MotoGP 2014, intervista esclusiva a Lucio Cecchinello: “Mi piacciono i progetti estremamente difficili”
MotoGP news – L'anno prossimo Lucio Cecchinello esaudirà uno dei suoi sogni: avere due moto nel suo team LCR. L'ex pilota veneto ha raddoppiato con Cal Crutchlow e Jack Miller, con cui ha intrapreso una nuova sfida di cui ci ha parlato a Valencia, sede dell'ultimo Gran Premio stagionale e dei test IRTA 2015
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MotoGP
2015 anno esplosivo
Era il 1996 quando Lucio Cecchinello decise di fondare un proprio team, chiamato LCR, per poter correre e successivamente far correre gli altri piloti. Dopo quasi vent'anni, la prossima stagione sarà molto importante per lui e ricca di novità, visto che realizzerà il suo sogno di poter schierare due moto. Da una parte del box ci sarà l'ex pilota Ducati Cal Crutchlow, che arriva da una stagione molto complicata ma che ha una bella carica di energia. Dall'altra ci sarà il vice-campione di Moto3 Jack Miller, che farà il suo debutto nella top class.
Si è concluso il vostro lavoro con Stefan Bradl, che triennio è stato?
Sono stati tre anni per noi importanti, con alti e bassi, ci sono stati momenti di gioia e felicità, ce ne sono altri invece duri, tristi, o di dispiacere, perché magari non siamo riusciti a concludere le gare al livello in cui speravamo di fare. Siamo però molto contenti di aver conosciuto Stefan. Oltre che esser stato un pilota molto importante, con lui abbiamo fatto uno dei nostri podi della MotoGP, si è sempre comportato in maniera eccezionale con noi. Gli auguriamo tutto il meglio per la sua carriera futura.
Quali aspettative avete con Cal Crutchlow?
Riteniamo che Cal sia un pilota molto veloce e con una grandissima carica ed energia. Penso che lui possa veramente riuscire a darci delle belle soddisfazioni, sembra di vedere un pilota che non molla mai. Arriva da una stagione difficile con la Ducati, ma nelle ultime gare ha cambiato la sua competitività con la Desmosedici e questa è una cosa positiva. Se guardiamo i dati, al Gran Premio di Valencia è arrivato a sei centesimi da Dovizioso. Quello che potrebbe preoccuparmi è che possa fare come la Ducati, cioè metterci troppo tempo a diventare competitivo. In ogni caso noi faremo del nostro meglio e sono convinto che anche lui sia particolarmente carico per questa nuova avventura. Soprattutto lui sa che è un'opportunità che non può assolutamente perdere. Nella prima giornata di test ha dato delle informazioni precise, non ha fatto errori, ha cercato di conoscere la moto, ci ha detto subito i punti positivi e ci ha elencato alcun spunti di miglioramento comparato alle moto che ha guidato precedentemente. Siamo molto contenti.
Cosa ti ha spinto ad accettare la sfida con Jack Miller?
Perché sono un testone, tutto quello che apparentemente è una mission impossible mi carica e voglio cercare di farla, è un po' la mia natura. Quando me l'hanno proposta non ho esitato un attimo a dire “Ci sto!” Rappresenta un progetto estremamente difficile, che non ha mai tentato nessuno. Tutto quello che è non convenzionale a noi ci ispira particolarmente.
Cosa ne pensi in generale del salto dalla Moto3 alla MotoGP?
Il salto è sicuramente enorme, però bisogna sempre vedere con chi si fa. Se Honda, tutto l'entourage e LRC hanno deciso di dargli questa opportunità è perché abbiamo analizzato tutto il contesto generale. In primis Jack l'anno prossimo avrà vent'anni, quindi sarà una persona matura e fisicamente è già strutturato. In più la sua muscolatura è sicuramente già pronta per la MotoGP perché fa tantissimo motocross e si allena molto. Nella prima giornata di test ha fatto 61 giri in moto e non ha accusato nessun tipo di problema tipo male alle braccia, di calli alle mani o crampi ai muscoli. È stato veramente bravo. Un'altra cosa da dire è che Jack ha già corso con delle moto da oltre 150 kg, quando ha partecipato alla categoria 600 in Australia. Secondo me non è assolutamente un problema questo salto enorme. Chiaramente rappresenta un problema sull'immediato, perché si deve adattare alla moto, deve adeguare le sue traiettorie e le sue linee, però è un ragazzo estremamente intelligente, oltre ad essere motivato e con molta voglia di fare. Secondo me ce la farà.
Quali obiettivi avete con lui?
È presto per dirlo e soprattutto bisogna essere realisti. I valori in campo sono altissimi , case costruttrici, team, piloti, siamo ad un livello molto alto. Anche lui, non disponendo di una moto ufficiale Factory dovrà accontentarsi teoricamente di fare la sua battaglia tra i migliori delle Open. Penso che questo lo possa fare, disporrà di un'ottima Open e anche di uno staff tecnico con tantissima esperienza. Non ci aspettiamo ovviamente dei podi, dei risultati nella top five o six, ma qualsiasi risultato tra l'ottavo e il decimo posto io credo sia possibile nella seconda parte della stagione.
Avete lavorato con Casey Stoner in passato, hai visto dei punti in comuni tra lui e Miller?
