Mobilità green: aree pedonali aperte alle elettriche e ibride
Mobilità sostenibile: la modifica al codice della strada inserita nel comma 103 della legge di bilancio apre le aree pedonali alla circolazione di auto elettriche e ibride. Un pasticcio che ha portato a numerose critiche da parte di comuni e associazioni ambientali con conseguente marcia indietro già promessa dal sottosegretario alle Infrastrutture e dei Trasporti
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Politica e trasporti
Ztl e pedonali
Nell’appena approvata legge di bilancio, un emendamento in particolare s’è dimostrato essere una netta marcia indietro rispetto al tema mobilità sostenibile, soprattutto se comparato alle recenti decisioni prese in altre città europee come Oslo e Madrid dove, al contrario, si stanno via via pianificando (ed approvando) norme all’insegna del “carfree”.
Il comma 103 dell’articolo 1 della legge di bilancio 2019 sembrerebbe infatti “aprire” alla circolazione di auto elettriche e ibride oltre che i centri storici e le ztl, anche le aree pedonali. Si legge nel dettaglio: “Nel delimitare le zone di cui al comma 9 (cioè appunto le arre pedonali e le Ztl) i comuni consentono, in ogni caso, l'accesso libero a tali zone ai veicoli a propulsione elettrica o ibrida”. A preoccupare sarebbe quel “in ogni caso” che, di fatto, eliminerebbe qualunque possibile deroga o divieto all’ingresso nelle zone di cui sopra a veicoli elettrici o parzialmente elettrici. Il problema, o meglio, il pasticcio riguarda quindi non tanto le Ztl, nelle quali l’ingresso è già in molti comuni consentito a questo tipo di veicolo, quanto piuttosto le aree pedonali: il comma aggiunto dalla legge di bilancio permetterebbe così la circolazione, giusto per fare un esempio, in via Dante a Milano o in via dei Fori Imperiali a Roma. Il tutto con seri rischi più che per l’inquinamento ambientale per la sicurezza dei pedoni.
Le critiche non sono mancate e, provenienti da comuni e da associazioni come Greenpeace, Legambiente o Bikeitalia hanno già avuto, almeno in parte, gli effetti desiderati. La nuova norma, scrivono gli assessori competenti di Milano e Bologna Marco Granelli e Irene Priolo, rischia di “fare entrare migliaia di auto nelle piazze centrali dei centri storici delle nostre città in mezzo ai tavolini delle piazze, ai turisti, o sotto i principali monumenti, solo perché ibride. Speriamo quindi, e in modo trasversale lo chiedono diverse città, che Anci e governo siano disponibili a lavorare ad un proposta emendativa della norma secondo una prospettiva innovativa, ma rispettosa della sostenibilità e qualità urbana”.
Critiche che hanno portato il sottosegretario alle infrastrutture e dei trasporti Michele Dell’Orco a promettere di rivedere la norma “al primo provvedimento utile”, facendo così un passo indietro e stabilendo che l’ingresso di auto elettriche ed ibride sarà consentito nelle Ztl ma non nelle zone pedonali.
Il comma 103 dell’articolo 1 della legge di bilancio 2019 sembrerebbe infatti “aprire” alla circolazione di auto elettriche e ibride oltre che i centri storici e le ztl, anche le aree pedonali. Si legge nel dettaglio: “Nel delimitare le zone di cui al comma 9 (cioè appunto le arre pedonali e le Ztl) i comuni consentono, in ogni caso, l'accesso libero a tali zone ai veicoli a propulsione elettrica o ibrida”. A preoccupare sarebbe quel “in ogni caso” che, di fatto, eliminerebbe qualunque possibile deroga o divieto all’ingresso nelle zone di cui sopra a veicoli elettrici o parzialmente elettrici. Il problema, o meglio, il pasticcio riguarda quindi non tanto le Ztl, nelle quali l’ingresso è già in molti comuni consentito a questo tipo di veicolo, quanto piuttosto le aree pedonali: il comma aggiunto dalla legge di bilancio permetterebbe così la circolazione, giusto per fare un esempio, in via Dante a Milano o in via dei Fori Imperiali a Roma. Il tutto con seri rischi più che per l’inquinamento ambientale per la sicurezza dei pedoni.
Le critiche non sono mancate e, provenienti da comuni e da associazioni come Greenpeace, Legambiente o Bikeitalia hanno già avuto, almeno in parte, gli effetti desiderati. La nuova norma, scrivono gli assessori competenti di Milano e Bologna Marco Granelli e Irene Priolo, rischia di “fare entrare migliaia di auto nelle piazze centrali dei centri storici delle nostre città in mezzo ai tavolini delle piazze, ai turisti, o sotto i principali monumenti, solo perché ibride. Speriamo quindi, e in modo trasversale lo chiedono diverse città, che Anci e governo siano disponibili a lavorare ad un proposta emendativa della norma secondo una prospettiva innovativa, ma rispettosa della sostenibilità e qualità urbana”.
Critiche che hanno portato il sottosegretario alle infrastrutture e dei trasporti Michele Dell’Orco a promettere di rivedere la norma “al primo provvedimento utile”, facendo così un passo indietro e stabilendo che l’ingresso di auto elettriche ed ibride sarà consentito nelle Ztl ma non nelle zone pedonali.
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