Kawasaki, il progetto della moto elettrica va avanti
Il progetto Kawasaki Endeavour di moto elettrica va avanti e lo dimostrano nuovi brevetti depositati proprio su questo progetto. Vi raccontiamo cosa c'è di nuovo
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Ad Akashi lo sviluppo di un motore elettrico e di una probabile moto abbinata ad esso sta andando avanti a tappe forzate, nonostante Kawasaki non spinga sulla comunicazione in modo ufficiale. A dare forza e concretezza a queste ipotesi sono il nuovo disegno (qui sotto e in gallery) depositato dall'azienda giapponese sull'EV Project, conosciuto anche come Endeavour, di cui ad aprile avevamo pubblicato il video di un muletto impegnato tra i cordoli di un circuito (cliccate qui).
Quel che si riesce ad intuire di nuovo dagli schemi tecnici che girano in rete è che la moto (intesa come la somma della ciclistica e delle sovrastrutture) e il gruppo motore-batteria potrebbe venire realizzata in due stabilimenti differenti, per raggiungere le concessionarie attraverso due spedizioni separate, per poi essere montati insieme in concessionaria. Una soluzione che permetterebbe a Kawasaki non solo di snellire la logistica ma anche di realizzare la parte relativa alla batteria magari in stabilimenti con competenze più specifiche su questa tipologia di tecnologia. Dai nuovi brevetti esce fuori anche che sul gruppo motore batteria dovrebbero essere presenti anche sensori di diagnostica, per tenere sotto controllo i componenti non solo con la moto in movimento, ma anche durante le fasi di stoccaggio e spedizioni, così da prevenire eventuali danni iniziali.
Insomma, Kawasaki continua lo sviluppo del progetto elettrico EV Endeavour con piccoli, interessanti, passi avanti.
Quel che si riesce ad intuire di nuovo dagli schemi tecnici che girano in rete è che la moto (intesa come la somma della ciclistica e delle sovrastrutture) e il gruppo motore-batteria potrebbe venire realizzata in due stabilimenti differenti, per raggiungere le concessionarie attraverso due spedizioni separate, per poi essere montati insieme in concessionaria. Una soluzione che permetterebbe a Kawasaki non solo di snellire la logistica ma anche di realizzare la parte relativa alla batteria magari in stabilimenti con competenze più specifiche su questa tipologia di tecnologia. Dai nuovi brevetti esce fuori anche che sul gruppo motore batteria dovrebbero essere presenti anche sensori di diagnostica, per tenere sotto controllo i componenti non solo con la moto in movimento, ma anche durante le fasi di stoccaggio e spedizioni, così da prevenire eventuali danni iniziali.
Insomma, Kawasaki continua lo sviluppo del progetto elettrico EV Endeavour con piccoli, interessanti, passi avanti.
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