Moto3, Fenati grande vittoria a Le Mans
Moto3 news – La gara della categoria minore del Motomondiale ha visto il nostro Romano Fenati sul gradino più alto del podio. È stata una sfida entusiasmante per "Fenny" che se l'è dovuta vedere con Enea Bastianini e Francesco Bagnaia, entrambi finiti sul podio
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Sono stati 28 giri di adrenalina pura quelli della Moto3 a Le Mans, con, nelle posizioni che contano, un bel gruppo di piloti italiani. A tagliare il traguardo per primo è stato Romano Fenati, alfiere dello Sky Racing Team, davanti a Enea Bastianini e all'ex compagno di squadra Francesco “Pecco” Bagnaia. “Fenny” ha fatto la gara con intelligenza, dosando bene le "forze" e riportando la KTM alla vittoria dopo quattro successi di Honda. Il pesarese ha raccontato: “L’inizio della stagione è stato un po’ difficile, la moto era meno performante rispetto all’anno scorso e abbiamo avuto qualche problema. Abbiamo lavorato sodo ad ogni gara senza perderci d’animo e oggi abbiamo trovato questa bellissima vittoria. Sono contento, perché la moto oggi era perfetta e all’ultimo giro le gomme erano a posto, mentre a Jerez erano finite dopo 5-6 giri. Eravamo un gruppo molto folto davanti e ho sempre cercato di rimanere in testa per fare il passo gara. Nell’ultimo giro ho spinto come un matto e ho guadagnato un piccolo gap che poi mi ha fatto tagliare il traguardo per primo. Non pensavo che si potesse arrivare a questo risultato così velocemente. Ora mi alleno insieme a tutti gli altri ragazzi della Riders Academy, gli stessi con cui oggi è stato bello battagliare fino all’ultima curva”. Entusiasta il team manager Pablo Nieto: “Per prima cosa voglio ringraziare tutto il team, perché dietro a un grande risultato c’è sempre un lavoro importante di tutta la squadra. Questo weekend ci ha regalato delle belle soddisfazioni, abbiamo lavorato bene e dobbiamo continuare su questa strada, anche se sappiamo che c’è ancora tanto da fare. Sono felicissimo per Romano e anche per Migno. Andrea ha fatto una grande gara, riuscendo ad essere molto bravo e veloce. Non c'era modo migliore per arrivare carichi al Mugello”.
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