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Jack Lucchetti, in pista con “l’anima ferita” degli animali

La vita del pilota pesarese ruota tutta intorno agli animali, e domenica all’Autodromo dell’Umbria, per il quinto round del 2T Italian GP, Lucchetti scenderà in pista con con una moto dalla carena rattoppata e priva di colore, come l’anima degli animali sofferenti 
Carena randagia
Grezza, rattoppata, priva di colore. È così che si presenta la carena della moto di Jack Lucchetti.
Alle tinte sgargianti tipiche delle competizioni, lui contrappone una tonalità spenta e insignificante. All’allegria chiassosa che accompagna questi eventi, lui risponde con un messaggio profondo e incisivo.
Domenica 11 settembre, Lucchetti scenderà in pista in nome di quelli che, spesso, più di tutti rappresentano i deboli, gli oppressi e i dimenticati: gli animali.
Carena randagia – questo il nome del progetto ideato dal pilota pesarese – diventa quindi il simbolo dell’anima ferita di tanti animali: dai cani e i gatti randagi o abbandonati in canile, fino a quelli considerati “da reddito”, destinati a una esistenza di sofferenza e abbattimento, colpevoli solamente di essere nati maiali, bovini o polli.
Questa, tuttavia, è solo l’ultima delle iniziative promosse da Lucchetti, quarantaseienne convinto duetempista che, con il suo motoclub animalista Cuori in Corsa, punta a raccogliere aiuti per gli amici a quattro zampe in difficoltà, e a diffondere un messaggio antispecista negli autodromi, dove lo accompagna sempre la sua cagnolina Juliet, adottata in canile.
Una vita tutta dedicata agli animali, quella di Lucchetti che, quando non corre in pista, viaggia per l’Italia con il furgone carico di petfood da donare ai rifugi che ospitano i cani e gatti più bisognosi.
Quella di domenica a Magione sarà per il pesarese il quinto round del 2T Italian GP, dove lui attualmente occupa la seconda posizione con la sua Aprilia 250.
Oltre alla “carena randagia” con una livrea carica di significato, però, anche la sua tuta porta avanti il messaggio animalista. Jack, infatti, è vegano e contrario a ogni tipo di sfruttamento nei confronti degli animali, e corre indossando un’innovativa tuta cruelty-free prodotta dall’azienda Virus Power, la prima ad aver sviluppato un tessuto tecnico che non prevede l’utilizzo di pelle di bovino o canguro.
Chi volesse approfondire queste tematiche, può passare a salutare Jack e Juliet all’Autodromo dell’Umbria al box numero 3 dove, naturalmente, sono invitati anche i quattrozampe.
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