Ogni pilota ha la sua personalità, il suo modo di fare e con Jack siamo all'inizio, faccio fatica ad esprimere un giudizio. L'ho trovato calmo e molto sicuro di sé, questa è una delle caratteristiche che aveva anche Casey, ma che è in generale dei grandi campioni.
Era il 1996 quando Lucio Cecchinello decise di fondare un proprio team, chiamato LCR, per poter correre e successivamente far correre gli altri piloti. Dopo quasi vent'anni, la prossima stagione sarà molto importante per lui e ricca di novità, visto che realizzerà il suo sogno di poter schierare due moto. Da una parte del box ci sarà l'ex pilota Ducati Cal Crutchlow, che arriva da una stagione molto complicata ma che ha una bella carica di energia. Dall'altra ci sarà il vice-campione di Moto3 Jack Miller, che farà il suo debutto nella top class.
Si è concluso il vostro lavoro con Stefan Bradl, che triennio è stato?
Sono stati tre anni per noi importanti, con alti e bassi, ci sono stati momenti di gioia e felicità, ce ne sono altri invece duri, tristi, o di dispiacere, perché magari non siamo riusciti a concludere le gare al livello in cui speravamo di fare. Siamo però molto contenti di aver conosciuto Stefan. Oltre che esser stato un pilota molto importante, con lui abbiamo fatto uno dei nostri podi della MotoGP, si è sempre comportato in maniera eccezionale con noi. Gli auguriamo tutto il meglio per la sua carriera futura.
Quali aspettative avete con Cal Crutchlow?
Riteniamo che Cal sia un pilota molto veloce e con una grandissima carica ed energia. Penso che lui possa veramente riuscire a darci delle belle soddisfazioni, sembra di vedere un pilota che non molla mai. Arriva da una stagione difficile con la Ducati, ma nelle ultime gare ha cambiato la sua competitività con la Desmosedici e questa è una cosa positiva. Se guardiamo i dati, al Gran Premio di Valencia è arrivato a sei centesimi da Dovizioso. Quello che potrebbe preoccuparmi è che possa fare come la Ducati, cioè metterci troppo tempo a diventare competitivo. In ogni caso noi faremo del nostro meglio e sono convinto che anche lui sia particolarmente carico per questa nuova avventura. Soprattutto lui sa che è un'opportunità che non può assolutamente perdere. Nella prima giornata di test ha dato delle informazioni precise, non ha fatto errori, ha cercato di conoscere la moto, ci ha detto subito i punti positivi e ci ha elencato alcun spunti di miglioramento comparato alle moto che ha guidato precedentemente. Siamo molto contenti.
Cosa ti ha spinto ad accettare la sfida con Jack Miller?
Perché sono un testone, tutto quello che apparentemente è una mission impossible mi carica e voglio cercare di farla, è un po' la mia natura. Quando me l'hanno proposta non ho esitato un attimo a dire “Ci sto!” Rappresenta un progetto estremamente difficile, che non ha mai tentato nessuno. Tutto quello che è non convenzionale a noi ci ispira particolarmente.
Cosa ne pensi in generale del salto dalla Moto3 alla MotoGP?
Il salto è sicuramente enorme, però bisogna sempre vedere con chi si fa. Se Honda, tutto l'entourage e LRC hanno deciso di dargli questa opportunità è perché abbiamo analizzato tutto il contesto generale. In primis Jack l'anno prossimo avrà vent'anni, quindi sarà una persona matura e fisicamente è già strutturato. In più la sua muscolatura è sicuramente già pronta per la MotoGP perché fa tantissimo motocross e si allena molto. Nella prima giornata di test ha fatto 61 giri in moto e non ha accusato nessun tipo di problema tipo male alle braccia, di calli alle mani o crampi ai muscoli. È stato veramente bravo. Un'altra cosa da dire è che Jack ha già corso con delle moto da oltre 150 kg, quando ha partecipato alla categoria 600 in Australia. Secondo me non è assolutamente un problema questo salto enorme. Chiaramente rappresenta un problema sull'immediato, perché si deve adattare alla moto, deve adeguare le sue traiettorie e le sue linee, però è un ragazzo estremamente intelligente, oltre ad essere motivato e con molta voglia di fare. Secondo me ce la farà.
Quali obiettivi avete con lui?
È presto per dirlo e soprattutto bisogna essere realisti. I valori in campo sono altissimi , case costruttrici, team, piloti, siamo ad un livello molto alto. Anche lui, non disponendo di una moto ufficiale Factory dovrà accontentarsi teoricamente di fare la sua battaglia tra i migliori delle Open. Penso che questo lo possa fare, disporrà di un'ottima Open e anche di uno staff tecnico con tantissima esperienza. Non ci aspettiamo ovviamente dei podi, dei risultati nella top five o six, ma qualsiasi risultato tra l'ottavo e il decimo posto io credo sia possibile nella seconda parte della stagione.
Avete lavorato con Casey Stoner in passato, hai visto dei punti in comuni tra lui e Miller?
Ogni pilota ha la sua personalità, il suo modo di fare e con Jack siamo all'inizio, faccio fatica ad esprimere un giudizio. L'ho trovato calmo e molto sicuro di sé, questa è una delle caratteristiche che aveva anche Casey, ma che è in generale dei grandi campioni.
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