Moto Guzzi Le Mans Custom by Wolf Moto
La factory sudafricana Wolf moto ha preso una vecchia Guzzi Le Mans e ne ha realizzato una café racer aggressiva e particolare. Tanti i lavori fatti sia a livello di motore sia di ciclistica, con un'attenzione particolare alla colorazione che è un omaggio alla bandiera italiana
Fuoriserie
Una Guzzi tricolore
I customizer sudafricani di Wolf Moto hanno da poco realizzato una bella café racer su base Moto Guzzi Le Mans. La moto, un esemplare di 850 LeMans 2 (la seconda serie della Le Mans, prodotta dal 1978 all'81), una volta arrivata in officina è stata spogliata di tutto il superfluo. Il primo componente ad essere rivisto è stato il motore, revisionato da capo a piedi e dotato da due carburatori Dell'Orto maggiorati e un nuovo sistema di scarico artigianale interamente in acciaio. Rivisti anche i cablaggi e il sistema di avviamento, affidato a una nuova batteria agli ioni di litio. Il telaio, invece, è stato ripulito e sabbiato e riverniciato. La posizione di guida è stata ribassata grazie a una nuova forcella e ammortizzatori Ikon regolabili, i freni sono stati sostituiti da delle unità Brembo moderne, mentre le gomme sono delle Bridgestone Spitfire. I semimanubri sono quelli originali ma accorciati, così come i blocchetti e il contachilometri, quest'ultimo sorretto però da una nuova staffa in alluminio. L'illuminazione è a Led sia davanti sia dietro, mentre gli indicatori di direzione sono di tipo “bar-end” cioè posizionati alla fine dei semimanubri. Per quanto riguarda la carrozzeria è stato utilizzato un nuovo serbatoio della Kaffeemaschine, una sella monoposto e delle tabelle portanumero. Ovviamente la colorazione è un omaggio all'Italia, grazie alla sella rossa, il serbatoio bianco e le tabelle portanumero verdi.
I customizer sudafricani di Wolf Moto hanno da poco realizzato una bella café racer su base Moto Guzzi Le Mans. La moto, un esemplare di 850 LeMans 2 (la seconda serie della Le Mans, prodotta dal 1978 all'81), una volta arrivata in officina è stata spogliata di tutto il superfluo. Il primo componente ad essere rivisto è stato il motore, revisionato da capo a piedi e dotato da due carburatori Dell'Orto maggiorati e un nuovo sistema di scarico artigianale interamente in acciaio. Rivisti anche i cablaggi e il sistema di avviamento, affidato a una nuova batteria agli ioni di litio. Il telaio, invece, è stato ripulito e sabbiato e riverniciato. La posizione di guida è stata ribassata grazie a una nuova forcella e ammortizzatori Ikon regolabili, i freni sono stati sostituiti da delle unità Brembo moderne, mentre le gomme sono delle Bridgestone Spitfire. I semimanubri sono quelli originali ma accorciati, così come i blocchetti e il contachilometri, quest'ultimo sorretto però da una nuova staffa in alluminio. L'illuminazione è a Led sia davanti sia dietro, mentre gli indicatori di direzione sono di tipo “bar-end” cioè posizionati alla fine dei semimanubri. Per quanto riguarda la carrozzeria è stato utilizzato un nuovo serbatoio della Kaffeemaschine, una sella monoposto e delle tabelle portanumero. Ovviamente la colorazione è un omaggio all'Italia, grazie alla sella rossa, il serbatoio bianco e le tabelle portanumero verdi.
Foto e immagini
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