Salta al contenuto principale

Magnolia 4, sembra d’epoca invece è modernissima

Sotto l’aspetto anni ‘20 nasconde diverse idee all’avanguardia, tra cui la possibilità di variare la sequenza degli scoppi modificando carattere e rombo del motore 

Contrariamente a quanto potreste pensare questa è una moto di oggi e sotto l’aspetto anni ‘20 nasconde diverse idee all’avanguardia. Si chiama Magnolia 4, è un progetto del designer JT Nesbitt e dei Bienville Studios di New Orleans e se avete nelle tasche 200.000  dollari che vi crescono ve la potete anche comperare: viene realizzata in edizione limitata di 12 esemplari.

Image

Motore 1750

Difficilmente passereste in osservati con una moto del genere, che per giunta come si diceva nasconde scelte tecniche all’avanguardia. Se vogliamo partire dal motore, si tratta di un quattro cilindri longitudinale di 1750 cm³ come oggi non ci sono più, ma per risolvere i problemi di raffreddamento dei cilindri posteriori che si presentavano già negli anni eroici non ci si affida più all’aria, ma a un sistema misto aria-olio con alette di raffreddamento sul carter in alluminio fresato, manca il radiatore che rovinerebbe la parte estetica. La distribuzione monoalbero a camme in testa è comandata da un alberello verticale, ma quello che è inedito è la possibilità di variare la sequenza di scoppio modificando il carattere e il rombo: significa intervenire sui perni di manovella, sull’accensione e sull’iniezione, ma non viene specificato come, così come non vengono forniti dati importanti come le misure di alesaggio e corsa – viene dichiarato soltanto che si tratta di un motore a corsa lunga –, rapporto di compressione, potenza e coppia.

Image

IL motore 4 cilindri può variare la sequenza di scoppio, ma il costruttore non spiega come

Freni a tamburo e 3 marce

Old style anche il cambio a tre marce comandato da una leva sulla parte superiore del serbatoio, con frizione centrifuga. La batteria non c’è e tantomeno l’avviamento elettrico, qua bisogna dare un calcio al kick starter come nei bei vecchi tempi andati. La trasmissione finale è a catena, nonostante la disposizione longitudinale dell’albero motore che suggerirebbe un cardano. 

Image

Ecco lo schema di funzionamento del cambio comandato da una leva, come sulle auto

Le ruote, relativamente moderne, sono in fusione di alluminio ma i freni sono a tamburo; è in profili di alluminio fresati anche il telaio a ponte al quale il motore è sospeso, con funzione portante.

Sospensioni originali

Infine le sospensioni, che non sono quello che sembrano: sia davanti che dietro vengono impiegati bracci oscillanti in alluminio fresati. All’anteriore una sospensione che è un misto tra forcella Springer e forcella Hossack/BMW Duolever, dietro sembra un telaio rigido ma la sospensione c’è. Gli ammortizzatori sono tre: uno anteriore, uno posteriore e un terzo sotto la sella monoposto, tutti privi di molle esterne perché ne vengono impiegate di pneumatiche. Più innovativa di così… 

Image

All’anteriore una sospensione che è un misto tra forcella Springer e forcella Hossack/bMW Duolever

Leggi altro su:
Aggiungi un commento