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Moto2, intervista a Luca Marini: “Valentino Rossi mi insegna tanto"

Luca Marini vive la sua prima stagione nel Motomondiale, con ottimismo. Il debutto nella Moto2 per il fratello minore di Valentino Rossi è stato positivo, anche se sa che può migliorare parecchio. Lo abbiamo incontrato durante il GP di Catalunya, ci ha raccontato degli allenamenti con la VR46 Riders Academy, della sua nuova esperienza e degli insegnamenti del Dottore
Un debutto convincente
Tra i piloti della Moto2 da quest'anno c'è anche Luca Marini, fratello minore di Valentino Rossi che, dopo aver disputato nella passata stagione il CEV (Campionato Spagnolo di Velocità), è al debutto nel mondiale. La nostra Serena Zunino lo ha incontrato il giovedì prima del Gran Premio di Catalunya. Luca ci ha raccontato del suo inizio, del rapporto che ha con il suo "fratellone", delle sue aspettative e dei pronostici per questa stagione.

Dopo le prime sette gare sei soddisfatto dei tuoi risultati?
Sono abbastanza soddisfatto, perché comunque sono riuscito a ottenere già quello che volevo ottenere all'inizio dell'anno. Però sono anche un po' rammaricato, perché in alcune gare potevo fare molto meglio, ma a causa di alcuni problemi non ci sono riuscito. Mi sento veloce e sono migliorato tantissimo dall'inizio dell'anno, sto facendo un ottimo lavoro con il team.

Ti aspettavi qualcosa di diverso?
A inizio anno pensavo di riuscire a stare, a fatica, nei primi 15, invece piano piano ho capito che era fattibile. Nelle ultime gare sono andato abbastanza bene, ma qualche volta mi è mancato quel pelino in più che mi poteva portare a ottenere un risultato migliore. Quando sei lì vuoi sempre fare meglio. Ora siamo concentrati sulle prossime gare, la stagione è ancora lunga. Ci sono ancora tante piste che mi piacciono.

Cosa ti è mancato in queste prime gare?
Sicuramente l'esperienza, anche se sono stato abbastanza veloce, in gara mi sono trovato a lottare con dei piloti molto forti, abili nel corpo a corpo e alcune volte ho pagato proprio il fatto di non conoscere alcune cose. Piano piano sto imparando, anche solo facendo un giro dietro agli avversari si riescono a imparare tanti trucchi.

Com'è il tuo feeling con la moto?
Ho sensazioni solo positive, è la cosa che mi piace di più fare, mi diverto tantissimo e ho una moto molto buona, con la quale mi sono trovato bene fin dal primo test. Spero ancora di migliorare, ma sta andando bene. Quello su cui devo fare uno step in avanti sono i sorpassi. In Moto2 si inizia a far fatica, i piloti sono sempre più forti e diventa sempre più difficile superare, questo non me l'aspettavo. Sul dritto le moto vanno tutte uguali, abbiamo tutti gli stessi motori, ti limita un po' nei sorpassi. Ho notato in queste prime gare che i piloti più esperti riuscivano a superare in modo più facile, invece io dovevo prendere alcuni rischi. Già al Mugello sono migliorato tanto. Si tratta di una categoria molto impegnativa, il livello negli ultimi anni si è alzato tantissimo, i distacchi sono minimi e in due secondi stanno tutti i piloti, è una cosa veramente incredibile. Quando stai nel gruppo dal decimo al ventesimo sembra di essere in un "mucchio selvaggio". Sono tutti molto veloci e davvero fanno cose da pazzi. E' molto bello e stimolante.

Secondo te è necessaria la Moto2 per la maturazione di un pilota?
È un passaggio che ci vuole perché in Moto3 si imparano tantissime cose, ma in Moto2 se ne imparano molte altre che poi servono per arrivare in MotoGP. La Moto2 però è una moto molto diversa dalla MotoGP: non c'è elettronica e il motore è stradale, quindi secondo me bisogna migliorare sotto questo aspetto. A mio parere nei prossimi anni si andrà sempre più alla ricerca di moto più simili alle MotoGP, cercando comunque di contenere i costi, che è la cosa principale.

Pensi di aver stupito qualcuno in queste prime gare?
C'è ancora tanto da imparare, non ho ancora fatto niente e prima di stupire altre persone ce ne vorrà. Sono però molto molto contento, ho ricevuto complimenti anche da persone che non mi aspettavo e mi ha fatto davvero piacere. Non mi sento ancora alla pari con altri piloti, mi manca esperienza, ma posso crescere ancora tanto e migliorare ancora di più.

Cosa significa per te far parte della VR46 Riders Academy?
Al Ranch si va una volta a settimana, quando c'è Vale. Andiamo in palestra tutti insieme, alcune volte vengono organizzate le giornate a Misano, giriamo con la Yamaha R6 e anche questo ci aiuta. C'è grande competizione tra noi, siamo messi alla prova e tutti vogliamo andare più forte degli altri. L'Academy ci aiuta a crescere e a dare il 100% anche negli allenamenti. Inoltre fa da management a noi piloti e ci mette a disposizione tutti i mezzi per allenarci e migliorarci.

Cosa ti ha insegnato Valentino?
Difficile dirlo, faccio prima a dire le cose che non mi ha insegnato. Non solo ci insegna tutte le cose che dobbiamo sapere nell'ambito motociclistico, ma anche al di fuori, nella vita, negli altri sport, anche nei kart. È davvero una fonte di conoscenza inesauribile.

Fai un pronostico di Moto3, Moto2 e MotoGP.
In generale tifo per gli italiani, ma in Moto3 vedo Binder più forte di tutti gli altri; in Moto2 è una bella lotta, pensavo all'inizio che fosse l'anno di Rins, invece l'ho visto un po' più in difficoltà, magari inizia a sentire la pressione, è una cosa normalissima. Zarco è sicuramente il più preparato e più consapevole di quello che può fare, è molto forte anche quest'anno. In MotoGP invece è una bella lotta, Vale ha già fatto due zeri e non so quante volte nella sua carriera sia successa una cosa così. Vedo Lorenzo ancora molto forte, sempre impeccabile quando è al 100%, Marquez fa cose fuori dal normale con una moto che non è così competitiva come in passato.

Nel week end di Assen sarai anche impegnato con la maturità...
Devo farlo per forza! Mercoledì ho la prima prova, giovedì la seconda e venerdì avrò invece le prove libere della Moto2. Il lunedì successivo sarò impegnato con la terza prova. Se riesco a fare una bella gara ad Assen andrà meglio! 
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