MotoGP 2015, intervista esclusiva a Andrea Dovizioso: “Mi aspettavo questo gap”
MotoGP news – La stagione di Andrea Dovizioso è iniziata alla grande in sella alla Desmosedici GP15: tre podi nelle prime tre gare e una presenza costante nelle posizioni che contano. Poi sono arrivati momenti difficili... Cosa succede? Al Gran Premio di Brno l'abbiamo intervistato: ecco cosa ci ha detto sullo sviluppo della Ducati e sul suo campionato
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In Ducati c'erano grandi attese per la stagione 2015. In particolare Andrea Dovizioso sperava di avere finalmente tra le mani una moto competitiva, frutto del grande lavoro del 2014 con l'allora nuovo direttore generale Gigi Dall'Igna. In effetti l'inizio della stagione è stato spettacolare, con la pole position in Qatar e tre secondi posti nelle prime tre gare. Poi però è iniziato un periodo complicato per il forlivese, che tra guasti tecnici ed errori, è arrivato a occupare oggi la sesta posizione in classifica generale. Cosa è successo? Lo abbiamo chiesto proprio a lui, al "Dovi": in un'intervista esclusiva che ci ha concesso a Brno, l'alfiere della Ducati ci ha dato il suo punto di vista realista sulla stagione 2015, raccontando i punti deboli della Desmosedici GP 15 e il lavoro che c'è da fare per puntare a essere costantemente tra i primi.
Parlaci della tua stagione
È stata molto diversa tra le prime gare e le successive. Nelle prime cinque, sei gare sono stato molto competitivo, sempre là davanti, invece nelle ultime non abbiamo portato a casa i punti che potevamo, ma soprattutto ci siamo allontanati dai primi. Sinceramente non è troppo allarmante, nel senso che la situazione che c'è adesso a livello di gap è quella reale, secondo me. Non era quella di inizio stagione, per motivi più di altri che nostri. Non siamo noi che abbiamo peggiorato le nostre performance.
C'è stata anche un po' sfortuna...
Un po' sfortunato sono stato. Io non mi nascondo mai dietro alla sfortuna, sono già tanti i piloti che lo fanno: secondo me chi non è a posto con se stesso fa così. Ma diciamo che ho avuto tre o quattro problemi in gara... Niente di grave: il problema è che sono successi in gara e ho perso molti punti in campionato, che alla fine è quello che conta. Però queste sono le gare...
Come reputi adesso la Desmosedici GP15?
Ha una base molto buona, è una gran moto. Siamo in una situazione completamente diversa dall'anno scorso: non abbiamo limiti grossi, ma ci manca qualcosa un po' su tutti i fronti che sommati adesso fanno 20 secondi di gap ed è un po' troppo.
Cosa dice Gigi Dall'Igna della situazione?
Lui è molto analitico, pensa molto e non parla troppo. Siamo in un momento adesso che dobbiamo ancora individuare esattamente cosa c'è da fare. Abbiamo individuato all'inizio dell'anno i limiti che abbiamo, ma come fare logicamente è molto difficile, anche perché quando ti manca poco in vari aspetti è complicato.
Quanto influisce il potenziamento del motore?
Poco, anche perché il nostro motore è già molto potente. E gli aggiornamenti sul motore e sulla carena che abbiamo avuto nel weekend di Brno non sono i miglioramenti che abbiamo creato nelle ultime gare in base ai limiti che avevamo. Era una situazione già programmata dall'inizio dell'anno, e per i tempi di sviluppo sapevamo già che sarebbe arrivato in occasione di questa tappa.
Ti aspettavi di più, arrivato a questo punto della stagione?
Sai, non mi era mai successo nella mia carriera di fare un certo numero di gare e sommare così pochi punti. È normale che mi aspettavo di più, anche per come avevamo iniziato la stagione. Però ripeto, per me la normalità è più questa: combattiamo contro Honda e Yamaha che hanno tantissimi anni di esperienza, con quattro piloti che sono dei campioni e secondo me ci sta che ora abbiamo questo gap, dovremo senza dubbio diminuirlo.
Erano stati importanti i test che avevate fatto a Misano?
I test sono sempre importanti perché giriamo poco in generale. Nei test di Misano non c'era materiale nuovo, né era programmato di provare qualcosa in particolare. Ci è servito per avere alcune conferme: nei weekend di gara c'è sempre poco tempo e magari con tre giri devi decidere un set up, quindi rimangono dei dubbi e i cambiamenti sono sempre piccoli. Non è stato un test per progredire. Siamo andati abbastanza forte, ma non è così importante quello. C'è da dire che era molto caldo ed erano poche le ore buone per girare.
L'obiettivo iniziale era vincere almeno una gara, pensi sia reale?
Non siamo lontanissimi, vincere una gara nelle moto è sempre possibile. Sinceramente in questo momento, quando il gap è di 20 secondi, se anche vincessimo una gara non è quello che vorremmo, dovremmo essere costantemente là davanti.
A Indianapolis hai fatto una rimonta incredibile, segno che il pilota c'è...
Su quello non ho dubbi, in gara io ci sono sempre stato, però si sono create varie situazioni che, se sommi tutte le gare, ci hanno fatto portare a casa davvero pochi risultati. È un po' il contrario di come io corro. È normale che se non ottieni risultati in gara...
Chi è Andrea Dovizioso?
