Salta al contenuto principale

Inghilterra, negato risarcimento a motociclista: "Ha perso solo una gamba"

Un motociclista inglese ha perso la gamba destra in seguito a un brutto incedente, ma la compagnia assicurativa non ha voluto pagare perché, secondo il contratto sottoscritto, la perdita di un arto non sarebbe sufficiente per aver diritto a un risarcimento
"Solo un gamba"
Si sa che quando si sottoscrive un contratto assicurativo occorre prestare molta attenzione, ma quello che è successo a un motociclista inglese è davvero al limite della triuffa... Mentre si recava al lavoro in moto, Hein Pretorius, 44enne padre di due figli, è stato coinvolto in un brutto incidente con un’automobile che proveniva in senso opposto. Trasportato d’urgenza all’ospedale, il motociclista, ha riportato fratture a entrambe le gambe e al bacino, ed è stato sottoposto a un delicato intervento: vista la gravità delle sue condizioni, i medici hanno dovuto intervenire amputandogli la gamba destra sotto al ginocchio. Nonostante l’uomo avesse pagato, a partire dal 1998, un’assicurazione sulla vita e sugli infortuni, s’è visto negare il risarcimento di 120.000 sterline per una "piccola" clausola, aggiunta dalla compagnia: il contratto assicurativo chiarisce infatti che, per beneficiare di un risarcimento, sarebbe stato  necessario che l’intestatario perdesse, letteralmente, “due o più arti”. Perso il lavoro a causa del lungo periodo di assenza post incidente, Pretorius ha dovuto sopravvivere con sole 88 sterline alla settimana e ora, col mutuo in arretrato, la paura è quella di perdere anche la casa. “Ho sempre potuto contare su di un salario decente -ha spiegato l’uomo al Times of Tunbridge Wells - e ora, nonostante qualche piccolo aiuto economico derivante dalla mia inabilità, rischio seriamente di perdere tutto. Devo tornare in forze e rimettermi subito al lavoro per guadagnare qualcosa”.
Chiaramente, Pretorius non ha alcuna intenzione di accettare la politica della compagnia assicurativa: “sostengono si tratti di un caso molto semplice -ha spiegato - basato sulla mia firma apposta sul contratto. Non è vero, perché loro (la compagnia assicurativa) hanno cambiato le loro politiche e ora se ne lavano le mani dando la colpa al mio borker, che avrebbe - sostengono - dovuto avvisarmi di aggiornare la mia pratica”. Già intraprese le vie legali, la questione ancora non è chiusa.
Aggiungi un commento