MotoGP 2014, Laverty sulla Suzuki: “Sono rimasto colpito dalla moto”
MotoGP 2014 – Il pilota della Superbike Eugene Laverty ha avuto l'opportunità di provare la moto Suzuki XRH-1 che dalla prossima stagione sarà schierata in MotoGP. Il nord-irlandese l'ha provata in Giappone e sul circuito di Phillip Island, in Australia ne è rimasto impressionato e ha dichiarato: “Si adatta al mio stile di guida”
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MotoGP
Laverty sulla MotoGP
Eugene Laverty, pilota del team Voltcom Crescent Suzuki, ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito al suo test con la Suzuki XRH-1, la versione che dall'anno prossimo vedremo nella categoria regina del Motomondiale. Eugene ha potuto provarla prima in Giappone e poi sullo storico tracciato di Phillip Island in Australia, che conosce bene e dove ha ottenuto la sua prima vittoria quest'anno in Superbike. Purtroppo la pioggia ha ridotto il tempo in cui Laverty ha potuto girare, ma intervistato da crash.net ha dichiarato: “È stato un peccato. Dovevano essere quattro ore in pista in Giappone, che poi sono diventate tre, in cui avrei dovuto solo prendere confidenza con la moto e mettere a posto l'assetto in vista di Philip Island, ma alla fine mi sono messo subito a spingere, montando anche la gomma morbida per iniziare a trovare il feeling con questa copertura. La gomma anteriore era un po' troppo morbida, quindi siamo passati subito alla gomma dura, e poco dopo sono riuscito a iniziare a spingere sul serio. Non vedevo l'ora di arrivare a Philip Island, ma l'inverno australiano è famoso per essere particolarmente intransigente. Sono caduto dopo tre giri, e quella in pratica è stata la fine del nostro test. In Giappone sono rimasto veramente colpito dalla moto, tutto sembrava funzionare per il meglio. Mi sarebbe piaciuto avere più tempo a disposizione a Phillip Island, perché quella era una pista che avrebbe potuto mettere in evidenza alcuni possibili problemi della moto. Vorrei davvero avere un'altra possibilità di lavorare con questa moto e affrontare questi problemi, perché la base di partenza della moto è buona. Penso che gli serva solo la perfetta messa a punta dell'elettronica per adattarla allo stile del suo pilota”. Eugene ha poi commentato la sua prima volta su una MotoGP: “Ho aspettato a lungo il mio momento di salire in sella a questa moto. Se sei un pilota sufficientemente sveglio, sei sempre in grado di capire quali moto si adattano bene al tuo stile e le piste su cui la moto può essere forte. Da quello che ne sapevo riguardo alla MotoGP, ho sempre pensato che moto e gomme sarebbero state adatte a me. Dopo averla guidata, anche dopo sole tre ore, ho pensato che si adattasse davvero al mio stile di guida, e che questa è la moto che dovrei guidare. Si tratta solo di avere la possibilità di farlo come si deve. Riguardo al mio stile, a me piace staccare duro, fermare la moto e poi raddrizzarla e dargli subito gas. Non perdo troppo tempo in curva, è questo il mio stile. Ma non vorrei rivelare troppo!”
Eugene Laverty, pilota del team Voltcom Crescent Suzuki, ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito al suo test con la Suzuki XRH-1, la versione che dall'anno prossimo vedremo nella categoria regina del Motomondiale. Eugene ha potuto provarla prima in Giappone e poi sullo storico tracciato di Phillip Island in Australia, che conosce bene e dove ha ottenuto la sua prima vittoria quest'anno in Superbike. Purtroppo la pioggia ha ridotto il tempo in cui Laverty ha potuto girare, ma intervistato da crash.net ha dichiarato: “È stato un peccato. Dovevano essere quattro ore in pista in Giappone, che poi sono diventate tre, in cui avrei dovuto solo prendere confidenza con la moto e mettere a posto l'assetto in vista di Philip Island, ma alla fine mi sono messo subito a spingere, montando anche la gomma morbida per iniziare a trovare il feeling con questa copertura. La gomma anteriore era un po' troppo morbida, quindi siamo passati subito alla gomma dura, e poco dopo sono riuscito a iniziare a spingere sul serio. Non vedevo l'ora di arrivare a Philip Island, ma l'inverno australiano è famoso per essere particolarmente intransigente. Sono caduto dopo tre giri, e quella in pratica è stata la fine del nostro test. In Giappone sono rimasto veramente colpito dalla moto, tutto sembrava funzionare per il meglio. Mi sarebbe piaciuto avere più tempo a disposizione a Phillip Island, perché quella era una pista che avrebbe potuto mettere in evidenza alcuni possibili problemi della moto. Vorrei davvero avere un'altra possibilità di lavorare con questa moto e affrontare questi problemi, perché la base di partenza della moto è buona. Penso che gli serva solo la perfetta messa a punta dell'elettronica per adattarla allo stile del suo pilota”. Eugene ha poi commentato la sua prima volta su una MotoGP: “Ho aspettato a lungo il mio momento di salire in sella a questa moto. Se sei un pilota sufficientemente sveglio, sei sempre in grado di capire quali moto si adattano bene al tuo stile e le piste su cui la moto può essere forte. Da quello che ne sapevo riguardo alla MotoGP, ho sempre pensato che moto e gomme sarebbero state adatte a me. Dopo averla guidata, anche dopo sole tre ore, ho pensato che si adattasse davvero al mio stile di guida, e che questa è la moto che dovrei guidare. Si tratta solo di avere la possibilità di farlo come si deve. Riguardo al mio stile, a me piace staccare duro, fermare la moto e poi raddrizzarla e dargli subito gas. Non perdo troppo tempo in curva, è questo il mio stile. Ma non vorrei rivelare troppo!”
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