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Job Act, anche i pony express lavoratori dipendenti?

Il terzo decreto attuativo del Jobs act prevede, dal 1° gennaio 2016, la fine dei contratti di collaborazione a progetto, destinati a confluire nel nuovo contratto a tutele crescenti: Pony express e corrieri dovrebbero quindi vede la collaborazione trasformata  in contratto subordinato, ma ci sono de dubbi..
Fine dei co.co.pro.?
Addio ai contratti di collaborazione a progetto: forse più noti con la loro abbreviazione, i co.co.pro. non potranno più, a partire dall’entrata in vigore del decreto attuativo del Jobs act, il terzo, essere attivati, andando così a esaurimento. L’intenzione del Governo è quella di “rottamarli”, per usare le parole dello stesso Renzi, facendoli così confluire nel nuovo contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti. La stipula di contratti di collaborazione sarà quindi sottoposta a limiti più rigorosi: in caso di prestazioni personali, continuative ed etero-organizzate dall’impresa per quanto riguarda luoghi e tempi di lavoro, essa verrà direttamente esclusa e sostituita con il contratto a tutele crescenti. Dal primo gennaio del 2016 simili collaborazioni potranno essere ricondotte a lavoro subordinato: compito che spetta direttamente al giudice o a un ispettore del lavoro. “Potranno”, perché, è certo, non tutte le 416mila collaborazioni a progetto (stime dell’Associazione 20 Maggio) approderanno liberamente al contratto a tempo indeterminato, senza contare poi il rischio di eventuali “furbate” a opera dei datori, che, dato il tetto dei compensi innalzato a 7000 euro, potrebbero mascherare con i “supervoucher” il lavoro dipendente.
Non mancano inoltre le eccezioni: per i contratti di collaborazione a progetto non sono infatti previste limitazioni nel caso in cui si dovesse trattare di lavoratori iscritti ad albi professionali, così come per le società sportive dilettantistiche e a specifici settori regolamentati da accordi collettivi stipulati dalle organizzazioni sindacali (è il caso dei call center): questi lavoratori continueranno infatti a lavorare a progetto, senza poter sperare in un’assunzione vera e propria. Sottolinea Aldo Bottini, presidente di Agi (l’associazione degli avvocati giuslavoristi italiani), che rimarrà infatti - ma con un perimetro sempre più ristretto - la cosiddetta zona grigia, situazioni cioè in cui sarà il giudice stesso a dover decidere tra le due parti in causa. I commessi e i pony express addetti alle consegne ed inquadrati in gran parte dalle aziende spedizioniere come collaboratori a progetto, ne sono un esempio: dal 1 gennaio potranno anche loro rivendicare un contratto dipendente. Fondamentalmente quindi, un pony express o un corriere, che in genere lavorano in regime di collaborazione con le aziende spedizioniere, il cui contratto dovesse scadere il 1° febbraio, lavorerà fino a questa data come collaboratore, dopodiché la sua collaborazione dovrà essere trasformata in un contratto di lavoro subordinato.
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