Kawasaki, con Meguro una nuova famiglia vintage?
La casa di Akashi ha registrato il marchio Meguro in Europa, un nome che riporta alle origini delle moto Kawasaki che per entrare nel settore acquistò la Meguro Manifacturing Company negli anni Sessanta. Si prepara l’arrivo di una nova famiglia di moto retrò?
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Spy
Ritorno vintage
Forse il nome “Meguro” non vi dice molto ma significa tanto per la Kawasaki Heavy Industries che all’inizio di quest’anno ha depositato il marchio in Europa, nella categoria “veicoli a motore a due ruote, motocicli, biciclette e parti strutturali per motocicli”; qualche tempo dopo il nome è stato registrato anche negli Stati Uniti, in Australia, in Nuova Zelanda e nelle Filippine. Siccome sono azioni che hanno un costo, è evidente che la Casa di Akashi ha qualche progetto al riguardo ma per il momento non ha rilasciato alcuna informazione. Potrebbe trattarsi di un nuovo modello o di una nuova famiglia all’interno del marchio stesso, o di una linea di accessori. A infittire il mistero, dal sito britannico bennetts.co.uk rimbalza la notizia che in alcune applicazioni Kawasaki ultimamente è comparsa quella che sembra l’indicazione di un orario, 17:0, e invece è la trascrizione stilizzata dei caratteri giapponesi メグロ il cui significato – guarda un po’ – è Meguro.
Giova sapere che quel nome per la Kawasaki già in passato è stato importante: la Meguro Manifacturing Company nacque nel 1937 e per anni è stata il secondo costruttore motociclistico in Giappone dopo la Honda. Costruiva una copia della BSA A7 con il nome Meguro K, e continuò a produrre veicoli analoghi, ma con il marchio Kawasaki, anche quando venne comperata dalla Casa di Akashi, nei primi anni Sessanta.
Cosa ne faranno adesso i Giapponesi non è dato sapere, ma è solo questione di tempo. La logica porterebbe a pensare ad una linea di moto vintage sul genere del modello W800. Probabilmente avremo una risposta ai saloni autunnali.
Forse il nome “Meguro” non vi dice molto ma significa tanto per la Kawasaki Heavy Industries che all’inizio di quest’anno ha depositato il marchio in Europa, nella categoria “veicoli a motore a due ruote, motocicli, biciclette e parti strutturali per motocicli”; qualche tempo dopo il nome è stato registrato anche negli Stati Uniti, in Australia, in Nuova Zelanda e nelle Filippine. Siccome sono azioni che hanno un costo, è evidente che la Casa di Akashi ha qualche progetto al riguardo ma per il momento non ha rilasciato alcuna informazione. Potrebbe trattarsi di un nuovo modello o di una nuova famiglia all’interno del marchio stesso, o di una linea di accessori. A infittire il mistero, dal sito britannico bennetts.co.uk rimbalza la notizia che in alcune applicazioni Kawasaki ultimamente è comparsa quella che sembra l’indicazione di un orario, 17:0, e invece è la trascrizione stilizzata dei caratteri giapponesi メグロ il cui significato – guarda un po’ – è Meguro.
Giova sapere che quel nome per la Kawasaki già in passato è stato importante: la Meguro Manifacturing Company nacque nel 1937 e per anni è stata il secondo costruttore motociclistico in Giappone dopo la Honda. Costruiva una copia della BSA A7 con il nome Meguro K, e continuò a produrre veicoli analoghi, ma con il marchio Kawasaki, anche quando venne comperata dalla Casa di Akashi, nei primi anni Sessanta.
Cosa ne faranno adesso i Giapponesi non è dato sapere, ma è solo questione di tempo. La logica porterebbe a pensare ad una linea di moto vintage sul genere del modello W800. Probabilmente avremo una risposta ai saloni autunnali.
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