Una mora per dare la "sveglia" al meccanico
Se avete guai con moto, concessionario e assistenza, l’unico modo per uscirne è “metterli in mora”. Vediamo come si fa
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Una lettera per sbloccare la situazione
I pezzi di ricambio che non arrivano, un difetto che il concessionario non riesce (o non vuole) risolvere, una riparazione mal effettuata... Sono tanti i guai a cui vanno incontro i motociclisti: lo vediamo dalle mail che arrivano in redazione. Il primo consiglio è sempre quello di mantenere la calma e tentare di ragionare con la controparte: avere un po’ di pazienza conviene, perché una soluzione con l’accordo di entrambi è sicuramente più rapida. Se le cose però non vanno per il verso giusto, bisogna cominciare con le “carte bollate”. In molti casi basta una lettera ben scritta per farsi ascoltare e sbloccare la situazione, senza essere costretti ad andare oltre. Questo primo passo è la cosiddetta “messa in mora”.Cos’è la mora
La “messa in mora” è una lettera ufficiale con la quale il consumatore chiede al debitore (cioè in questo caso colui che dovrebbe risolvergli il problema) che venga eliminata una situazione per lui dannosa. Poiché si tratta di un atto ufficiale, ci vuole la “forma scritta legale”: in pratica la lettera deve essere spedita tramite raccomandata con ricevuta di ritorno. Altri mezzi (come e-mail, fax o telefonate) non sono giuridicamente validi.Dati indispensabili
Non bisogna dimenticare di inserire nella lettera anche il numero di targa e il modello preciso della moto, così da identificarla con precisione. Sono dati utili soprattutto per la casa.Come scriverla
La lettera di messa in mora deve essere chiara, precisa e breve. Dopo essersi identificati “Il sottoscritto nato a proprietario del motoveicolo targa”, bisogna descrivere cosa è successo, con particolare attenzione ai guai che si sono presentati e all’incapacità della controparte di risolverli. “…con la presente contesta la mancata risoluzione/consegna”Poi si passa alla “cassa”, cioè si spiega cosa si vuole, per esempio l’arrivo dei ricambi, la risoluzione di un difetto e così via “…pertanto chiede che venga ripristinata…”.
Si dà un limite: a questo punto si stabilisce un tempo massimo entro cui si pretende la soluzione del problema. In genere si danno 15 giorni dal momento in cui la raccomandata è stata ricevuta dalla controparte “Entro e non oltre i 15 giorni dal ricevimento della presente lettera”.
Qualche minaccia: la lettera va terminata con la minaccia di adire le vie legali (cioè rivolgersi un giudice) nel caso in cui il destinatario della lettera non provvedesse a risolvere i problemi nei modi e nei tempi indicati “… in caso contrario mi rivolgerò all’autorità giudiziaria”.
A chi spedirla
Perché la messa in mora sia veramente efficace, occorre spedire la lettera al giusto destinatario. Se si tratta di riparazioni mal eseguite, si invia al meccanico. Se invece si tratta di problemi con i ricambi, o ci sono difetti sulla moto in garanzia, la situazione si complica un po’. Per legge ci sarebbero due responsabili:● la casa costruttrice che fornisce la garanzia contrattuale (quella che permette di ottenere l’assistenza presso tutti concessionari ufficiali);
● il concessionario che ha venduto la moto, che per legge deve offrire una garanzia di due anni.
Entrambi possono essere chiamati in causa. Secondo noi è meglio farsi sentire col concessionario, sicuramente più “sensibile” alla minaccia di un’azione legale: provvederà lui a sollecitare l’intervento della casa.
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