Michael Schumacher, sulla dinamica dell'incidente aperta inchiesta
A poche ore dalla conferma della gravità delle condizioni del pilota tedesco, la procura di Albertville ha aperto un'inchiesta sulle cause e sulla dinamica dell'incidente. Accanto a Michael Schumacher, ancora in coma farmacologico, oltre alla famiglia sono arrivati a Grenoble anche Todt, Brawn e il medico Saillant. Intanto su facebook c'è chi specula...
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La procura indaga
A poche ore dall'incidente sugli sci che ha procurato a Michael Schumacher un grave trauma cranico, la procura di Albertville ha aperto un'inchiesta per verificare la dinamica dei fatti e le cause dell'incidente. Esclusa la presenza o il ruolo attivo di un "terzo uomo" (ipotesi trapelata nelle ore subito dopo l'incidente), le indagini degli uomini della gendarmerie di alta montagna (Pghm) di Bourg-Saint-Maurice durerà diversi giorni e dovrà verificare, tra le altre cose, se Schumi stesse sciando in una zona vietata o meno. Intanto all'ospedale di Grenoble stanno arrivando a fare visita allo sfortunato pilota molti personaggi della Formula 1: da Jean Todt, suo direttore sportivo e compagno di mille battaglie, al tecnico Ross Brawn e all'amico e medico Gerard Saillant (l'unico che ha dimostrato un cauto ottimismo, soprattuto per via della perfetta forma fisica dell'ex pilota Ferrari). Schumi al momento è in coma farmacologico: i medici stanno lavorando per ridurre la pressione intercranica, limitare gli stimoli esterni e mantenere adeguata ossigenazione al cervello. La temperatura corporea, per controllare l'emorragia, viene tenuta tra i 34 e i 35 gradi. Ovviamente enorme la mobilitazione della rete che ha fatto sentire la sua vicinanza alla famiglia con tantissime dimostrazioni d'affetto sui principali social. Purtroppo però, accanto alle tante pagine a supporto del quasi 45 enne Michael, sono spuntate come funghi anche pagine facebook che, senza alcuna vergogna, ne piangono la morte invitando gli utenti a mettere un “mi piace” per rispetto del pilota: una soluzione meschina per ottenere “likers”, creata ad hoc per cavalcare una notizia che necessariamente in queste ore sta monopolizzando gli organi di informazione. Furiosa la reazione dei fan del pilota che rispondono a questi “avvoltoi” del web con insulti e “contro pagine fan”... Una cosa è certa: in quello che Sebastian Vettel, suo grande ammiratore, ha definito il “Gran Premio più difficile della sua vita”, Michael Schumacher non è solo, centinaia di migliaia di tifosi sono idealmente accanto a lui. Qui sotto il servizio di una tv francese che riprende le piste di Méribel, luogo dell'incidente.
A poche ore dall'incidente sugli sci che ha procurato a Michael Schumacher un grave trauma cranico, la procura di Albertville ha aperto un'inchiesta per verificare la dinamica dei fatti e le cause dell'incidente. Esclusa la presenza o il ruolo attivo di un "terzo uomo" (ipotesi trapelata nelle ore subito dopo l'incidente), le indagini degli uomini della gendarmerie di alta montagna (Pghm) di Bourg-Saint-Maurice durerà diversi giorni e dovrà verificare, tra le altre cose, se Schumi stesse sciando in una zona vietata o meno. Intanto all'ospedale di Grenoble stanno arrivando a fare visita allo sfortunato pilota molti personaggi della Formula 1: da Jean Todt, suo direttore sportivo e compagno di mille battaglie, al tecnico Ross Brawn e all'amico e medico Gerard Saillant (l'unico che ha dimostrato un cauto ottimismo, soprattuto per via della perfetta forma fisica dell'ex pilota Ferrari). Schumi al momento è in coma farmacologico: i medici stanno lavorando per ridurre la pressione intercranica, limitare gli stimoli esterni e mantenere adeguata ossigenazione al cervello. La temperatura corporea, per controllare l'emorragia, viene tenuta tra i 34 e i 35 gradi. Ovviamente enorme la mobilitazione della rete che ha fatto sentire la sua vicinanza alla famiglia con tantissime dimostrazioni d'affetto sui principali social. Purtroppo però, accanto alle tante pagine a supporto del quasi 45 enne Michael, sono spuntate come funghi anche pagine facebook che, senza alcuna vergogna, ne piangono la morte invitando gli utenti a mettere un “mi piace” per rispetto del pilota: una soluzione meschina per ottenere “likers”, creata ad hoc per cavalcare una notizia che necessariamente in queste ore sta monopolizzando gli organi di informazione. Furiosa la reazione dei fan del pilota che rispondono a questi “avvoltoi” del web con insulti e “contro pagine fan”... Una cosa è certa: in quello che Sebastian Vettel, suo grande ammiratore, ha definito il “Gran Premio più difficile della sua vita”, Michael Schumacher non è solo, centinaia di migliaia di tifosi sono idealmente accanto a lui. Qui sotto il servizio di una tv francese che riprende le piste di Méribel, luogo dell'incidente.
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