. Mi ha detto chiaramente: “Se corri lì, io chiedo il divorzio!” Così niente, non ho nessuna possibilità. Conosco alcuni piloti tra cui Guy Martin. Guy Martin è Guy Martin, esattamente come lo vedi. 
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