MotoGP 2015, chi cade di più e chi cade di meno
In gergo si chiamano Crashers, ossia quei piloti che hanno, purtroppo per loro, una buona dimestichezza con l'asfalto e le vie di fuga. Vediamo nel corso di quest'anno chi è caduto di più e chi, invece, è riuscito a preservare al meglio la sua moto.
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Chi sono i cascatori
I crashers sono quei piloti che si contraddistinguono per essere “abbastanza” inclini alla caduta. Ciò non significa che si tratta di piloti poco capaci, anzi, basti pensare che alla categoria, per un certo numero di anni, ha appartenuto persino un talento puro come Casey Stoner, soprannominato dagli addetti ai lavori “Rolling Stoner” per la sua propensione, in gioventù, ad assaggiare l'asfalto. Quest'anno, il borsino delle cadute è stato parecchio vario con alcune new entry inattese e l'uscita dalle classifiche di alcuni tra i più assidui “cascatori”. Nel 2015, a metà campionato le cadute registrate sono 471 e il primo nome che esce dalle classifiche per rientrare nella categoria dei virtuosi è quello di Andrea Iannone. Nel 2013 al debutto in MotoGP ha collezionato 12 cadute, nel 2014 ben 14 mentre quest'anno ha messo la testa a posto cadendo solo una volta. Meglio di lui hanno fatto solo i primi due in classifica generale, ossia Rossi e Lorenzo che quest'anno non hanno mai assaggiato l'asfalto. Buoni progressi anche per il leader della Moto2 Johann Zarco in questa stagione è caduto una sola volta e sta facendo di tutto per allontanarsi dalla fama di "crasher". In Moto3, Enea Bastianini è quello che ha fatto maggiori progressi: ridotto di un terzo il numero di cadute rispetto l’anno scorso. Tra i “peggiori” invece troviamo Mike di Meglio, Axel Pons e Sam Lowes con dieci cadute a testa: per loro non si tratta di una sorpresa dato che anche lo scorso anno hanno frequentemente assaggiato l'asfalto. La sorpresa più grande arriva però dalla MotoGP: Marc Marquez in questa prima parte di stagione infatti ha peggiorato il suo score, arrivando a eguagliare il numero di cadute fatto registrare nella prima stagione nella classe regina. Ma la vetta della classifica, al momento spetta a Karel Hanika e Tatsuki, primatisti con ben 11 cadute.
I crashers sono quei piloti che si contraddistinguono per essere “abbastanza” inclini alla caduta. Ciò non significa che si tratta di piloti poco capaci, anzi, basti pensare che alla categoria, per un certo numero di anni, ha appartenuto persino un talento puro come Casey Stoner, soprannominato dagli addetti ai lavori “Rolling Stoner” per la sua propensione, in gioventù, ad assaggiare l'asfalto. Quest'anno, il borsino delle cadute è stato parecchio vario con alcune new entry inattese e l'uscita dalle classifiche di alcuni tra i più assidui “cascatori”. Nel 2015, a metà campionato le cadute registrate sono 471 e il primo nome che esce dalle classifiche per rientrare nella categoria dei virtuosi è quello di Andrea Iannone. Nel 2013 al debutto in MotoGP ha collezionato 12 cadute, nel 2014 ben 14 mentre quest'anno ha messo la testa a posto cadendo solo una volta. Meglio di lui hanno fatto solo i primi due in classifica generale, ossia Rossi e Lorenzo che quest'anno non hanno mai assaggiato l'asfalto. Buoni progressi anche per il leader della Moto2 Johann Zarco in questa stagione è caduto una sola volta e sta facendo di tutto per allontanarsi dalla fama di "crasher". In Moto3, Enea Bastianini è quello che ha fatto maggiori progressi: ridotto di un terzo il numero di cadute rispetto l’anno scorso. Tra i “peggiori” invece troviamo Mike di Meglio, Axel Pons e Sam Lowes con dieci cadute a testa: per loro non si tratta di una sorpresa dato che anche lo scorso anno hanno frequentemente assaggiato l'asfalto. La sorpresa più grande arriva però dalla MotoGP: Marc Marquez in questa prima parte di stagione infatti ha peggiorato il suo score, arrivando a eguagliare il numero di cadute fatto registrare nella prima stagione nella classe regina. Ma la vetta della classifica, al momento spetta a Karel Hanika e Tatsuki, primatisti con ben 11 cadute.
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