Dico sempre le solite cose che non interessano! Sono una persona normalissima, antidivo... Sono molto tranquillo, faccio una vita molto tranquilla, nonostante abbia la fortuna di correre in moto, viaggiare e poter guadagnare di più di una persona normale. Ho dovuto maturare un po' più in fretta per il tipo di lavoro che faccio, perché è da quando sono piccolo che faccio il Motomondiale, ho a che fare con persone più grandi e spesso devo prendere decisioni importanti per il mio futuro. Amo le moto, amo lo sport, sono la mia passione.
Hai grandi doti come collaudatore, ti ci vedi in questo ruolo in futuro?
Ho imparato che “mai dire mai”. In questo momento direi di no, perché non mi piace fare il tester, non c'è adrenalina, non c'è competizione. Noi piloti viviamo di questo. Però chiudere le porte è stupido...
Parlaci della tua stagione
È stata molto diversa tra le prime gare e le successive. Nelle prime cinque, sei gare sono stato molto competitivo, sempre là davanti, invece nelle ultime non abbiamo portato a casa i punti che potevamo, ma soprattutto ci siamo allontanati dai primi. Sinceramente non è troppo allarmante, nel senso che la situazione che c'è adesso a livello di gap è quella reale, secondo me. Non era quella di inizio stagione, per motivi più di altri che nostri. Non siamo noi che abbiamo peggiorato le nostre performance.
C'è stata anche un po' sfortuna...
Un po' sfortunato sono stato. Io non mi nascondo mai dietro alla sfortuna, sono già tanti i piloti che lo fanno: secondo me chi non è a posto con se stesso fa così. Ma diciamo che ho avuto tre o quattro problemi in gara... Niente di grave: il problema è che sono successi in gara e ho perso molti punti in campionato, che alla fine è quello che conta. Però queste sono le gare...
Come reputi adesso la Desmosedici GP15?
Ha una base molto buona, è una gran moto. Siamo in una situazione completamente diversa dall'anno scorso: non abbiamo limiti grossi, ma ci manca qualcosa un po' su tutti i fronti che sommati adesso fanno 20 secondi di gap ed è un po' troppo.
Cosa dice Gigi Dall'Igna della situazione?
Lui è molto analitico, pensa molto e non parla troppo. Siamo in un momento adesso che dobbiamo ancora individuare esattamente cosa c'è da fare. Abbiamo individuato all'inizio dell'anno i limiti che abbiamo, ma come fare logicamente è molto difficile, anche perché quando ti manca poco in vari aspetti è complicato.
Quanto influisce il potenziamento del motore?
Poco, anche perché il nostro motore è già molto potente. E gli aggiornamenti sul motore e sulla carena che abbiamo avuto nel weekend di Brno non sono i miglioramenti che abbiamo creato nelle ultime gare in base ai limiti che avevamo. Era una situazione già programmata dall'inizio dell'anno, e per i tempi di sviluppo sapevamo già che sarebbe arrivato in occasione di questa tappa.
Ti aspettavi di più, arrivato a questo punto della stagione?
Sai, non mi era mai successo nella mia carriera di fare un certo numero di gare e sommare così pochi punti. È normale che mi aspettavo di più, anche per come avevamo iniziato la stagione. Però ripeto, per me la normalità è più questa: combattiamo contro Honda e Yamaha che hanno tantissimi anni di esperienza, con quattro piloti che sono dei campioni e secondo me ci sta che ora abbiamo questo gap, dovremo senza dubbio diminuirlo.
Erano stati importanti i test che avevate fatto a Misano?
I test sono sempre importanti perché giriamo poco in generale. Nei test di Misano non c'era materiale nuovo, né era programmato di provare qualcosa in particolare. Ci è servito per avere alcune conferme: nei weekend di gara c'è sempre poco tempo e magari con tre giri devi decidere un set up, quindi rimangono dei dubbi e i cambiamenti sono sempre piccoli. Non è stato un test per progredire. Siamo andati abbastanza forte, ma non è così importante quello. C'è da dire che era molto caldo ed erano poche le ore buone per girare.
L'obiettivo iniziale era vincere almeno una gara, pensi sia reale?
Non siamo lontanissimi, vincere una gara nelle moto è sempre possibile. Sinceramente in questo momento, quando il gap è di 20 secondi, se anche vincessimo una gara non è quello che vorremmo, dovremmo essere costantemente là davanti.
A Indianapolis hai fatto una rimonta incredibile, segno che il pilota c'è...
Su quello non ho dubbi, in gara io ci sono sempre stato, però si sono create varie situazioni che, se sommi tutte le gare, ci hanno fatto portare a casa davvero pochi risultati. È un po' il contrario di come io corro. È normale che se non ottieni risultati in gara...
Chi è Andrea Dovizioso?
Dico sempre le solite cose che non interessano! Sono una persona normalissima, antidivo... Sono molto tranquillo, faccio una vita molto tranquilla, nonostante abbia la fortuna di correre in moto, viaggiare e poter guadagnare di più di una persona normale. Ho dovuto maturare un po' più in fretta per il tipo di lavoro che faccio, perché è da quando sono piccolo che faccio il Motomondiale, ho a che fare con persone più grandi e spesso devo prendere decisioni importanti per il mio futuro. Amo le moto, amo lo sport, sono la mia passione.
Hai grandi doti come collaudatore, ti ci vedi in questo ruolo in futuro?
Ho imparato che “mai dire mai”. In questo momento direi di no, perché non mi piace fare il tester, non c'è adrenalina, non c'è competizione. Noi piloti viviamo di questo. Però chiudere le porte è stupido...
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