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Ivano Beggio, Carlo Talamo e Triumph: l’occasione mancata di Laverda. Ecco come andò veramente

Dalla sua pagina facebook Ivano Beggio si diverte a raccontare retroscena inediti. Recentemente ha parlato della mancata rinascita di Laverda, un marchio che gli stava a cuore, spiegando come andarono le cose realmente: grazie a Carlo Talamo dovevano arrivare i motori Triumph tre cilindri...
Laverda, un'occasione mancata
Ivano Beggio si è ritirato da molti anni, ma non ha dimenticato le moto. E su facebook ogni tanto racconta qualcosa che finora non era mai stato rivelato. Qualche giorno fa, rispondendo agli auguri per il suo 72esimo compleanno, è tornato a parlare di Laverda, lo storico marchio di Breganze da lui acquisito dopo Moto Guzzi. Ecco cosa ha detto:
“Ringraziando ancora tutti per gli Auguri, avevo promesso di riparlare di Laverda. Ebbene, non mi lasciai sfuggire l’acquisto di questo storico marchio, avvenuto peraltro a condizioni molto vantaggiose. Alla casa di Breganze ero legato sentimentalmente, la mia prima vera moto fu infatti una loro 750, con cui rischiai anche di farmi male, tanto andava forte. Posso rivelare che c’era un progetto molto emozionante, legato a Carlo Talamo, per realizzare una gamma di tricilindriche. Carlo aveva fatto dei bozzetti bellissimi, e, grazie alla sua amicizia con il proprietario della Triumph, eravamo sul punto di avere il motore inglese. Si trattava di una operazione simile a quella fatta con Suzuki per la RS 250. La tragica scomparsa di Carlo mise fine a questo sogno, ed a Bologna presentammo quella che era l’opzione “B”, ovvero il nostro bicilindrico. La SFC era molto bella, ma per me Laverda doveva essere a tre cilindri: non poter avere un propulsore con questa architettura e il dolore enorme per la morte di Talamo rinviarono al futuro l’idea di rilanciare il marchio veneto.”
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