MotoGP 2015, Guido Meda: “Valentino Rossi mondiale? Difficile, Marquez è forte”
MotoGP news – Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Guido Meda, voce "storica" della MotoGP e oggi vice direttore di Sky Sport. Ci ha parlato del suo ritorno nel Motomondiale, del grande campionato che ci aspetta, del possibile decimo titolo di Valentino Rossi e della coppia Ducati Iannone e Dovizioso: “Il diavolo e l'acqua santa”
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News
Ritorno in grande stile
Dopo un anno passato a commentare la Superbike, Guido Meda è tornato in MotoGP: da questa stagione è vice direttore di Sky Sport. La sua voce tornerà così a raccontarci lo spettacolo della top class, in una stagione che offre parecchi spunti. A circa un mese dall'inizio del mondiale, ecco come Guido vede questo campionato, il decimo titolo di Valentino Rossi e la rinascita della Ducati.
Che effetto fa tornare a casa, alla MotoGP?
Per un verso ho lasciato una casa, che era Mediaset, entro in una nuova casa che è Sky e torno a casa in MotoGP con grandissima gioia. Sarei ipocrita se dicessi che in Superbike sono stato male e ho sofferto. Non vorrei mai che sembrasse che torno in MotoGP perché non ero stato bene e mi mancava solo quella. Non è così. Ho passato un anno bellissimo in SBK, ma qui ci sono i presupposti per tornare a seguire i due campionati motoristici più importanti del mondo (MotoGP e F1 ndr), uno da telecronista e l'altro da vice direttore. Inoltre aver fatto un passo in avanti nella mia crescita professionale è stato molto stimolante.
Cosa ti ha detto Valentino quando ha saputo del tuo ritorno?
Non lo so, ho sentito che parlava in radio e si diceva molto contento. Diceva che sono molto bravo a fare il mio mestiere e che gli è sempre piaciuto il mio entusiasmo. Presumo sia contento, è stato molto signorile. Ci conosciamo abbastanza per non avere il bisogno di dirci cose sdolcinate.
Quante possibilità avrà Valentino di vincere il mondiale?
Se devo essere realista, penso sia difficile. Se ragioniamo in percentuale lo dividerei così: 30% Rossi, 30% Lorenzo, 30% Pedrosa... Insomma Marquez è difficile da battere.
Yamaha ha portato nei test di Sepang il nuovo cambio seamless...
Sì, ci sarà il guadagno di un decimo... Marquez in gara è veramente un demonio, ci vuole forse qualcosa di più. Anche un po' per scaramanzia non ti dico che il decimo mondiale è a tiro, c'è una concorrenza formidabile.
Come vedi Dovizioso e Iannone in Ducati?
Il diavolo e l'acqua santa. Sono diversissimi e proprio per questo saranno utili a Ducati per arrivare ad avere una moto guidabile da tutti. Ducati ha sempre avuto una moto da specialisti, si diceva: “la violenza con cui la tratta Stoner”. Sarebbe bello che arrivassero a fare una moto competitiva per tutti.
Con te dalla Superbike sono arrivati Melandri e Aprilia, cosa pensi di questa sfida?
Sì, me li sono portati dietro (ride). Il caso Melandri è tosto e ci vuole della gran pazienza. È importante capire se lui ha voglia di spendere del tempo in questo progetto. Sapeva dal primo momento che sarebbe stato molto difficile, probabilmente l'ha trovato ancora più difficile di quanto si aspettasse e un po' si è demoralizzato. Credo che Aprilia dovrebbe fare quello che ha fatto in Superbike l'anno scorso: seguirlo molto in questa prima parte, con delle carezza alla sua anima e con l'intenzione di soddisfare le sue esigenze tecniche. Melandri è un tipo di pilota che vuole la moto adattata a lui, quando ce l'ha poi è un top rider.
Da quest'anno commenterai le giornate del sabato e della domenica della MotoGP, come mai questa decisione di non fare le prove libere del venerdì?
Con il nuovo incarico di vice direttore il venerdì sarà una giornata di lavoro complessa, ho la necessità di occuparmi di altro. So che Zoran Filicic e Mauro Sanchini hanno piacere a commentare un po' la MotoGP e un po' bisogna essere generosi nei confronti dei colleghi che ti aiutano e che si fanno il "mazzo".
Paolo Beltramo è rimasto fuori dalla SBK e dalla MotoGP, cosa ne pensi?
