Massimo Roccoli, a Imola un casco in onore di Marco Pantani
Il pilota, wild card in forza al Team Rosso, porterà al GP di Imola un casco speciale dedicato al mitico Pirata. Disegnato dai ragazzi di Lopo design Lab utilizza alcuni dei simboli storici del campione di Cesenatico. Al termine del GP il casco sarà donato alla Fondazione Marco Pantani
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Un casco in onore di un mito
Massimo Roccoli ha deciso di caricare di un ulteriore significato la sua presenza come wild card nel quinto round SBK, in programma questo weekend a Imola. Il riminese ha deciso, infatti, di indssare un casco speciale, realizzato per l'occasione, dedicato a Marco Pantani, una delle leggende del ciclismo italiano, scomparso 15 anni fa il 14 febbraio
2004. Il casco, disegnato dai ragazzi di Lopo Design Lab fonde i colori tipici del campione romagnolo, il giallo della sua bandana, quella che si levava appena prima di sferrare un attacco, il verde acqua della sua bici (una Bianchi) e due belle orecchie a sventola disegnate ai lati della visiera. Il casco del sei volte campione italiano Supersport, al termine del GP verrà poi donato alla Fondazione Marco Pantani che, tra l’altro, domenica avrà in tribuna un esponente molto speciale, la mamma di Marco. Per i più giovani che non ricordano chi fu Marco Pantani, basta dire che fu uno dei talenti più cristallini del nostro ciclismo. La sua carriera vide il culmine nel 1998 con la vittoria dell’accoppiata Giro d’Italia e Tour, ma prima ancora di imporsi a livello mondiale, riuscì a conquistare l’affetto della gente grazie a una carriera costellata di incidenti e sfortune, che ogni volta sembravano poter porre fine alla sua favola mai del tutto espressa. Da quelle cadute, però, Pantani seppe sempre contrapporre riprese miracolose che ne alimentarono l’aurea di indistruttibile. I più affezionati si ricorderanno senza dubbio la prima volta che Pantani si rivelò al mondo, era il 1994, correva per la Carrera che aveva come capitano el Diablo Chiappucci. I suoi scatti sull’Aprica e sul Mortirolo (che gli valsero a sorpresa il secondo posto nella classifica generale del Giro d'Italia) furono dei lampi accecanti per chiunque fosse appassionato di ciclismo. L’apice lo raggiunse, come detto, nel 98, l’anno seguente invece, fu l’inizio della fine. La squalifica per ematocrito alto al termine della tappa di Madonna di Campiglio, alla fine di un Giro d’Italia letteralmente dominato, fece cadere Pantani un una spirale di depressione e, probabilmente, scelte e amicizie sbagliate, che si concluse tre anni dopo con una morte mai del tutto chiarita. Domenica, questo fuoriclasse dei pedali, le sue orecchie a sventola e la sua mitica bandana gialla, grazie a Roccoli, rivivranno per lo spazio di un Gran Premio.
Massimo Roccoli ha deciso di caricare di un ulteriore significato la sua presenza come wild card nel quinto round SBK, in programma questo weekend a Imola. Il riminese ha deciso, infatti, di indssare un casco speciale, realizzato per l'occasione, dedicato a Marco Pantani, una delle leggende del ciclismo italiano, scomparso 15 anni fa il 14 febbraio
2004. Il casco, disegnato dai ragazzi di Lopo Design Lab fonde i colori tipici del campione romagnolo, il giallo della sua bandana, quella che si levava appena prima di sferrare un attacco, il verde acqua della sua bici (una Bianchi) e due belle orecchie a sventola disegnate ai lati della visiera. Il casco del sei volte campione italiano Supersport, al termine del GP verrà poi donato alla Fondazione Marco Pantani che, tra l’altro, domenica avrà in tribuna un esponente molto speciale, la mamma di Marco. Per i più giovani che non ricordano chi fu Marco Pantani, basta dire che fu uno dei talenti più cristallini del nostro ciclismo. La sua carriera vide il culmine nel 1998 con la vittoria dell’accoppiata Giro d’Italia e Tour, ma prima ancora di imporsi a livello mondiale, riuscì a conquistare l’affetto della gente grazie a una carriera costellata di incidenti e sfortune, che ogni volta sembravano poter porre fine alla sua favola mai del tutto espressa. Da quelle cadute, però, Pantani seppe sempre contrapporre riprese miracolose che ne alimentarono l’aurea di indistruttibile. I più affezionati si ricorderanno senza dubbio la prima volta che Pantani si rivelò al mondo, era il 1994, correva per la Carrera che aveva come capitano el Diablo Chiappucci. I suoi scatti sull’Aprica e sul Mortirolo (che gli valsero a sorpresa il secondo posto nella classifica generale del Giro d'Italia) furono dei lampi accecanti per chiunque fosse appassionato di ciclismo. L’apice lo raggiunse, come detto, nel 98, l’anno seguente invece, fu l’inizio della fine. La squalifica per ematocrito alto al termine della tappa di Madonna di Campiglio, alla fine di un Giro d’Italia letteralmente dominato, fece cadere Pantani un una spirale di depressione e, probabilmente, scelte e amicizie sbagliate, che si concluse tre anni dopo con una morte mai del tutto chiarita. Domenica, questo fuoriclasse dei pedali, le sue orecchie a sventola e la sua mitica bandana gialla, grazie a Roccoli, rivivranno per lo spazio di un Gran Premio.
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