Moto3 2014 intervista esclusiva a Jack Miller: “Sono pronto per la MotoGP”
Moto 3 piloti – Jack Miller è il leader della categoria minore del Motomondiale e negli ultimi mesi si è parlato di un suo possibile passaggio, nel 2015, direttamente alla categoria regina. Abbiamo intervistato il diciannovenne australiano durante il Gran Premio della Repubblica Ceca e non ha negato, anzi...
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Sport
Giovani talenti...crescono!
Classe 1995, Jack Miller fa parte del circus del Motomondiale dalla fine del 2011 quando ha partecipato ad alcune gare, un inizio in salita: due cadute, due sedicesimi posti, una ventitresimo e ventiquatteresimo, zero punti, ma il talento c'era: infatti oggi è il leader della Moto3 con la KTM del team Red Bull Ajo. Australiano di nascita, europeo d'adozione, il prossimo anno potremmo vederlo su una MotoGP, la Open del team Honda LCR di Lucio Cecchinello, per lui sarebbe la realizzazione di un sogno.
Raccontami il tuo miglior momento della stagione e il peggiore, fino ad oggi.
Il peggiore probabilmente è stata la caduta nel Gran Premio di Assen, perché era stato un week end molto duro fin dall'inizio e finirlo così mi è dispiaciuto molto. Il migliore è stata la vittoria al Sachsenring. Sono arrivato in Germania dopo due cadute (al Mugello e ad Assen, ndr) e tornare al top è stato molto bello.
Adesso vivi in Spagna, a Tarragona, dove la vita è ben diversa dall'Australia...
Sì, anche se non ci passo molto tempo. Nella pausa estiva ci sono stato solo sei giorni, tra i viaggi e tutto il resto sono stato molto impegnato. Questa è la mia quarta stagione che vivo in Europa, con la lingua mi arrangio, però ho imparato le parolacce (ride). Vivo con Arthur Sissis, un altro pilota australiano che corre in Moto3. La mia famiglia mi viene a vedere in un paio di gare, non molte ma loro stanno lavorando in Australia e ho una sorella più piccola che va a scuola.
Ti chiamano il nuovo “Casey Stoner”, ti piace?
Non tanto. Voglio dire, Casey è un bravo ragazzo, con un talento incredibile. Ha fatto grandi cose in moto, ma Casey è Casey, nessuno può essere come lui, è unico. Io voglio essere Jack Miller, nessun altro. Tra l'altro non lo conosco personalmente, l'ho solo visto un paio di volte e abbiamo parlato ma niente di più.
Cosa pensi dello stile di guida di Romano Fenati?
É un buon pilota, è un gran lottatore e non si tira mai indietro (sospira). Con lui si possono fare delle belle gare, sicuramente. È molto simile a me ed entrambi abbiamo fatto degli errori. Io al Mugello ho spinto troppo e ho commesso un errore. In Argentina lui ha trovato il feeling migliore e ha vinto.
Hai uno stile di guida aggressivo, hai un modello?
Sicuramente, soprattutto i piloti che hanno fatto la storia come Kevin Schwantz, Mick Doohan, ma anche Valentino Rossi è un mio ispiratore. È incredibile come disputa ancora le gare e vedere il talento che ha. È un bravo ragazzo con i fans ed è il pilota più bello da vedere correre.
Quanto è importante per te la gara di Phillip Island?
Sicuramente è importantissima. I miei genitori sono venuti a vedermi solo in Qatar, mio papà anche in Texas, ma davanti al mio pubblico sarà una gara speciale.
Si è fatto molto il tuo nome parlando di MotoGP, con il team LCR. Saresti pronto per questo importante step?
Sì certo, credo proprio di esserlo, sarei stupido non pensarlo! È la cosa più bella per un pilota. Io credo che in fondo sia sempre una moto, ha due ruote e funziona più o meno con lo stesso concetto. È più grande, più veloce, ma credo proprio di poterla guidare anche io. Sul mio futuro però non so ancora nulla di certo...
Classe 1995, Jack Miller fa parte del circus del Motomondiale dalla fine del 2011 quando ha partecipato ad alcune gare, un inizio in salita: due cadute, due sedicesimi posti, una ventitresimo e ventiquatteresimo, zero punti, ma il talento c'era: infatti oggi è il leader della Moto3 con la KTM del team Red Bull Ajo. Australiano di nascita, europeo d'adozione, il prossimo anno potremmo vederlo su una MotoGP, la Open del team Honda LCR di Lucio Cecchinello, per lui sarebbe la realizzazione di un sogno.
Raccontami il tuo miglior momento della stagione e il peggiore, fino ad oggi.
Il peggiore probabilmente è stata la caduta nel Gran Premio di Assen, perché era stato un week end molto duro fin dall'inizio e finirlo così mi è dispiaciuto molto. Il migliore è stata la vittoria al Sachsenring. Sono arrivato in Germania dopo due cadute (al Mugello e ad Assen, ndr) e tornare al top è stato molto bello.
Adesso vivi in Spagna, a Tarragona, dove la vita è ben diversa dall'Australia...
Sì, anche se non ci passo molto tempo. Nella pausa estiva ci sono stato solo sei giorni, tra i viaggi e tutto il resto sono stato molto impegnato. Questa è la mia quarta stagione che vivo in Europa, con la lingua mi arrangio, però ho imparato le parolacce (ride). Vivo con Arthur Sissis, un altro pilota australiano che corre in Moto3. La mia famiglia mi viene a vedere in un paio di gare, non molte ma loro stanno lavorando in Australia e ho una sorella più piccola che va a scuola.
Ti chiamano il nuovo “Casey Stoner”, ti piace?
Non tanto. Voglio dire, Casey è un bravo ragazzo, con un talento incredibile. Ha fatto grandi cose in moto, ma Casey è Casey, nessuno può essere come lui, è unico. Io voglio essere Jack Miller, nessun altro. Tra l'altro non lo conosco personalmente, l'ho solo visto un paio di volte e abbiamo parlato ma niente di più.
Cosa pensi dello stile di guida di Romano Fenati?
É un buon pilota, è un gran lottatore e non si tira mai indietro (sospira). Con lui si possono fare delle belle gare, sicuramente. È molto simile a me ed entrambi abbiamo fatto degli errori. Io al Mugello ho spinto troppo e ho commesso un errore. In Argentina lui ha trovato il feeling migliore e ha vinto.
Hai uno stile di guida aggressivo, hai un modello?
Sicuramente, soprattutto i piloti che hanno fatto la storia come Kevin Schwantz, Mick Doohan, ma anche Valentino Rossi è un mio ispiratore. È incredibile come disputa ancora le gare e vedere il talento che ha. È un bravo ragazzo con i fans ed è il pilota più bello da vedere correre.
Quanto è importante per te la gara di Phillip Island?
Sicuramente è importantissima. I miei genitori sono venuti a vedermi solo in Qatar, mio papà anche in Texas, ma davanti al mio pubblico sarà una gara speciale.
Si è fatto molto il tuo nome parlando di MotoGP, con il team LCR. Saresti pronto per questo importante step?
Sì certo, credo proprio di esserlo, sarei stupido non pensarlo! È la cosa più bella per un pilota. Io credo che in fondo sia sempre una moto, ha due ruote e funziona più o meno con lo stesso concetto. È più grande, più veloce, ma credo proprio di poterla guidare anche io. Sul mio futuro però non so ancora nulla di certo...
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E non fatta come al solito solamente per esaltare Valentino
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