A "Paolone" voglio bene come a un fratello, se l'azienda fosse mia potrei disporre delle persone come mi pare. Sono triste sapendo che lui in questo momento è fermo, ma Paolo non è stupido, è uno che ritornerà a lavorare, magari proprio nel mondo delle moto. È pieno di risorse, ci sta che nella carriera di un uomo si chiuda un capitolo e se ne apra un altro.
Dopo un anno passato a commentare la Superbike, Guido Meda è tornato in MotoGP: da questa stagione è vice direttore di Sky Sport. La sua voce tornerà così a raccontarci lo spettacolo della top class, in una stagione che offre parecchi spunti. A circa un mese dall'inizio del mondiale, ecco come Guido vede questo campionato, il decimo titolo di Valentino Rossi e la rinascita della Ducati.
Che effetto fa tornare a casa, alla MotoGP?
Per un verso ho lasciato una casa, che era Mediaset, entro in una nuova casa che è Sky e torno a casa in MotoGP con grandissima gioia. Sarei ipocrita se dicessi che in Superbike sono stato male e ho sofferto. Non vorrei mai che sembrasse che torno in MotoGP perché non ero stato bene e mi mancava solo quella. Non è così. Ho passato un anno bellissimo in SBK, ma qui ci sono i presupposti per tornare a seguire i due campionati motoristici più importanti del mondo (MotoGP e F1 ndr), uno da telecronista e l'altro da vice direttore. Inoltre aver fatto un passo in avanti nella mia crescita professionale è stato molto stimolante.
Cosa ti ha detto Valentino quando ha saputo del tuo ritorno?
Non lo so, ho sentito che parlava in radio e si diceva molto contento. Diceva che sono molto bravo a fare il mio mestiere e che gli è sempre piaciuto il mio entusiasmo. Presumo sia contento, è stato molto signorile. Ci conosciamo abbastanza per non avere il bisogno di dirci cose sdolcinate.
Quante possibilità avrà Valentino di vincere il mondiale?
Se devo essere realista, penso sia difficile. Se ragioniamo in percentuale lo dividerei così: 30% Rossi, 30% Lorenzo, 30% Pedrosa... Insomma Marquez è difficile da battere.
Yamaha ha portato nei test di Sepang il nuovo cambio seamless...
Sì, ci sarà il guadagno di un decimo... Marquez in gara è veramente un demonio, ci vuole forse qualcosa di più. Anche un po' per scaramanzia non ti dico che il decimo mondiale è a tiro, c'è una concorrenza formidabile.
Come vedi Dovizioso e Iannone in Ducati?
Il diavolo e l'acqua santa. Sono diversissimi e proprio per questo saranno utili a Ducati per arrivare ad avere una moto guidabile da tutti. Ducati ha sempre avuto una moto da specialisti, si diceva: “la violenza con cui la tratta Stoner”. Sarebbe bello che arrivassero a fare una moto competitiva per tutti.
Con te dalla Superbike sono arrivati Melandri e Aprilia, cosa pensi di questa sfida?
Sì, me li sono portati dietro (ride). Il caso Melandri è tosto e ci vuole della gran pazienza. È importante capire se lui ha voglia di spendere del tempo in questo progetto. Sapeva dal primo momento che sarebbe stato molto difficile, probabilmente l'ha trovato ancora più difficile di quanto si aspettasse e un po' si è demoralizzato. Credo che Aprilia dovrebbe fare quello che ha fatto in Superbike l'anno scorso: seguirlo molto in questa prima parte, con delle carezza alla sua anima e con l'intenzione di soddisfare le sue esigenze tecniche. Melandri è un tipo di pilota che vuole la moto adattata a lui, quando ce l'ha poi è un top rider.
Da quest'anno commenterai le giornate del sabato e della domenica della MotoGP, come mai questa decisione di non fare le prove libere del venerdì?
Con il nuovo incarico di vice direttore il venerdì sarà una giornata di lavoro complessa, ho la necessità di occuparmi di altro. So che Zoran Filicic e Mauro Sanchini hanno piacere a commentare un po' la MotoGP e un po' bisogna essere generosi nei confronti dei colleghi che ti aiutano e che si fanno il "mazzo".
Paolo Beltramo è rimasto fuori dalla SBK e dalla MotoGP, cosa ne pensi?
A "Paolone" voglio bene come a un fratello, se l'azienda fosse mia potrei disporre delle persone come mi pare. Sono triste sapendo che lui in questo momento è fermo, ma Paolo non è stupido, è uno che ritornerà a lavorare, magari proprio nel mondo delle moto. È pieno di risorse, ci sta che nella carriera di un uomo si chiuda un capitolo e se ne apra un altro.
Foto e immagini
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