MotoGP 2013, Jorge Lorenzo: “Mi piace essere il migliore, ma senza mettere a rischio gli altri piloti”
MotoGP news – Lorenzo ha perso il titolo per un soffio, ma ha comunque dimostrato di essere sempre tra i più veloci in pista. Jorge riconosce che il suo avversario, Marc Marquez, ha qualcosa in più degli altri e per batterlo ha dovuto andare molto vicino ai limiti del consentito
Image
News
Lorenzo il vice campione
Quasi Campione del mondo MotoGP 2013, Jorge Lorenzo non si è fatto ancor auna ragione di essere stato battuto da un debuttante come Marquez e non perde l'occasione di punzecchiarlo criticandolo per il suo stile troppo aggressivo: “E' mancato poco, appena quattro punti. Se ci ricordiamo della gara di Jerez, se avessi concluso secondo e non ci fosse stato quel sorpasso di Marquez forse quel risultato sarebbe servito per essere oggi campione. Ma sono anche successe molte altre cose, ci sono stati molti errori da parte di tutti e due. Ci abbiamo provato fino alla fine. Comunque sono vice campione con otto vittorie e un livello di guida molto alto, sono orgoglioso”. Inoltre ha concluso la stagione con una vittoria: “Per essere una vittoria sul tracciato di Ricardo Tormo, che è un circuito sempre difficile, ha un sapore agrodolce rispetto alle altre vittorie. Ma questa volta è diverso, perché quando hai fatto tutto il possibile, non puoi dare di più. I 13 punti di differenza erano tanti, sapevamo quanto era complicato togliere il titolo a Marquez”. Marquez non è come gli altri avversari che ha incontrato Lorenzo: “La differenza tra lui e piloti come Pedrosa o Stoner, che sono molto forti, vanno velocissimi e hanno un talento eccezionale, è che Marquez mentalmente è un poco più ambizioso e vuole sempre essere il più veloce. In gara, anche se si trova in difficoltà e non è del tutto a posto con la moto vuole sempre vincere, e questo ti fa sempre andare al limite. Non ti lascia respirare e in ogni gara alla fine te lo trovi attaccato a te. Non c'è altro da fare che essere buono nel corpo a corpo, essere pronto, aggressivo e credo che in quest'anno in quell'aspetto sono migliorato”. E sicuramente è aumentato anche lo spettacolo in pista: “È motociclismo e siamo persone. L'obiettivo è dare spettacolo, ma allo stesso tempo fare questo sport nella maniera più sicura possibile. Per questo ogni venerdì partecipiamo alla Commissione di Sicurezza e per quello ci sono delle regole, bisogna rispettarle. Nell'ultima gara a Valencia ho dovuto lottare al limite delle regole, ma non avevo tante altre opzioni. Normalmente sono un pilota più di testa, cosciente del rischio, a cui piace essere il migliore, vincere la gara, ma senza mettere a rischio gli altri piloti”.
Quasi Campione del mondo MotoGP 2013, Jorge Lorenzo non si è fatto ancor auna ragione di essere stato battuto da un debuttante come Marquez e non perde l'occasione di punzecchiarlo criticandolo per il suo stile troppo aggressivo: “E' mancato poco, appena quattro punti. Se ci ricordiamo della gara di Jerez, se avessi concluso secondo e non ci fosse stato quel sorpasso di Marquez forse quel risultato sarebbe servito per essere oggi campione. Ma sono anche successe molte altre cose, ci sono stati molti errori da parte di tutti e due. Ci abbiamo provato fino alla fine. Comunque sono vice campione con otto vittorie e un livello di guida molto alto, sono orgoglioso”. Inoltre ha concluso la stagione con una vittoria: “Per essere una vittoria sul tracciato di Ricardo Tormo, che è un circuito sempre difficile, ha un sapore agrodolce rispetto alle altre vittorie. Ma questa volta è diverso, perché quando hai fatto tutto il possibile, non puoi dare di più. I 13 punti di differenza erano tanti, sapevamo quanto era complicato togliere il titolo a Marquez”. Marquez non è come gli altri avversari che ha incontrato Lorenzo: “La differenza tra lui e piloti come Pedrosa o Stoner, che sono molto forti, vanno velocissimi e hanno un talento eccezionale, è che Marquez mentalmente è un poco più ambizioso e vuole sempre essere il più veloce. In gara, anche se si trova in difficoltà e non è del tutto a posto con la moto vuole sempre vincere, e questo ti fa sempre andare al limite. Non ti lascia respirare e in ogni gara alla fine te lo trovi attaccato a te. Non c'è altro da fare che essere buono nel corpo a corpo, essere pronto, aggressivo e credo che in quest'anno in quell'aspetto sono migliorato”. E sicuramente è aumentato anche lo spettacolo in pista: “È motociclismo e siamo persone. L'obiettivo è dare spettacolo, ma allo stesso tempo fare questo sport nella maniera più sicura possibile. Per questo ogni venerdì partecipiamo alla Commissione di Sicurezza e per quello ci sono delle regole, bisogna rispettarle. Nell'ultima gara a Valencia ho dovuto lottare al limite delle regole, ma non avevo tante altre opzioni. Normalmente sono un pilota più di testa, cosciente del rischio, a cui piace essere il migliore, vincere la gara, ma senza mettere a rischio gli altri piloti”.
Foto e immagini
Aggiungi un commento